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GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2017 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S in da quando Gesù passò 40 giorni nel deserto, i Cristiani hanno cercato la solitudine come atto di devozione e di dedizione alla preghiera in pace. Devote e isolate comunità cristiane cominciarono a emerg- ere in Europa all'inizio del 3° e 4° secolo D.C. Grecia, Irlanda ed Italia furono in prima linea nella nuova pratica, stabilendo una pia tradizione di reclusione ed isola- mento con conventi remoti ed eremitaggi. Oggi, alcuni dei più antichi esempi italiani soprav- vivono con tardive comunità, ancora tutte nascoste nella quiete, e in località scenografiche ideali per la contemplazione. Così, se state cercando isolamento, solitu- dine e tempo per pregare, ecco alcuni dei conventi nascosti più belli d'Italia. I primi monasteri cristiani All'inizio, il Cristianesimo si sviluppò contro l'Impero Romano, onnipotente e pagano, la cui supremazia si estendeva su gran parte dell'Europa e del Medio Oriente. Gli adepti dove- vano spesso pregare in segreto, formando piccoli gruppi che si riunivano insieme in case private per evitare di destare sospetto o sorveglianza da parte dei Romani. Quando l'Impero comin- ciò a declinare, e comunque verso il 4° e 5° secolo, il Cristianesimo si diffuse e la pratica devozionale di vivere una vita ascetica, austera e pia si sviluppò nel Mediterraneo meridionale, parti- colarmente in Grecia e in Italia. Quando più persone scelsero la vita religiosa, in molti model- larono le proprie vite sulle sacre scritture, incluso il Vecchio Testamento scegliendo vite iso- late, solitarie, come eremiti dedi- cati a dio. Divennero conosciuti come monaci, prendendo il loro nome dall'antica parola greca "monos" che vuole dire solo. E mentre i monaci irlandesi contin- uarono a vivere appartati in soli- tudine, i monaci italiani che vive- vano insieme nei luoghi deserti, gradualmente si unirono in comu- nità o conventi dove poterono portare ulteriormente avanti la loro vita religiosa. Alcuni conventi italiani o eremitaggi si fondarono sui prin- cipi della reclusione, dove gli individui vivevano in isolamento volontario dal pubblico e dalla società, mentre altri incoraggia- rono la vita di comunità. Tutti loro, comunque, vissero come monaci concentrati sulla preghiera, la devozione e lo stu- dio. Questo portò molti conventi a divenire centri di conoscenza, con apprezzate biblioteche piene di trascrizioni rare che i monaci scrivani copiavano faticosamente. Oggi dobbiamo molta della nos- tra conoscenza storica alla pazienza di questi monaci, senza i quali molte storie e codici sareb- bero andati persi. Molti di questi conventi ital- iani ancora esistono e ciò è dovu- to al profondo rispetto per la tradizione e l'eredità religiosa in Italia, mentre le loro analoghe controparti inglesi furono ridotte Isolamento, solitudine e contesti scenografici: i conventi nascosti d'Italia in frantumi da re Enrico VI nel Medioevo. Anche se molti ora sono vuoti o sono stati trasfor- mati in ostelli commerciali o alberghi, siccome sempre meno persone scelgono la vita monasti- ca, ci sono molti luoghi dove è ancora possibile la contem- plazione in pace. Diamo un sguardo ad alcuni dei luoghi ital- iani più belli con conventi nascosti. 6 degli eremitaggi italiani più belli Eremo o eremitaggio di San Bartolomeo in Legio. Posto a 600 metri sopra di livello del mare nel massiccio della Majella negli Appennini d'Abruzzo, il piccolo eremo risale al 1270 quando un eremita chiamato Pietro Angelerio da Morrone, che sarebbe poi diventato papa Celestino V, si stabilì là. Curvo su un balcone di roccia, protetto da un massiccio che sovrasta la chiesa e da due piccole celle da eremita, si può raggiungere con una delle quattro scale irregolari tagliate sul fianco della mon- tagna. Ed è grazie alla sua ubi- cazione protetta che l'eremitag- gio, abbandonato per molti secoli, è scampato al degrado del tempo ed ora offre, ancora una volta, riparo a quanti cercano una pausa. Eremitaggio di San Colombano, Trambileno. La leggenda di San Colombano cominciò con storie di draghi uccisi e con l'uccisione di mostro che stava terrorizzando i bambini del posto. L'eroe eremita, che si era stabilito in una piccola caver- na scavata nella vertiginosa parete della rupe che sovrasta la gola Leno Vallarsa per pregare, con il tempo, fu raggiunto da altri nella Grotta degli Eremiti o Caverna degli Eremiti. Nel 753 c'era un piccolo eremitaggio che si aggrappava alla parete della rupe e agli inizi dell'11° secolo fu aggiunta una chiesa consentendo agli eremiti di concentrarsi sulla meditazione e la contemplazione in isolamento completo fino al 1782. Ancora oggi l'eremo è rag- giungibile solamente scalando 102 gradini irregolari nel muro di pietra ma i visitatori sono ben- venuti per ammirare la vista sulla gola dove una volta visse un drago. Eremitaggio di Bismantova, Castelnovo ne' Monti, Reggio Emilia. Dedicato alla Madonna, la chiesa e il convento di Bismantova si annida in fondo alla Pietra di Bismantova, un'enorme formazione di pietra cilindrica che domina la sagoma degli Appennini Reggiani. A lungo si è ritenuto che la pietra, o roccia, avesse poteri spirituali, ed è sempre stata la destinazione di pellegrinaggi religiosi anche prima che l'eremitaggio fosse costruito nel 1617. E' menzionata anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Oggi la chiesa, amministrata da un unico, soli- tario, prete contiene affreschi del 15° secolo e continua a dare il benvenuto ai visitatori per un momento di contemplazione. Eremitaggio di San Cataldo, Cottanello. Scendendo verso sud, i pellegrini che entrano nel Lazio trovano questo convento che abbraccia la pietra di duro granito, dando rifugio in un immenso incavo protettivo. I monaci benedettini hanno usato il rifugio almeno dal 10° secolo, dedicandolo al Santo Cataldo del 6° secolo, vescovo di Rochau, che si dice abbia trovato lì un riparo dalle persecuzioni degli Ariani. Oggi la piccola cappella è casa dei più belli e più antichi affreschi bizantini che sono stati nascosti per secoli finché i sabo- tatori tedeschi buttarono giù il ponte nel 1944 rivelando acciden- talmente i dipinti sotto vecchi strati di intonaco. Eremitaggio di Santa Caterina del Sasso, Leggiuno, Lago Maggiore. I pellegrini dell'Italia nord-occidentale pos- sono trovare rifugio in questo eremitaggio del 12° secolo che sovrasta lo splendido Lago Maggiore. Designato quale mon- umento nazionale, l'eremo include un piccolo convento, una chiesa ed affreschi storici. La sua posizione, appollaiata su uno spuntone roccioso, una volta lo rendeva il luogo isolato perfetto per la preghiera, servito solo da una lunga scala che serpeggiava giù fino alla riva del lago. Oggi i viaggiatori possono scegliere tra un servizio di traghetto fino all'eremitaggio o anche un mod- erno ascensore dentro il promon- torio di pietra e i panorami valgo- no la fatica del viaggio. Santuario della Madonna della Corona, Ferrara di Monte Baldo. Infine, il nostro sesto con- vento è il luogo perfetto per la meditazione solitaria e la preghiera. Nascosto tra cielo e terra nelle rocce di Baldo, il san- tuario ammira la valle dell'Adige da 774 metri sopra di livello del mare. La sua tradizione religiosa risale al 1522 quando una scul- tura della Madonna fu trasportata lì miracolosamente da Rodi, in Grecia, per intervento angelico. Oggi i visitatori possono ammi- rare Nostra Signora insieme a molte altre statue in marmo di Carrara e a 167 intagli religiosi. Si aggiungano i panorami spetta- colari sulle montagne e la seren- ità è garantita. Santuario della Madonna della Corona, Ferrara di Monte Baldo. Photo by catalby GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO 19 Eremo di San Cataldo a Cottanello. Photo by diabolique04