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GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2017 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a Maremma, nella Toscana meridionale, è una regione senza tempo con radici antiche. La gente ci vive da sec- oli. Dagli Etruschi ai Medici sino ai moderni toscani di oggi, tutti hanno lasciato il segno. E qui, tra le verdi colline, le paludi piatte e le spiagge appartate del parco nazionale si ha la possibilità di intravedere i butteri a cavallo della Maremma: gli ultimi cow- boy toscani. Saltiamo in sella per una cavalcata. Nascosto nella punta più meridionale della Toscana, il parco nazionale della Maremma è un perfetto microcosmo della penisola italiana e un paradiso in terra per gli escursionisti, i ciclisti e gli amanti della natura. Istituito nel 1975, le sue spi- agge di sabbia tranquille e appar- tate e il litorale aspro incorni- ciano il bordo occidentale del territorio che offre splendide viste costiere. Scure rupi roc- ciose, ampie pendici boscose e basse colline fiancheggiano il parco orientale. E tra di esse si trovano ampi spazi aperti, incon- taminate distese di paludi, pia- nure asciutte e piscine termali naturali. La varietà degli ecosistemi in questo parco è sorprendente, ma sono le paludi della Maremma che sono la chiave di questa sto- ria. Per secoli la Maremma è stata una palude malarica. La gente si aggrappava alla sottile striscia di terreni agricoli della costa o si raggruppava sulle colline acci- dentate e ricche di ferro, ma pochi si avventurarono nelle paludi. Solo una manciata di robusti pescatori e di pastori di bestiame poteva resistere alle esigenze della vita nelle zone umide. Questi ultimi erano i but- teri delle paludi della Maremma: i famosi cowboy toscani. La vita delle paludi non solo richiedeva persone resistenti, anche il bestiame doveva reggere la sfida. Fortunatamente i locali bovini Maremmani sono perfet- tamente adattati al loro habitat. Con un manto grigio chiaro e le corna a forma di lira, la Maremmana è una razza robusta che si adatta brillantemente ad ambienti difficili, vivendo esclu- sivamente all'aperto, vagando e pascolando liberamente. Oggi è allevata in gran parte per la carne ed è il suo habitat all'aria aperta che la rende squisita, saporita e particolarmente ricercata soprat- tutto per la classica bistecca alla fiorentina della Toscana. Nei secoli passati però, la Maremmana, una delle razze più antiche d'Europa, è stata utilizza- ta per la sua naturale potenza nelle aziende vicine o per trasportare il marmo dalle cave locali del Monte Amiata. E per gran parte dell'anno vaga libera, aggirandosi su vasti tratti di paludi e zone umide selvagge, inospitali. Qui è dove si trovano i cowboy butteri. I pastori Butteri della Toscana sono da secoli una parte intrinse- ca della Maremma, che raggrup- pano, fanno pascolare e allevano il bestiame selvaggio in stile tradizionale. E' lunga la giornata lavorativa del rude buttero che inizia prima che sorga il sole e cura il bestiame dall'alba al tra- monto. Ci sono due equipaggia- menti che consentono a ciascun cowboy di farlo con l'esito migliore. Il primo è la lunga e sottile mazzarella di corniolo o bastone, noto anche come unci- no. Prende il suo nome dalla mazza italiana ed è uno strumen- to prezioso per fare tutto, dal guidare gli animali ad agganciare agilmente le loro gambe perché non aprano i cancelli, oltre ad essere un simbolo di autorità per i cowboy. Il secondo è il prezioso cavallo Maremmano, il naturale 4x4 che permette di seguire i buoi ovunque vadano. In ultima analisi c'è poi l'in- credibile cavalcata fluida, esper- ta, dei butteri, che sono in grado di attraversare ogni ambiente dalla macchia densa, alta fino alle ginocchia, alla palude infes- tata dalle zanzare, fino ai boschi quasi impenetrabili cosa che li rende da semplici pastori a padroni della terra. I butteri trascorrono i loro giorni su selle appositamente adattate, le redini in una mano, la mazzarella nell'altra. La loro pre- occupazione principale è quella di guidare e portare gli animali dai pascoli ai foraggi. E il loro anno nei campi è punteggiato da due eventi principali: una fiera del bestiame all'inizio di maggio e il giro di marchiatura d'inizio agosto, quando tutti i buoi sono riuniti per essere controllati e marchiati da ogni azienda. Non è però necessaria solo la forza fisica. Un buon buttero deve essere in grado di leggere i minimi segnali del linguaggio del corpo e il comportamento del bestiame per anticipare ogni sua mossa. E questi cowboy per tutte le stagioni hanno bisogno di una forte e calma sapienza anche per affrontare quegli enormi animali, potenzialmente letali. Stare in sella è una vita dura e pericolosa e tristemente è anche seriamente in declino. Il lavoro per bonificare le paludi cominciò già con i Medici nel 1500. Ma bisognerà aspettare fino alla metà del XX secolo per vedere finito il lavoro. Mussolini ha commissionato progetti di bonifica negli anni '30 e '40, prima degli anni '50, che hanno visto grandi cambiamenti con la meccanizzazione dell'agricoltura. Purtroppo il drenaggio e l'in- dustrializzazione hanno portato alla disgregazione di molte gran- di proprietà toscane e con quella, alla scomparsa di gran parte dei pascoli della selvaggia landa sel- vatica della Maremma. I registri nel 1956 registravano 157.387 capi di bestiame nella regione, ma nel 2012 tale cifra è caduta drasticamente a soli 9.801 capi. E se non c'è bestiame, non c'è bisogno di pastori e quindi il destino dei butteri è segnato. Oggi solo una mezza dozzina di mandrie di buoi Maremmani curate dai butteri abitano il Parco Nazionale della Maremma. I cavalieri ricoperti di velluto fino alla cintola sono ansiosi di man- tenere viva la loro tradizione, ma pochi, oggigiorno, vivono di solo allevamento. Molti si sono riv- olti al turismo, allo slow food e all'agricoltura biologica per assi- curare che il loro modo di vita persista in un mondo di meccan- izzazione e trattori. E così, adesso, si può trascorrere una giornata o un fine settimana cav- alcando con i butteri condividen- do contemporaneamente l'espe- rienza e sostenendola. Non c'è un modo migliore di collegarsi al paesaggio toscano se non a cav- allo. La meravigliosa tradizione dei cowboy toscani possa durare a lungo. I pastori Butteri della Toscana sono da secoli una parte intrinseca della Maremma, che raggruppano, fanno pascolare e allevano il bestiame selvaggio in stile tradizionale I butteri trascorrono i loro giorni su selle appositamente adattate, le redini in una mano, la mazzarella nell'altra GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO 19 Gli ultimi cowboy della Toscana