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GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2017 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | T utte le strade portano a Roma come dice il vecchio detto - tutte le 1.243 miglia di strada quando si parla di Via Francigena, l'antica via che colle- ga Canterbury a Roma. Mentre i seri pellegrini contemporanei pensano che percorrere l'intera distanza sia un obiettivo facile, molti di noi, pellegrini del cuore, scoprono che è un azzardo un po' irrealistico, anche se l'anelito è sincero. Ma come un ricco dessert da godere a piccole porzioni, questo antico percorso è sicuramente alla portata per col- oro che ne hanno il desiderio, se non la resistenza. Alla fine del '700, Carlo Magno otteneva le redini del comando dai Longobardi e riordinò alcune cose. Questa collezione di strade, sentieri e tracciati divenne conosciuta da tutti come Via Francigena princi- palmente perché collegava Roma alla terra dei Franchi. Importante itinerario nord-sud, divenne una strada battuta e di grande impor- tanza per il passaggio di mercan- ti, eserciti e infine pellegrini reli- giosi. Segeric, Arcivescovo di Canterbury, ha fatto uso del per- corso nel 990 per ricevere il suo pallio (abito di ordinazione) a Roma e per scrivere un giornale di viaggio incredibilmente det- tagliato che descrive il suo viag- gio e le sistemazioni lungo la strada. Anche senza l'aiuto dei social media, il suo ricordo ha portato ad un aumento dei pelle- grinaggi a Roma lungo questa via e ancora oggi è fonte d'ispi- razione. È meglio vedere qualcosa una volta che sentirne parlare mille volte - Anonimo La mia prima introduzione alla Via Francigena è stato per mezzo di un grande cartello messo al di fuori della chiesa in pietra di Monteriggioni. In questa zona della Toscana il percorso è stato disegnato e un bel riepilogo mi ha informato della storia del- l'antica strada. Insieme alla mappa e alle informazioni, il dis- egno di un piccolo uomo medievale con indosso un abito e uno zaino di tela ha sorvegliato la mia lettura curiosa. Inoltre ho notato come una bandiera rosso- bianco-rosso. Per me all'epoca sconosciute, queste icone erano il moderno "marchio" di questo cammino di pellegrini - e qual- cosa che avrei incontrato molte altre volte in futuro. Ero incuriosita. Sapevo che in qualche modo avrei voluto speri- mentare questo pezzo di storia vivente d'Italia. Non credo molto negli auspici ... beh, forse un po'... ma nel giro di un anno, ho riattraversato a piedi i cancelli di Monteriggioni ... come una pel- legrina coperta dalla polvere della Via Francigena! Trascorso velocemente un anno o giù di lì e oh, quanto sono stata fortunata ad essere parte di un tour di blogger sponsorizzato dal Consiglio europeo dei per- corsi culturali: il mio biglietto per un'esperienza di prima mano (piede!) con altri appassionati. Il nostro viaggio quel giorno ci avrebbe portato dal piccolo borgo di Abbadia Isola a Monteriggioni, un percorso di due miglia e mezzo attraverso la splendida campagna toscana. Oggi Abbadia Isola è una cit- tadina attraente ma sonnolenta che offre molta tranquillità e una trattoria o due. All'avvento dell'XI secolo, il suo solo motivo di fama era un submansio per pellegrini stanchi a causa della sua posizione in alto, in mezzo una grande palude. Da qui, il suo nome ... Abbazia Isola. Nel 1173, tuttavia, la costruzione di una nuova e decorata chiesa abbaziale era stata completata e la città era diventata un punto strategico per il commercio e gli altri viaggiatori lungo la Via Francigena. Inoltre, ad aumentare la sua importanza è stata la sua posizione sui grandi crocevia tra città-stati dominanti / guerrieri quali Firenze, Siena e Volterra. Il nostro breve pellegrinaggio ha avuto inizio nell'antica chiesa di Abbadia Isola. Ci aspettavano una versione vera e propria del fumetto della figura medievale che avevo visto nel cartello di quel giorno a Monteriggioni. Scoprii che questa figura allegra era la nostra guida. Dopo un tour all'interno dell'abbazia abbastan- za bella, la mia esuberanza era sprofondata in qualcosa di più profondo. I miei piedi stavano sulle stesse pietre dove innu- merevoli altri si erano fermati per decenni - anime stanche che erano arrivate fino a lì per rag- giungere questo punto, questa piccola oasi di riposo e di rifles- sione, per fermarsi e dire una preghiera prima di ritirarsi per il sonno e il sostentamento. Mentre riflettevo su queste cose, un prete con una tonaca e un monaco uscirono dall'ombra verso il pul- pito come se una macchina del tempo li avesse appena conseg- nati. Un breve saluto fu rivolto al nostro gruppo come se fossimo anche noi pellegrini che anda- vano a Roma e ricevemmo incor- aggiamenti a proseguire in buona fede per completare questo arduo viaggio. Uscendo dalla chiesa, abbi- amo deciso di seguire le orme dei pellegrini, letteralmente e fig- urativamente, in questa sezione della Via Francigena da Abbadia Isola a Monteriggioni. Tuttavia, va detto che il bel sentiero di ghi- aia, da fare a trekking, era in pas- sato un semplice sentiero fan- goso che serpeggiava attraverso una palude medievale e che tal- volta richiedeva persino un pas- saggio in barca per raggiungere Monteriggioni. E non c'era nes- sun "Via!" in quei giorni lontani ... Ci avviammo sotto brillanti cieli azzurri mentre una brezza rinfrescante ci spingeva lungo il sentiero dritto; il frumento ondeggiante e l'ultima fioritura primaverile dei papaveri affian- cava il nostro cammino su entrambi i lati, mentre i campi pastorali si mescolavano con una foresta ancora selvaggia. Rotoli di fieno vegliavano come sen- tinelle su piccoli greggi di pecore che facevano una pausa e lancia- vano qualche sguardo curioso al nostro gruppo chiacchierone e allegro di pellegrini improvvisati. Il nostro viaggio era parte di un'esperienza pre-strutturata che aggiungeva uno strato di magia storica che oggi il pellegrino medio non potrebbe ovviamente avere in questa epoca. Mentre percorrevamo la nos- tra strada di terreni pianeggianti fra boschi e colline ombrose, un cast di personaggi medievali attraversava il nostro cammino lungo la strada: monaci in viag- gio che offrivano consigli; domestiche di mezza età che sostenevano le nostre forze con vino e pane; un menestrello che suonava le corde della viola come un pifferaio magico medio- evale; cavalieri protettivi che richiedevano le nostre intenzioni per offrire l'ingresso a Monteriggioni. Pareva che ad ogni curva si trovasse una nuova attrazione mentre procedevamo verso le porte della città. Lo sforzo finale era un trekking in salita verso la porta occidentale della città. Ma non era affatto una passeggiata quo- tidiana attraverso un'antica porta! In attesa della nostra troupe un po' stanca c'era una brigata di tamburi in costume e il sindaco stesso di Monteriggioni. Il nostro pellegrino-guida ha per- orato la nostra causa e la nostra affidabilità, che poi ha portato ad una proclamazione piuttosto lunga da parte del sindaco men- tre eravamo in attesa dell'ingres- so. C'è sicuramente qualcosa da dire sull'ingresso in un'antica città murata toscana scortata dal sindaco e da corpi di vivaci tam- buri - lo consiglio vivamente se ne avete la possibilità. Tuttavia, anche senza questi orpelli, quel momento di completamento di una pur piccola parte della Via Francigena, l'entrare all'interno delle mura fortificate di Monteriggioni, trovare la strada per un'autentica trattoria pensata per servire piatti tradizionali che soddisfano ogni viaggiatore affamato, e riposare sotto l'om- bra fresca di un antico tetto in mattonelle è un'esperienza che non si dimentica rapidamente. L'esperienza toscana può essere molto più che sorseggiare vini pregiati e pranzare con ric- chi piatti di pasta. Si trova storia viva, l'opportunità di ripercorrere letteralmente i passi degli antichi. E negli ultimi anni, gra- zie ad un esercito di volontari appassionati e all'Associazione Europea delle Vie Francigene senza scopo di lucro, i sentieri in tutta Italia sono stati ben marcati, sono state fornite più opportunità di ostelli, guide di facile utilizzo e mappe disponibili per pianifi- care il vostro viaggio. Iniziate a progettare! Perseguire un percorso, per quanto stretto e storto, in cui è possibile camminare con amore e rispetto. Henry David Thoreau Veduta panoramica di Monteriggioni 19 A s s ap o r a r e u n p e z zo d e l l a Vi a F r a n c i ge n a : d a Abbadia di Isola a Monteriggioni "a piedi" Piazza nel centro storico a Monteriggioni GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO