L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-18-2017

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GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2017 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Vedi Napoli e poi muori". Un detto italiano di origini e paternità sconosciute rap- presenta perfettamente quello che per molti Napoli può signifi- care. Non c'è nient'altro merite- vole di essere visto, in termini comparativi, più della bellezza e dell'unicità di questa città. La miscela di colori, culture e personaggi sono stati catturati dalla fotografa Flavia Loreto e dalla sua macchina fotografica, in un solo giorno. Colta nella solita corsa della vita quotidiana, la gente di Napoli è stata il sog- getto principale di fotografie che danno un punto di vista diverso della normalità. Dal basso napo- letano al vulcano Vesuvio visto da Largo San Martino, dal nego- zio di fiori al Bar del Professore, venticinque foto sono parte dell'esposizione "Un giorno a Napoli" presentata all'Istituto Italiano di Cultura in aprile e in mostra allo Spritzer's Caffe di Alameda dal 18 maggio. Flavia, cos'è per lei la foto- grafia? La mia passione per la foto- grafia è cominciata quando vive- vo a Roma, durante il mio ultimo anno di liceo. Facevo fotografie a compagni di scuola e familiari. Presto ho capito che la fotografia era più di un hobby. Avevo biso- gno di scoprire e capire il mondo attraverso le mie lenti. Ho passa- to molto tempo con la mia mac- china fotografica totalmente manuale a camminare nei sob- borghi di Roma o nei mercati popolari come Portaportese. Le persone comuni erano il soggetto principale dei miei ritratti. Il bisogno di condividere un lega- me con le persone e la mia curio- sità per le loro vite sono state le prime motivazioni della mia fotografia. Nata e cresciuta a Roma, Flavia si è trasferita a San Francisco nel 2016 dopo venti anni trascorsi in Germania, a lavorare come fotografa. La fotografia non solo è la passione di Flavia, ma anche il suo modo di relazionarsi con il mondo e le persone attorno, di esprimere emozioni e sentimenti. Se cominciò a fare fotografie da adolescente, più tardi costruì rapporti con fotografi di set degli Studios di Cinecittá a Roma: quello è stato il momento in cui Flavia ha capito l'importanza di raccontare storie attraverso le fotografie. Perché Napoli l'ha ispirata? Dopo 20 anni vissuti in Germania, mi sono sentita improvvisamente assetata di emozioni italiane e di calore. Stavo cercando il sole e il Mar Mediterraneo, per passione e sto- ria. Tutte queste cose mi inspira- rono a fare un ritratto di questa città magica. Inoltre, non ero mai stata prima a Napoli. Per me ha rappresentato un'avventura esoti- ca in una città che combina realtà e magia. Poi l'idea della mostra "Un giorno a Napoli"... Ho fatto fotografie a Napoli in un solo giorno, nel febbraio dell'anno scorso. Era la mia prima volta in questa città di eccessi e contraddizioni. Ho usato la mia macchina fotografi- ca per cercare di imparare e capire Napoli, seguendo le mie emozioni e la mia curiosità. Cominciando dalla Collina del Vomero, scendendo giù lungo Via Pedamentina, attraversando i Quartieri Spagnoli e Piazza del Plebiscito, sono arrivata alla Baia di Napoli dove il Mar Mediterraneo bilancia la presen- za minacciosa del Vesuvio. Nei miei ritratti, si possono vedere sacro e profano convivere, la disperazione negli occhi di un venditore ambulante, la perfezio- ne di Piazza del Plebiscito, la passione dei napoletani, i colori forti in un grigio giorno d'inver- no. Napoli è stata dominata da Romani, Bizantini, Normanni e Svevi ma ha anche avuto influenze islamiche e spagnole: casa di una delle più importanti università d'Europa, palazzi, strade, chiese e ville fanno di Napoli una delle città più stupe- facenti d'Italia, e probabilmente del mondo. Perché Napoli è così specia- le per i fotografi? Napoli è come il set di un film dove si mescolano fiction e realtà. Si ha il bello e il terrifi- cante. Non c'è luogo migliore per creare storie fantastiche, opulente o fotografare un repor- tage giornalistico sulle tragedie di Napoli. Qual è il miglior giudizio sull'esposizione che non dimenticherà mai? Ho sentito molti commenti positivi sulle mie fotografie. La reazione che mi ha maggiormen- te entusiasmato è arrivato da una signora che guardava la mia esposizione. Disse che poteva sentire il mio amore per Napoli attraverso le mie fotografie e questo è stupendo se, in un gior- no solo, ho catturato le emozioni vere, profonde, della città. Qual è il prossimo proget- to? Amo diffondere la cultura ita- liana e mostrare la bellezza del nostro Paese alle persone della "Un giorno a Napoli" con la fotografa Flavia Loreto Bay Area. Continuerò a mostrare le fotografie di "Un giorno a Napoli" in molti luoghi nella Bay Area, cominciando da Alameda. Sono inoltre molto entusiasta di essere parte di un progetto edito- riale multimediale patrocinato dal Ministero italiano degli Affari Esteri che usa la fotografia e la scrittura. Sarà un libro sui ritratti di scienziati e professioni- sti italiani nella Bay Area. C'è qualcosa che può essere replicato con qualche altra città? Ho molte idee sulla copertura degli aspetti della Bay Area che mi hanno molto entusiasmato quando mi sono trasferita in California, come i forti contrasti di San Francisco. Certamente voglio anche coprire la mia meravigliosa città natale, Roma, con una futura esposizione e con- tinuare a diffondere i diversi aspetti della cultura italiana attra- verso la mia fotografia. Flávio Loreto ospiterà un "Caffè con autore" sabato 20 maggio dalle 3 alle 5 pm allo Spritzer's Caffe (734 Central Ave, Alameda) dove le fotografie saranno in mostra dal 18 maggio per quattro settimane. Una delle foto della mostra fotografica "un giorno a Napoli" di Flavia Loreto LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO Flavia Loreto is originally from Rome and lived 20 years in Germany before moving to the Bay Area

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