L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-22-2016

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GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'Italia del Cenone della Vigilia al Sud e dei Pranzi di Natale al Nord: viaggio tra le tavole imbandite C 'è un'Italia particolare che vive nei giorni di Natale. E' l'Italia dei campanili e delle cento città, tutte con le loro tradizioni e le loro storie gastro- nomiche legate al territorio. Un'Italia culinariamente "divisa" dal N atale: un'Italia del Centrosud e un'Italia del Nord. Nella prima si predilige il "Cenone della vigilia", nella seconda si festeggia il "Pranzo" del 25 dicembre. Nella prima prevale solitamente il pesce, nella seconda tutti i tipi di carne. La "carbonade" (carne di manzo cotta nel vino rosso) non deve mancare s ul tavolo di Natale della Val d'Aosta, cui si aggiungono i crostini al miele da condire con salumi di capra o pecora essiccati e aromatizzati. In Piemonte il 25 dicembre non possono mancare gli "agno- lotti" e il "bollito misto". Ravioli e cappone magro bandiscono le tavole della Liguria mentre in Friuli si serve il "Brovada e Muset", una zuppa di rape e cotechino, insieme alla polenta, seguita dalla trippa con sugo e formaggio. In Tren tino A lto Adige la famiglia festante il 25 dicembre aspetterà con tripudio i piatti di "canederli", il capriolo o il capretto al forno, per chiudere il pranzo con lo strudel e lo zel- te tradizionali è l'anguilla cotta al cartoccio mentre in Veneto si degusta la polenta con il baccalà e il lesso con le salse. Scendendo lungo lo Stivale si entra nella terra dei tortellini e dei passatelli da cucinare rigoro- samente in bordo, delle lasagne e delle tagliatelle, dei tortelli di zucca, del prosciutto e del cula- mancano nemmeno in Basilicata, Calabria e Puglia. In Basilicata è abitudine mangiare per le feste la minestra di scarole, verze e cardi in brodo di tacchino, e poi baccalà lesso e pane con le man- dorle. Come dolce si preparano le scarpedde, sfoglie di pasta fritte e condite con il miele. La Calabria caratterizza il GENEROSO D'AGNESE Modena si predilige il pesce: spaghetti con tonno, sgombro, acciughe e pomodoro, ma anche il baccalà in umido o fritto. S pos tandos i a O ves t ci s i imbatte nei crostini di fegatini e nell'arrosto di faraona o di ana- tra, nei fegatelli e nel cappone ripieno, tipici della cucina natali- zia toscana che prevede anche il i tradizionali maccheroni di Campofilone e i cappelletti in brodo mentre in Umbria gli stes- si cappelletti talvolta sono ripieni di cappone e piccione. Il baccalà diventa spesso pro- tagonista nelle tavole del centro sud, soprattutto in quelle del Lazio per la cena della Vigilia. Minestra di pesce, pasta e broc- Al Nord le famiglie festeggiano le festività natalizie ritrovandosi per il pranzo del 25 Dicembre, quando si predilige un menù a base di carne ten (dolce a base di frutta secca e canditi). Il pesce inizia a entrare sui piatti natalizi a partire dalla Lombarda, dove una delle porta- tello dell'Emilia Romagna, patria della buona cucina italiana. Il menu ancora una volta è soprat- tutto a base di carne anche se a bardiccio, una salsiccia di maiale speziata al finocchio. Sul lato orientale dello stiva- le, nelle Marche, si assaggeranno coli in brodo, spaghetti con le alici, anguilla fritta e insalata di puntarelle, torrone e pampepato anticipano il pranzo natalizio che prevede l'abbacchio al forno con le patate e i cappelletti in brodo. In Molise e in Abruzzo è d'uopo mangiare la vigilia di Natale il brodetto alla termolese a base di pesce, e il "baccalà arracanato" fatto con mollica di pane, aglio, alloro, origano, uvetta, pinoli e noci, o quello al forno con verza, prezzemolo, mollica, uva passa e noci. Il giorno di Natale il prota- gonista della tavola abruzzese e molisana è però l'agnello arro- sto, cui fa da contraltare il bollito di manzo. Ravioli, dolci fritti ripieni di mandorle e "caggionet- ti", completano il ricco menù. La tavola già riccamente imbandita, in Campania diventa opulenta e si presenta la vigilia con il capitone, la femmina dell'anguilla. Il capitone simbo- leggerebbe la vittoria degli uomini su Satana, che assunse proprio la forma di un serpente per tentare Eva. A N atale s i festeggia con il brodo di cappo- ne, spaghetti alle vongole, frisel- le, cappone imbottito con insala- ta di rinforzo e poi struffoli, roc- coccò e frutta secca. Pesce, carne e verdure non pranzo di Natale con i salumi, dalla pancetta al capicollo, dalla soppressata alla salsiccia, ma non mancano spaghetti con mollica di pane e alici e capretto o pesce stocco accompagnati con brocco- li calabresi saltati. In Puglia si degustano invece le cime di rapa e le pettole (frit- telle di pasta lievitata che si far- ciscono con pomodori, capperi, origano e alici, ma anche gambe- ri sgusciati, cime di rapa e ricot- ta). L'anguilla arrostita e il bac- calà fritto, l'agnello al forno con lampascioni, anticipano i dolci: turdilli o cannaricoli e la "pitta 'mpigliata". Chi festeggerà in Sardegna mangerà i culurgiones de casu (ravioli ripieni con s ugo di pomodoro,) e i malloreddus (gnocchetti di semola al sugo di salsiccia). Il tour gastronomico natalizio finisce in Sicilia dove imperano l'insalata di arance, aringa e cipolla, cardi in pastella, gallina in brodo, la pasta con le sarde e il beccafico. Per il ricco Natale si prepara anche lo sfincione, una pizza tipica a base di cipolla, che si abbina ai cardi in pastella e alla gallina in brodo e si finisce con tanti dolci, dai buccellati alle cassate e ai cannoli. LA BUONA TAVOLA RICETTE PIATTI TIPICI STORIE DI CUCINA Il Cenone della vigilia di Natale a base di pesce è una tradizione diffusa soprattutto al Sud (Ph. Mangiarebuono.it)

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