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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 33 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO La nipote di Tasca: 'Sono veramente orgogliosa del mio Italian Heritage' fatto in tempo a conoscerla? Mia nonna è vissuta con noi per anni. Che donna straordina- ria! Poteva essere scherzosa e amava ridere, ma era nello stesso tempo molto dignitosa, il porta- mento eretto e nobile anche da vecchia e malata. Cantò professionalmente fino a quasi settant'anni, e in seguito come solista per diverse chiese. Ero troppo giovane allora per ricordare dove cantava, ma ricor- do di averla sentita vocalizzare e fare pratica. Era una mezzo- soprano, la sua voce era stupen- da, vellutata.Prendeva con serietà il suo impegno e le piace- va esibirsi. Ma desiderava anche condividere la sua conoscenza e il suo amore per la musica con quanti le erano vicini. Non rimangono incisioni conosciute della sua voce. Come hai fatto a scoprire il valore artistico di Fausto Tasca? Come e quando hai deciso di dedicarti a farlo conoscere e valorizzare? Mi risulta che hai approntato pro- prio per questo scopo il sito www.faustotasca.com Avevamo dipinti di mio nonno appesi alle pareti della nostra casa mentre io stavo cre- scendo. Era impossibile non conoscere qualcosa di lui, spe- cialmente da quando nonna venne a vivere con noi. L'alta qualità del suo lavoro mi fu sem- pre ovvia, seppure fossi bambi- na. Ho poi studiato storia dell'ar- te all'università, e dunque mi è venuto facile collegare il posto di mio nonno nella storia dell'ar- te. Con la crescita di mio figlio ho cominciato a chiedermi se egli darà valore al lavoro di mio nonno come io lo sto dando. Altrimenti questo lavoro andrà perduto per sempre. Devo anche ammettere, e con molto dolore, che mio padre distrusse fotografie, album di schizzi e documenti del lavoro di suo padre perché non vedeva in essi alcun valore. Ciò mi ha sem- pre disturbata, portandomi a capire la fragilità dell'opera di un artista poco conosciuto. Far conoscere Nonno significa pro- teggere il suo lavoro. Per questa ragione ho iniziato a dedicare parte delle mie energie alla pub- blicizzazione della sua vita e della sua opera. È un progetto a lungo termine, e spero sfocerà in un più ampio apprezzamento della sua creatività. Sei tu stessa un'artista: quali sono i tuoi principali interessi? E che cosa significa essere l'erede di un artista del calibro di Fausto Tasca? Dopo gli studi di storia del- l'arte (mi sono laureata alla Queen's University in Kingston, Canada) avrei voluto diventare architetto. Ho finito invece per studiare fotografia presso una delle migliori scuole degli Stati Uniti, l'Art Center College of Design in Pasadena, California. Ho lavorato per oltre vent'anni come professionista fotografa. Ora che ho il miglior lavoro del mondo - allevare il mio giovane figlio - ho cominciato a dipinge- re! Sono consapevole di aver scelto di dipingere (e di suonare il pianoforte) per l'influenza esercitata su di me dai miei nonni. Sono sempre stata fiera del lavoro di mio nonno. Nonostante egli fosse morto molto prima della mia nascita, lui e la sua opera sono una parte reale della mia vita. Quando dipingo lo sento vicino, e penso che anch'egli sia fiero di me. Sandra, sei un'americana con una frazione di sangue ita- liano: che cosa significa questo per te? Sei stata mai in Italia? In Veneto? A San Zenone? Sono veramente orgogliosa del mio heritage italiano! Ma poiché mia madre non era di ori- gine italiana, non si parlava ita- liano in casa prima che mia nonna venisse a vivere con noi. Lei mi parlava sempre in italiano quand'eravamo sole. Provava seriamente ad interessarmi al lin- guaggio e ai suoi grandi autori. Ricordo che una volta mi disse che non sarei mai stata realmente bene educata se non avessi appreso a parlare italiano. Ciò mi rimase sottopelle. Alla Queen's frequentai corsi di italiano, sco- prendo che, grazie a nonna, il lin- guaggio era già nella mia testa, e parlare italiano mi fu facile. Ovviamente, parlo con errori dal momento che non l'ho imparato da bambina, ma lo amo molto. Grazie a nonna, ho anche stu- diato per un'estate alla International University di Venezia. Quanto l'ho amata! Venezia è davvero speciale per me, in parte per la sua bellezza misteriosa e in parte perché è stata la prima città italiana da me conosciuta. E poi mio nonno e mia nonna fecero il loro viaggio di nozze a Venezia! Sì sono stata cinque volte a San Zenone, godendo molto ogni visita. Che cosa vorresti dire oggi a nonno Fausto? Dal momento che ho ereditato la sua grande passione creativa, non vorrei nient'altro che nonno mi insegnasse a dipingere. Avremmo un più profondo rap- porto l'uno con l'altro. Potremmo parlare di arte e di fotografia visto che lui era anche un esperto fotografo. Sarebbe fantastico! Continua da pagina 34 Tasca presenta il suo ritratto di Galileo per il Griffith Park Observatory di Los Angeles, poco prima della morte prematura nel dicembre 1937 L'artista veneto Tasca con il suo ritratto del banchiere italiano Amedeo P. Giannini nel 1930 (Ph www.faustotasca.com)