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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Dipinto appena sopra la spalla destra della Gioconda, nello sfondo paesaggistico immortalato da Leonardo, si intravede un ponte che è stato identificato con quello a sette arcate di Buriano N el Valdarno Superiore, il territorio tra i monti del Chianti e il massiccio del Pratomagno dove il fiume Arno scorre via verso Firenze, proprio sotto le pendici della montagna c'è ancora oggi una strada di pro- babili origini etrusche, che in epoca romana venne chiamata Cassia Vetus e che collegava Arezzo e Firenze. Più tardi venne conosciuta come la "via dei Sette Ponti" per- ché attraversava vari torrenti ed ancora oggi porta questo nome. In epoca medievale assunse rile- vanza non solo perché collegava Firenze con i centri del suo con- tado distribuiti lungo le pendici del Pratomagno, ma anche perché era percorsa da molti pellegrini che, una volta arrivati ad Arezzo, proseguivano il loro viaggio verso Roma sulla Via Romea dell'Alpe di Serra, un'importante strada alternativa alla Francigena. Di quella lontana epoca medieva- le restano sulla Setteponti delle straordinarie testimonianze da visitare: le meravigliose pievi romaniche di quel periodo. torre dell'orologio. Gli stretti vicoli del centro storico regalano scorci molto piacevoli. Il paese sorge sulle ultimi pro- paggini del massiccio del Pratomagno che degradano verso la piana di Arezzo, lungo l'antica Setteponti si possono osservare alcuni esempi della tipica edilizia rurale: le Case Leopoldine, con la colombaia, la loggia e il portico, fra le più belle della zona. A monte del capoluogo si trova la piccola frazione di Gello Uno scorcio toscano sorprendente ma poco noto che si intravede anche alle spalle della Gioconda nella decorazione dei capitelli, essenziale e semplice, ispirata a certe classicheggianti sculture, presenti nella pieve di Cascia, presso Reggello. Il suo aspetto attuale è frutto di un restauro degli anni sessanta del XX seco- lo. Castiglion Fibocchi è un anti- co borgo dove spicca il Palazzo Comunale con la caratteristica sette arcate e a cui si lavorò quasi quaranta anni, dal 1240 al 1277. Gli studiosi lo identificano come quello che si intravede a destra alle spalle della Gioconda nel capolavoro di Leonardo Da Vinci. Setteponti. La chiesa costituisce uno degli esempi più alti dell'ar- chitettura romanica in Toscana. Già ricordata nel 774, nel sotto- chiesa si trovano i resti di una prima chiesa (V-VI secolo) e di una seconda a due navate (VIII- IX secolo). La chiesa, che ha un impianto basilicale con abside semicircolare, esternamente pre- senta decorazioni solo nell'absi- de, dove compare un motivo di arcate cieche spartite da lesene. La decorazione interna è partico- larmente ricca: di grande interes- se un ambone del XII secolo (e non di epoca longobarda, come in genere si afferma) di gusto arcaicizzante scolpito con figure zoomorfe e motivi geometrizzan- ti. Il programma iconografico dei capitelli è una vera "enciclopedia sacra" con evidente intento dida- scalico: vi sono raffigurate scene tratte dall'Antico e Nuovo Testamento. La pieve di San Giustino, nascosta tra le case nell'omonimo paese, non è ben riconoscibile da fuori per le varie trasformazioni subite nel tempo. La chiesa, ricordata come tale all'inizio dell'XI secolo, ha il prospetto intonacato, e solo nell'abside semicircolare e all'interno mostra NICOLETTA CURRADI FABRIZIO DEL BIMBO caratteri romanici. Si presenta a tre navate spartite da pilastri tran- ne che in corrispondenza dell'ulti- ma campata, ove sono impiegate colonne con capitelli. L'estrema semplicità della redazione archi- tettonica trova riscontro anche La pieve di San Pietro a Gropina, la più antica pieve romanica del Valdarno Superiore, dichiarata monumento nazionale per la sua importanza storica ed artistica si trova su un colle da cui svetta sopra la strada dei Via Clodia (o Cassia Vetus). Il territorio comunale già abitato nella tarda età repubblicana (I secolo a.C.), attorno all'anno mille fu castello dei Conti Guidi a guardia della strada che colle- gava il Valdarno al Casentino. Nel 1385, con la vittoria di Firenze su Arezzo cadde sotto il dominio della Repubblica di Firenze. Lungo l'attuale strada dei Biscardo con il suo borgo antico splendidamente conservato. Sulla collina si possono osservare i ruderi di San Quirico, la pieve paleocristiana di cui si hanno testimonianze già dall'XI secolo. L'ultima tappa prima di arriva- re alla periferia d'Arezzo è Ponte a Buriano, piccolo centro abitato famoso per il suo ponte romanico sull'Arno realizzato in pietra, a Interno della chiesa romanica di San Pietro a Gropina, dichiarata monumento nazionale per il suo valore artistico