L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-22-2016

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GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 26 IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE In trattoria a Firenze per ritrovare vita di bottega ed economia dal sapore antico T avoli semplici e comuni attorno ai quali l'andirivie- ni quotidiano di "personag- gi incredibili" ha reso una tratto- ria fiorentina un importante cro- cevia di vissuti e un luogo simbo- lo della città. A sessant'anni dalla sua nasci- ta ecco Sabatino, anima e memo- ria del quartiere di San Frediano che raggiunge questo bel traguar- do anagrafico per mano della sua titolare, Ilaria Buccioni, al suo debutto letterario con "Trattoria Sabatino. La storia di una fami- glia e i sapori della cucina povera in San Frediano, il quartiere più popolare di Firenze" edito da Maschietto. Il libro racchiude in ben 256 pagine la storia della popolare trattoria sullo sfondo di uno scorcio fiorentino con tutte le sue sfaccettature. Lo scrittore Marco Vichi ha firmato un racconto in cui ha immaginato che il suo personag- gio, il commissario Bordelli, fre- quentasse Sabatino e diventasse protagonista di un interessante racconto che ora fa parte del libro di Ilaria. Il romanzo, straordinario banco dei ricordi, è composto da 3 parti, una per ogni vicenda cui legare l'origine dell'avventura ristorativa. Nella prima l'autrice torna sui legami parentali con l'enfasi di chi deve saldare fun debito affettivo e culturale verso le persone più care. Nel ritratto di famiglia entrano tutti quelli che, per sangue o per destino, hanno invaso la trattoria con la stessa forza dell'alluvione del '66. La seconda parte si fa densa come i ritmi, che scandiscono lavoro, "persone, movimento, chiacchiere, brusio, confusione", "La poliitica di Sabatino" pro- mosso a tutti gli effetti luogo in cui si nutre la democrazia, dove la comunità è aperta a dispetto della "gentrificazione" che ha cambiato il volto del centro stori- co contribuendo ad allargare la forbice della distanza fisica e politica tra residenti ed "élite" di turisti stanziali. Non è così alla Trattoria Sabatino, piccolo mondo antico capace di introiettare il grande universo della diversità e trasfor- marlo in valore. I legami che si creano o si saldano dentro le mura di questa grande mensa popolare si sono visti già in occa- sione di fatti tragici cui Ilaria Buccioni dedica più di una riga, e non per esigenze narrative. Siamo nel '66, il 4 novembre l'Arno straripa, e Sabatino ne paga il prezzo al pari di tante altre botteghe fiorentine. Diversi anni dopo l'attentato ai Georgofili, stringe le mani della popolazione in un unico grande cordone di solidarietà e commozione. Per chi c'era, o solo per chi crede che non basti il tempo a rompere un equilibrio, il senso di appartenenza, ad un luogo e a ciò che rappresenta, la Trattoria Sabatino ha organizza- to vari appuntamenti per festeg- giare l'uscita del libro, vero e proprio caso editoriale che Maschietto lega a progetti più ampi dedicati alla cultura gastro- nomica e al recupero della "patria alimentare". La Trattoria Sabatino è un locale storico di Firenze la cui storia viene raccontata in 256 pagine Dal 1956 la famiglia Buccioni si impegna a mantenere la tradizione storica di Sabatino, trattoria popolare con cucina casalinga fiorentina e la visione caleidoscopica del mondo fuori e dentro il locale moltiplica i luoghi fino a dise- gnare una mappa. Si rivedono, tra le tante, Piazza del Carmine, il Mercato Centrale, Piazza del Cestello in un repertorio di aned- doti e siparietti che ha il suo gran finale nel trasloco di Sabatino del '99 dal Borgo all'attuale indirizzo di via Pisana, all'ombra della Porta. Fu un evento memorabile cui parteciparono oltre 4000 persone. L'ultima sezione espone senti- menti e nomi di affezionati habi- tués, gente di ogni estrazione che ha respirato l'ostinata perseve- ranza in semplicità, massima ospitalità a buon prezzo, giacché "con 500 lire ci si poteva anche mangiare". Il libro è corredato di foto sto- riche della trattoria, della fami- glia Buccioni e del quartiere di San Frediano, oltre a disegni di avventori eccellenti e a illustra- zioni di ricette. L'autrice restituisce al presen- te un coro di voci che, nel gioco dell'ibridazione dei generi lette- rari, potrebbe perfino prestarsi al teatro in vernacolo. L'uso della citazione, anche della più colorita "Chi havissuto in bottega, chi ha ascoltato e respirato l'aria del quartiere, sa descriverla come nessun altro: sa bene che l'iden- tità del borgo era nelle chiacchie- re delle strade, nell'udire voci riconosciute, nel sentirle scandire quotidianamente". Rivivono così figure di verace fiorentinità: dal granocchiaio al formaggiaio, dal lattaio all'ombrellaio è una lunga carrellata di maschere tiliche della città. "Tessuto civile che si salva non da solo, ma continuan- do a vivere insieme", magari pro- prio sotto il tetto di Sabatino, all'ora di punta. Lo spiega bene lo storico dell'arte Tomaso Montanari nella postfazione del libro intitolata FABRIZIO DEL BIMBO espressione linguistica tipica del rione, alternata a testi extradiege- tici che esaltano la riflessione e la dimensione privata delcontesto, fa del libro una vera e propria ricetta per proteggere dall'oblio la tradizione culinaria e, soprat- tutto, il patrimonio di varia uma- nità che da Sabatino è sempre stato di casa.

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