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www.italoamericano.org 21 GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2017 L'Italo-Americano IN ITALIANO | D opo aver discusso di Cristoforo Colombo, di Giovanni Caboto e delle tracce che questi grandi naviga- tori hanno lasciato a Genova e Venezia, il nostro tour nella "Terra degli esploratori" termina con uno sguardo più attento alle origini e alla presenza di Amerigo Vespucci nella città di Firenze. A differenza delle due antiche Repubbliche Marinare che abbi- amo già affrontato, Firenze è a circa 100 chilometri dal mare più vicino. Tuttavia, durante la sua lunga storia, il luogo ha dato i natali a molti importanti marinai, come Vespucci o Giovanni da Verrazzano, che nel 1524 ha scoperto la baia di New York e Cape Cod, oltre ad altre località. Non desta certamente sorpresa che il popolo fiorentino voglia ora aprire un museo dei naviga- tori toscani all'interno dell'ex res- idenza della famiglia Vespucci. Amerigo, o "l'uomo che ha dato il suo nome all'America", come è stato chiamato (il conti- nente prende il nome da Americus, la versione latina del suo nome), è nato a Firenze nel 1454. Secondo la tradizione, la sua famiglia era originaria di Peretola, un sobborgo della città che era allora un villaggio a sé stante: non stupisce che questo quartiere ospiti la loro casa più antica e l'aeroporto Amerigo Vespucci. Comunque, la famiglia abbastanza presto comprò una proprietà nel centro di Firenze, a Borgo Ognissanti, nelle cui vici- nanze un ponte e il lungofiume Arno sono ora intitolati al famoso esploratore. Tutta la zona, infatti, è stata a lungo associata alla famiglia Vespucci: già nel 1382 un ricco membro della famiglia aveva finanziato la costruzione del- l'ospedale di Santa Maria dell'Umiltà, da erigere proprio accanto all'entrata principale di Palazzo Vespucci, probabilmente il luogo di nascita di Amerigo (all'inizio del XVIII secolo entrambi gli edifici furono incor- porati nel più grande ospedale di San Giovanni di Dio). Ma soprat- tutto la famiglia di Vespucci era responsabile della sovvenzione alla chiesa di San Salvatore di Ognissanti, dove avevano anche la propria cappella, maestosa- mente affrescata da Domenico Ghirlandaio: mentre l'uomo con il nome di Amerigo Vespucci, lì sepolto, è solo un antenato del famoso navigatore, un ritratto del giovane esploratore si dice sia presente nella notevole Madonna della Misericordia del Ghirlandaio. A differenza di Caboto e di Colombo, Amerigo discendeva da una ricca famiglia di notai. Inoltre ha ricevuto una buona educazione da suo zio Giorgio Antonio, frate nel Convento di San Marco. Lavorando come commerciante nella città rinasci- Di proprietà della famiglia Vespucci era anche l'attuale Palazzo Incontri, in via de' Servi Vespucci, come fiorentino illustre, una sua statua è stata inclusa nel Loggiato degli Uffizi Ritorno alla terra degli esploratori (Parte III): Vespucci e Firenze mentale, Vespucci si legò poi a Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino del potente Lorenzo il Magnifico, al tempo Signore di Firenze: fu proprio a nome del Casato dei Medici che il giovane Amerigo fu inviato per la prima volta a Parigi come diplomatico e, appena prima della caduta temporanea della reggente famiglia fiorentina nel 1494, fu incaricato di lavorare presso la filiale spagnola della Banca dei Medici di Siviglia, dove ottenne anche di conoscere Colombo. Negli ultimi anni del Quattrocento, Vespucci era rius- cito ad unirsi sia alle spedizioni spagnole che a quelle portoghesi nelle "Indie occidentali" come osservatore e cartografo. Durante i suoi quattro viaggi gli toccò d'inventare i nomi per il Venezuela (un luogo che gli sem- brava una "Piccola Venezia") e per l'attuale regione brasiliana di Bahia, la cui baia Amerigo chi- amò Baia di Tutti i Santi, in onore del quartiere in cui era nato. Questi viaggi diventarono particolarmente noti a causa dei racconti vivaci di Vespucci, ren- dendolo la prima persona a descrivere il continente come un "nuovo mondo" che non era affatto l'Asia: di particolare importanza, a questo proposito, fu la sua lettera a Lorenzo di Pierfrancesco De 'Medici, pub- blicata e diffusa in tutta Europa con il nome di Mundus Novus (Nuovo Mondo). La fama di Amerigo è cresciu- ta in misura tale che non ci volle molto prima che il popolo decidesse di rendergli omaggio: come fiorentino illustre, una sua statua è stata inclusa nel Loggiato degli Uffizi, mentre è stato aggiunto un busto alla particolare facciata del Palazzo dei Visacci (Palazzo Valori-Altoviti) a Borgo degli Albizi. Al contrario, rimane solo una vaga traccia di Vespucci nel cosiddetto Palazzo Incontri in via de' Servi, un palazzo di famiglia per il quale Sandro Botticelli stesso era stato incari- cato di realizzare due pannelli: La Storia di Lucrezia e La Storia di Virginia. Proprio come nel caso di Colombo e Caboto, il nome di Amerigo continua a risuonare ben oltre i confini della sua città natale. C'è infatti una vecchia casa nel piccolo borgo di Montefioralle - non molto lon- tano da Greve in Chianti, una città a 30 chilometri a sud di Firenze - che alcuni considerano il vero luogo di nascita del grande esploratore: pare che la famiglia Vespucci usasse risiedere nel castello del posto e il loro ultimo discendente fu sepolto lì. GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO