L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-27-2016

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GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO In Veneto, in Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna sono molte le piazze che ospitano sagre dedicate alle castagne con feste di paese e mostre mercato N on c'è che dire: come l'e- state, nessuna stagione sa esaltare così bene le bel- lezze d'Italia. Per il turista che opta per le "vacanze romane" nel Belpaese cosa c'è di meglio di sole, mare e buona cucina? Eppure, se siete così corag- giosi da non farvi spaventare da un po' di pioggia, nebbia e umi- dità serale, anche l'autunno ha i suoi vantaggi turistici: potrete scoprire aspetti estremamente romantici e unici che vi faranno amare l'Italia ancor di più. In una cornice di foglie d'ace- ro tinte di rosso, giallo e di tutte le sfumature di marrone, si inse- riscono una tipica passeggiata in montagna alla ricerca dei rino- mati funghi porcini per il risotto, una partita a scacchi davanti a un caminetto in una baita tra i Colli Euganei, una visita al birrificio di Pedavena, che da oltre 100 anni produce nel Bellunese una delle birre artigianali più saporite di tutto il Nord Italia. Ma ciò da cui non potrete non farvi stregare, se deciderete di far visita alla Penisola nei mesi di Ottobre e Novembre, sarà sicura- mente la cucina, che se d'estate alberi: se parliamo di castagne, ogni riccio può contenere fino a sette piccoli frutti. Nel caso dei marroni possono essere al massi- mo tre: ecco spiegato il perchè delle diverse dimensioni. La tradizione delle famiglie che qualsiasi persona che abbia passato la propria infanzia in Veneto ricorda con un sorriso. Oltre che ottime arrostite al momento, con le castagne si fa una squisita confettura (e anche qui la nonna vince il primo pre- Il gusto veneto dell'autunno tra marroni e grappini al salto viene dal castagneto selvatico, il marrone è l'esito della pianta modificata. Le differenze più evidenti stanno nelle dimensioni, nell'aspetto e nel gusto, più dolce nel secondo caso. In natura ques to frutto s i trova avvolto in ricci spinosi che cadono spontaneamente dagli ferli, tutti buonissimi per farci un risotto o da accompagnare con salame cotto e polentina gialla), o degli ortaggi dal gusto inverna- le: asparagi, radicchio, zucca, ottimi lessati come accompagna- mento, o soffritti con aglio e cipolla per farci un delizioso sugo per la pasta mezze mani- che. E per completare la cena, in autunno, non si possono fare eccezioni: sono d'obbligo un buon vin brulè, come vuole la tradizione veneta (vino rosso o bianco, fatto bollire con spezie che l'usanza vuole essenzialmen- te siano cannella e chiodi di garofano con zucchero) o un grappino al salto, come comanda invece il folklore vicentino. E la frutta? Nei mesi freddi, si sa, la frutta disponibile nei mer- cati è soprattutto importata da Paesi esotici o coltivata artifi- cialmente in serre, e nei mercati la si incontra con prezzi alti e qualità discutibile: per questo è sempre meglio scegliere prodotti locali, originari del luogo che si è scelto di visitare. In Veneto non c'è niente di meglio dei marroni, un frutto dal sapore dolce, caratteristico pro- prio delle zone boscose del nord Italia, tanto da essersi guadagna- to l'etichetta Dop, denominazio- ARIANNA TOMAELO ne di origine protetta quando sono prodotti a San Zeno, nel Veronese. Il primo appunto da fare su questo frutto è che i nomi con cui lo si conosce non sono intercam- biabili: infatti, se la castagna propone sfiziosi piatti mediterra- nei e freschi, come la famosa insalata caprese o la celebre spa- ghettata ai frutti di mare, d'inver- no si concentra su sapori più forti e ricercati, come quelli dei famo- si funghi (porcini, chiodini o fin- venete vuole che i giorni tra fine O ttob re e inizio N ovembre, quando nipoti e genitori si riuni- scono a casa della nonna in occa- sione della festa di Ognissanti, tre generazioni si incontrino per celebrare il calore della casa mangiando castagne arrosto e bevendo vin brulè: è un'usanza mio) che rende la crostata il dolce ideale per la colazione. Dalle castagne si estrae anche una farina prelibatissima che può essere usata per fare l'impasto di pane, pasta e dolci, saporiti e ori- ginali, che generalmente sorpren- dono gli ospiti. Su tutti prevale il marron glacè. Questo dolce della tradizione settentrionale, viene fatto risalire ai cuochi di Carlo Emanuele I° Duca di Savoia a fine '500. E non è un caso che la sua origine sia proprio la zona collinare del Torines e, dal momento che anche i rigogliosi boschi del Piemonte offrono una varietà notevole di castagneti. Caldamente consigliate come le castagne o i marroni, sono le fiere e le feste popolari dedicate al frutto autunnale. Per citarne alcune: la "Sagra delle Castagne" a Soriano nel Cimino, in provin- cia di Viterbo perchè anche il Lazio vanta alcune tra le migliori castagne dello stivale. In questa sagra, oltre che provare tipici piatti, potrete godere, attraverso una curiosa esposizione di "qua- dri scenici", della rievocazione s torica dell' Italia del tardo Medioevo. N el comune di Barcis , in Friuli, molto conosciuto per le fiorenti cantine vinicole, ogni anno il corpo degli Alpini inau- gura la "Cas tagnata s otto il Campanile", dove offrono casta- gne arrosto a chiunque voglia celebrare in compagnia. Un po' più giù, a Marola in Emilia Romagna la "Festa della Castagna" non ha il solo scopo di mettere in evidenza la gastrono- mia del luogo ma offre anche la possibilità di visitare il territorio, grazie alle mostre allestite nei vecchi essicatoi per castagne rimessi in funzione proprio in occasione della festa annuale. Che ne dite allora, vale la pena o meno prendere un po' di freddo per godersi questo folklo- re? Il birrificio artigianale di Pedavena, nella provincia veneta di Belluno, ospita anche un museo storico della fabbrica

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