Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/766014
GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT na del proprio sacco. Il risultato è un Genoa molto coriaceo e di carattere (un elemento chiave nella tradizione del Grifone), che ha trasformato 'Marassi' in un vero e proprio fortino (quando scriviamo sono solo 4 le reti che i Rossoblu hanno subito in casa) e che si è tolto più di una soddi- sfazione contro le 'grandi'. Il tutto praticamente senza avere a disposizione Pavoletti e lancian- do il giovane Simeone al centro dell'attacco. DE BOER (INTER) 4,5 - Subentrare su una panchina a ridos s o dell'avv io del Campionato non è mai facile. Se in più ci aggiungiamo la diffi- coltà conseguenti al doversi adat- tare a un calcio molto diverso da quello olandese, le attenuanti crescono. Diciamo pure, poi, che la rosa a disposizione, per quanto piena di campioni, non era stata cos truita bene e mettiamoci anche un contegno non sempre coerente della società. Di giusti- ficazioni de Boer potrebbe aver- ne parecchie. Ma va anche dato atto che l'ex allenatore dell'Ajax ci ha messo del suo nel tracollo interista di inizio stagione: troppi cambi di formazione e modulo (però con la costante dello sbi- lanciamento della s quadra). L'esonero è stato inevitabile, ma ancora più grave è stata la scelta iniziale di affidare l'Inter a un allenatore con una mentalità troppo lontana da quella tipica del calcio italiano. PIOLI (INTER) 6 - È ancora presto per formulare un giudizio completo. L'Inter di Pioli è anco- ra 'malata' ma, se non altro, l'ex allenatore della Lazio sta dando continuità a uomini e modulo, cercando anzitutto una sistema- zione tattica di 'buon senso'. ALLEGRI (JUVENTUS) 8 - Forse la Juventus non è la coraz- zata che tutti si aspettavano. Forse il mercato estivo non è stato così 'premiante' come si poteva s upporre. F ors e i Bianconeri pagano molto il dispendio di energie (mentali e fis iche) derivan te dalla Champions. Sta di fatto che la Juve non sembra più imbattibile, che il suo gioco non è impecca- bile come negli ultimi anni. Eppure i Bianconeri s ono ancora in vetta, nonostante siano stati colpiti da una serie di infor- tuni piuttosto pesanti. Il merito principale è di Allegri: ha saputo tenere duro nei momenti difficili e, sopratutto, ha saputo sempre far ripartire la squadra dopo le sconfitte. In più ha varato solu- zioni tattiche innovative (il dop- pio centravanti, la difesa a 4…) e decisive per passare indenni nei momenti complicati dell'anno. I N ZA GHI (LA ZI O) 8 - Inzaghi J r. ha compiuto un mezzo miracolo: non solo ha rivitalizzato una piazza delusa e spaccata, ma ha anche ottenuto risultati attraverso il bel gioco. Il segreto di questa 'riscossa' della Lazio è un mix di innovazioni tattiche e di innesti oculati, capa- ci di esaltare le qualità delle stel- le presenti in rosa. Il rilancio di Immobile, e Felipe Anderson poi, è la ciliegina sulla torta. MONTELLA (MILAN) 8,5 - Alzi la mano chi credeva a un Milan stabilmente piazzato in zona Champions. Con una rosa pressoché identica allo scorso anno e alle prese con il compli- cato (e misterioso) cambio di proprietà, il club ros s onero avrebbe potuto affondare. E invece M ontella ha lavorato tanto e bene: sul possesso palla a lui caro ma soprattutto sulla testa dei giocatori. Adesso la squadra non ha più paura della propria ombra, osa e, nonostante la gio- vane età, gioca con invidiabile sicurezza. Cosa manca? Ricambi all'altezza. SARRI (NAPOLI) 8 - C'era curiosità per capire come sarebbe stato gestito l'addio di Higuain. L'avvio è stato complicato e lo stesso Sarri, con dichiarazioni che ridimensionavano continua- mente gli obiettivi stagionali, ci aveva messo del suo. Poi la svol- ta: Sarri ha cominciato a sfruttare appieno la sua rosa, cessando di affidarsi solo alle meraviglie degli 11 titolari di sempre. E così, nonostante l'infortunio di Milik, i Partenopei sono ripartiti alla grande. BA LLA R D I N I (PA LER - MO) 5 - Dopo le liti dello scorso anno, rivederlo alla guida del Palermo è stata una grande sor- presa. L'avvio, nonostante una rosa piena di buchi, è stato posi- tivo, poi un lungo black out che gli è costato la panchina. D E ZER BI (PA LER MO) 5,5 Approccio molto diverso dal predecessore: il tentativo era di fare risultato attraverso il gioco. Mira encomiabile ma forse non raggiungibile con l'organico a disposizione. CORINI (PALERMO) 4,5 - Nessuna scossa: Ko a Firenze nonostante un barlume di gioco. Tracollo in casa con il Chievo senza attenuanti e in assenza di mordente. Fiducia di Zamparini già al lumicino? Forse. Certo cominciare peggio era impossibi- le. ODDO (PESCARA) 4,5 - Delusione enorme. Tanta, infatti, era la fiducia negli Abruzzesi: squadra giovane e di alta qualità, rinforzatasi in estate. Risultati? Zero. Nemmeno una vittoria, se non quella a tavolino contro il Sassuolo, e la sensazione di un gruppo che stia mollando. Oddo ha sempre cercato di impostare le gare con propositività: scelta un tantino azzardata. Se, all'ini- zio il P es cara veniva s pes s o punito oltre i propri demeriti, con il passare delle giornate sono cresciute imprecisione e 'mollez- za'. Quel che è più grave è che sembra proprio che Oddo non sappia come invertire la rotta. SPALLETTI (ROMA) 7,5 - P ronti, via e fuori dalla Champions: stagione subito in salita. La squadra è forte e gode anche del 'risveglio' di Dzeko. È mancata, però, un po' di cattive- ria nei momenti topici del tor- neo. La qualità s uperiore ha comunque garantito l'attuale secondo posto. Spalletti è stato bravissimo nel tenere compatto il gruppo e nel gestire Totti. Quello che gli si può rimproverare è di avere soluzioni tattiche limitate e, s oprattutto, di non es s ere ancora riuscito a trasmettere ai suoi la mentalità giusta. GIAMPAOLO (SAMPDO- RIA) 7 - Qualche alto e basso di troppo, ma nel complesso la Sampdoria è un giocattolo che funziona e diverte. Aver costrui- to delle gerarchie precise e fun- zionali al proprio gioco è forse il merito principale di Giampaolo, a cui va aggiunto il pieno recu- pero di Muriel. D I FR A N C ES C O (S A S - SUOLO) 5,5 - In pochi mesi si è passati dalla 'sbornia' delle prime vittorie trionfali in Europa League, ai timori della lotta sal- vezza. In mezzo un numero incredibilmente elevato di infor- tuni, ma anche nessuna modifica tattica operata da Di Francesco. Il rischio è di concludere l'anna- ta con tanti rimpianti. MIHAJLOVIC (TORINO) 6,5 - Il 'Toro' è una corazzata e ha in rosa l'attaccante italiano del momento. Gioca bene e ha vis to la cres cita cos tante di numerosi giovani. Eppure c'è la s ens azione che M ihajlovic avrebbe potuto fare di più, in particolare nelle sfide contro le 'Big'. IACHINI (UDINESE) 5 - La sua versione dell'Udinese di 'corsa & grinta' non ha funzio- nato. L'ex allenatore del Brescia non è entrato in sintonia con un gruppo di buona qualità ma non propriamente composto da guer- rieri e ha pagato con l'esonero. DELNERI (UDINESE) 7 - Sembrava una soluzione low cost e poco lungimirante. Invece tutto il contrario: con Delneri l'Udinese ha ripreso a correre e, soprattuto, a giocare bene tra giocatori rinati (Thereau), gioca- tori esplosi (Fofana) e belle con- ferme (Zapata, Danilo). C'è tutto per crescere ancora. Continua da pagina 42 Gasperini, Montella, Allegri, Inzaghi e Sarri promossi a pieni voti L'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri con il centrocampista Claudio Marchisio Il tecnico del Napoli Maurizio Sarri sta giocando un buon campionato nonostante l'addio di Higuain