L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-22-2016

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/766014

Contents of this Issue

Navigation

Page 37 of 43

GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI B efana Epifania: sembra un bel nome. Completo di prenome e di cognome. Anche se evidentemente esotico, appare ancora molto verosimile. Le due parole sono, in effetti, il nome della festa che si celebra, secondo la tradizione cristiana, il 6 gennaio. Esse sono, infatti, sinonimi. Il primo, Befana, è una tra- sformazione popolare generata per banalizzazione semantica favorita dall'assonanza fonetica; il secondo – voce aulica, molto fedele all'originale – è il termine greco (ellenistico) per indicare la "manifestazione della divinità". Il verbo "epiphàino", nella lingua greca antica significa "mi mostro": mi faccio vedere in giro, quindi "compaio e mi pre- sento". Esso è formato dalla pre- posizione "epì" + il verbo "phài- no". Per inciso faccio notare che dal verbo "phaino" derivano anche le parole fantasma (qual- cosa che si può vedere) e feno- meno (ciò che si rende evidente). Ma torniamo ad epifania. Nella tradizionale visione cri- stiana è il momento della storia in cui Dio si manifesta all'uomo, così come si legge dai Vangeli: la nascita di Gesù e la corsa a Betlemme dei pastori; poi, la visita dei tre saggi dall'Oriente, i quali simboleggiano tre culture e rappresentano la saggezza del mondo allora conosciuto. Secondo la simbologia dell'e- Usi e costumi stor ici delle regioni italiane nel presepe monumentale del Quirinale F ino al 20 gennaio 2017, in occasione delle festività natalizie, verrà esposto al pubblico nella P alazzina Gregoriana del Quirinale il pre- sepe monumentale conservato nelle collezioni del M us eo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Si tratta di un presepe che ha uno stretto legame con la storia del nostro Paese: fu raccolto dal- l'etnologo Lamberto Loria, cui era stata affidata la cura della grande Mostra di etnografia ita- liana svoltasi a Roma nel 1911 nell'ambito della "Mostra inter- nazionale" organizzata per cele- brare il cinquantenario dell'Unità d'Italia. Non è dunque un caso che ad inaugurare la mostra sia stato proprio il capo dello Stato Sergio Mattarella. Le figure esposte, che rappre- sentano gli usi e costumi delle diverse regioni d'Italia, sono opera di importanti maestri napo- letani del XVIII e XIX secolo e ci mostrano personaggi caratteri- stici di classi sociali e realtà diverse, occidentali e orientali, cristiani e gentili. Sono oltre 100 i "pastori" su una scena complessiva di 35 metri quadrati realizzata, in que- sta occasione, da uno dei mag- giori maestri presepari oggi atti- vi, Nicola Maciariello, coadiuva- to da Nicolò Giacalone. La sce- nografia contribuisce in maniera sostanziale a creare la veridicità della narrazione e a dare senso al complesso significato simbolico di strutture e personaggi, creando allo stesso tempo un insieme di grande suggestione. Befana o Epifania: la rivelazione dei significati linguistici vento, i doni da essi offerti sono il meglio che si possa offrire al nuovo nato, destinato ad essere Re; così come il Bambino stesso, tra tutti i doni, è il migliore che Dio possa offrire all'uomo: un figlio. Ma nella prospettiva della fede egli è il Figlio stesso di Dio, promessa di redenzione per l'uo- mo. Ed epifania è anche la costan- te esperienza personale dell'uo- mo, ogni qualvolta riesce a rico- noscere nella propria vita la pre- senza del divino. Sono moltissime le parole ellenistiche (periodo della storia dell'antichità, linguistica e cultu- rale, del mondo mediterraneo) – greche e latine – vive ancor'oggi nel linguaggio religioso cristia- no. E solo per restare in questo periodo dell'anno, voglio ricor- dare anche – oltre a natale (lati- na) ed epifania (greca) – carne- vale (latina), quaresima (latina), pentecoste (greca). La loro origine è datata, men- t r e l a l o r o c o s t a n t e a t t u a l i t à rimanda ad una caratteristica psi- colinguistica del lessico religio- so: quella di evolversi molto più lentamente del restante lessico comune. Ma tra le parole fin qui men- zionate, befana e carnevale sono quelle che sulla bocca del popolo hanno avuto una loro particolare evoluzione, sia sul piano foneti- co che su quello semantico. Questa banalizzazione le ha rese col tempo la personificazio- ne dell'accumulo dei simboli di cui esse erano caricate. Sicché, oggi, oltre alla data della festa (espressa in questa forma banalizzata) legata al ciclo liturgico della Chiesa, esse indi- cano anche dei veri personaggi creati dalla fantasia popolare, ben noti alla cultura occidentale, come d'altronde lo stesso Babbo Natale. Tutti nella loro peculiare caratterizzazione, sia somatica che psicologica. Vedete, allora, che patrimo- nio di cultura si condensa nei nomi! E quanta partecipazione di popolo risiede nella storia delle parole! Fino a riempire pagine e pagine di vera letteratura. Così, come ogni lettore potrà darmi atto sulla base della personale esperienza fatta con queste realtà immaginifiche. LUIGI CASALE Al Palazzo del Quirinale, fino al 20 gennaio, la mostra "Il Presepe. Religiosità e tradizione popolare" Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi. Dipinto a tempera e oro datato 1423 e conservato agli Uffizi di Firenze

Articles in this issue

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-12-22-2016