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GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI mostre dell'attività artistica con- temporanea, produzioni di per- corsi culturali che attingano al nos tro patrimonio mus eale, bibliotecario, archivistico, e si propongano alle reti estere, sono tutti elementi che possono con- tribuire ad ampliare la numerosa platea di estimatori della cultura italiana o degli italofili come si usa definirli, anche a seguito anche dell'iniziativa dell'Albo is tituito dal M inis tero degli Affari esteri. Ho visto con interesse i risul- tati della recente assemblea della Comunità Radiotelevis iva Italofona, riunitasi a Roma, per iniziativa e come ospite la Rai. Ne è emersa la conferma del- l'attenzione che in aree come i Balcani e il Mediterraneo, ma non soltanto in esse, nella stessa Europa continentale, continuano a riscuotere la cultura e la lingua italiana. Si tratta opportunamen- te di aree in larga parte indivi- duate come prioritarie per le ini- ziative di qualificazione dell'in- segnamento della lingua italiana nel mondo". Il discorso si è poi indirizzato sul valore della lingua quale aggregatore culturale, somma di un patrimonio storico e sociale che non si può risolvere in un'e- tichetta, necessariamente pena- lizzante. "La lingua - ha detto Mattarella - è il vettore di valori identitari espressione della cultu- ra di un popolo. Questa funzione, in particola- re, trova conferma per la cultura italiana, tuttavia con un retrogu- sto - che talvolta si coglie - che sembrerebbe volerla confinare al passato, alla cultura della tradi- zione, affidando, invece, ad altre lingue, l'inglese, ad esempio, la funzione, oltre che di lingua vei- colare attualmente prevalente, di lingua della modernità, dell'inno- vazione, della contemporaneità. Si tratta di una falsa alternati- va, alla quale occorre sfuggire. La tesi di esistenza di comu- nità ormai transnazionali, sorret- te da forme di uso funzionale delle lingue, in virtù delle quali esisterebbe una specifica lingua della ricerca scientifica, una diversa della tecnologia, una della musica, una della politica, una della diplomazia, una del- l'arte, ecc. - per quanto suggesti- va possa presentarsi - non appare convincente. Vedrebbe il semplice prevale- re di fisionomie espressive pura- mente funzionali, frammentando l'unità della cultura alla base delle diverse espressioni lingui- stiche". Con molta lungimiranza e attenzione alle tecnologie perva- sive nella nostra quotidianeità, nel discorso del presidente della Repubblica agli Stati Generali della lingua a Firenze, non è mancato un accenno agli stru- menti di propagazione linguisti- ca contemporanea ma anche ai limiti che possono imporre. "Le nuove tecnologie di comunicazione e gli strumenti oggi disponibili hanno, peraltro, modificato in maniera significa- tiva anche il rapporto con la lin- gua italiana. Viene amplificata la presenza di pagine in altre lingue, mentre la presenza della nostra, nono- stante lungimiranti iniziative partite alla fine degli anni '80 del secolo scorso, come quella del S ervizio Bibliotecario Nazionale, appare in netta mino- ranza. Sulla linea della comunica- zione sociale c'è una frontiera da esplorare in maniera sempre più attenta ed è quella della lingua sul web - o meglio, sulla rete - a partire dai correttori automatici della lingua, agli aggregatori di notizie, affinché gli algoritmi utilizzati non discriminino le espressioni italiane e proponga- no, invece, in completezza la ric- chezza dei nostri contenuti. Contenuti che si avvalgono di grandi traini, simboleggiati dai nomi di giganti della cultura ita- Media e nuove tecnologie, vettori al ser vizio dei valori identitari della lingua Italiana liana e, insieme, da manifestazio- ni del nostro modo di vivere (si pensi alle insegne che richiama- no nostri cibi e nostri vini, nostri paesaggi), da marchi che, in tutti i settori, hanno fatto storia, sia sul terreno industriale, sia su quello della creatività, dello sport. In questo senso utilmente si è posta attenzione al tema del- l'italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design. Le industrie del nostro Paese che hanno puntato sulla interna- zionalizzazione hanno recato e recano un contributo fondamen- tale alla causa della nostra cultu- ra e della nostra lingua, espri- mendo quella civiltà e quell'uma- nesimo del lavoro che costituisce tanta parte del nostro bagaglio. Ogni settore del nostro Paese è chiamato a essere fonte di ispi- razione e avvicinamento alla cul- tura italiana e non possono man- care, in questa direzione, iniziati- ve tese alla attrazione di talenti in Italia, insieme a quelle dirette al rientro dei talenti italiani che hanno visto crescere le loro com- petenze all'estero. Il mondo della scienza e della ricerca viene interpellato per primo in questo senso. Ma, alla base di tutto, vi è, naturalmente, la necessità di un ampliamento della conoscenza della lingua italiana. Il prezioso e importante lavo- ro del Ministero degli Affari Es teri e della Cooperazione Internazionale in tutte le sue arti- colazioni, unitamente a quello della D ante A lighieri, delle Università per stranieri nel nostro Paese, delle cattedre di italiano e italianistica all'estero, veri e pro- pri avamposti della nostra civiltà, va ulteriormente alimentato e incoraggiato, in un rapporto che coinvolga virtuosamente tutti i soggetti, pubblici e privati". Continua da pagina 28 Mattarella incontra i giovani al termine degli Stati generali a Firenze La II edizione degli Stati Generali della lingua italiana ha dedicato attenzione al mondo dell'impresa e delle produzioni creative del Made in Italy