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GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2017 www.italoamericano.org 32 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO C i sono date che è bene non dimenticare. Con questo spirito L'Aquila ha reso omaggio a una delle sue concit- tadine più amate e famose, Trebisonda Valla, detta Ondina. Sembra proprio che ai numeri piaccia scherzare: la vita dell'a- tleta è stata interamente scandita da quelle che oggi risultano cifre tonde: nel 2016 sono stati cele- brati i cento anni dalla sua nasci- ta, ottanta dalla medaglia olimpi- ca con quistata ai Giochi di Berlino, dieci dalla scomparsa il 16 ottobre del 2006 a L'Aquila. Era il 1916 quando a Bologna veniva al mondo Ondina unica femmina dopo un poker di maschietti. Fu battezzata Trebisonda, nome che il padre volle darle per l'ammirazione che nutriva nei confronti dell'an- tica Trapezunte: la città che pos- sedeva tutte le meraviglie, così come avrebbe dovuto averle la Ondina Valla, la prima italiana medaglia d'oro olimpica figlia. La madre Andreana non gradiva l'idea che la figlia prati- casse sport, ma a Ondina piaceva correre e saltare. E lo faceva bene. Così bene che a quattordici anni era già in Nazionale e vin- ceva il primo dei suoi diciassette titoli italiani. Era un atleta forte e versatile, da poter gareggiare in sette dif- ferenti discipline sportive e otte- nere eccellenti risultati nelle gare di velocità, sugli ostacoli e nei salti. Divenne presto la beniami- na del pubblico italiano e furono epici i suoi duelli con l'altro mito dell'atletica leggera: la coe- tanea ed amica Claudia Testoni. Nell'agosto del 1936, l'atleta bolognese toccò l'apice della sua carriera e conquistò il suo primo record del mondo negli 80 metri ostacoli e, dopo sole 24 ore, il 6 agosto, fu la prima donna azzur- ra a vincere un oro olimpico della storia italiana. Nel 1937 le verrà riconosciuta una medaglia d'oro al valore sportivo ed un assegno di cinquemila lire. La vittoria olimpica le regalerà anche una foto della regina Elena, firmata semplicemente "Elena", privilegio di pochi. Un oro, quello che Ondina Valla ottenne a soli vent'anni, che le portò un'immensa popola- rità rendendola un simbolo per tutte le ragazze del Paese e la stampa la definì "Il sole in un sorriso" . Ondina Valla nasce a Bologna il 20 maggio 1916 da una famiglia benestante, ultima di cinque fratelli Il fratello Rito, divenuto un noto scultore, celebrò la sua vit- toria con la statua l'Ostacolista (1936-1938). L'opera fu colloca- ta davanti alla sede della Gioventù Italiana, poi fu spostata nel cortile di casa, dove fu notata dall'industriale Carpigiani che la acquistò per collocarla davanti alla sua fabbrica. Ancora oggi la statua si trova all'ingresso dell'a- zienda per simboleggiare lo slan- cio del progresso verso il futuro. Per far conoscere meglio l'a- tleta e la donna, organizzato da Luigi De Lucchi, figlio di Ondina e del medico ortopedico ed ex atleta Guglielmo De Lucchi, insieme al giornalista Stefano Stagni, uno spettacolo ha portato in scena la sua storia in cui si può assaporare il rac- conto delle sue imprese sportive accompagnato da aneddoti, curiosità e rarissimi filmati insie- me alle foto tratte dal prezioso archivio storico della famiglia De Lucchi Valla, che ha anche deciso di aprire ufficialmente il sito web ufficiale e una pagina social dedicato a Ondina e alle sue gesta. Una ricorrenza così speciale per celebrare l'atleta simbolo dello sport italiano ha avuto come ciliegina sulla torta un momento veramente toccante, lo spettacolo teatrale "Ondina Valla oltre ogni ostacolo". Sul palco, a stilizzare la sto- ria, un ostacolo, rappresentativo della sua specialità tecnica, gli 80 metri ad ostacoli. La protago- nista si racconta, in un monologo vivace e convincente. I riferi- menti sportivi sono l'occasione per comparare quanto fosse dif- ficile, per una ragazza, praticare sport allora, mentre quelli stori- ci, sono uno spaccato della società degli anni Trenta, con l'indice puntato alle leggi razzia- li ed all'enfatizzazione del ruolo dello sportivo vincente, quale fu Ondina. La regia e la scrittura origina- le dell'opera teatrale sono di Lisa Capaccioli, giovanissima e già premiata come artista di con- fermato talento. L'attrice sul palco è Lorenza Fantoni, che ha dato corpo al personaggio, carat- terizzandolo con dinamicità anche fisica, ed un effluvio ver- bale sempre accattivante. Entrambe le giovani artiste si sono formate alla scuola teatrale di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano. La prima italiana a conquistare un oro olimpico fu Ondina Valla il 6 agosto 1936 nella gara degli 80 metri ostacoli. In semifinale stabilì il primato mondiale