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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE 2017 D opo le nostre visite alla città natale di Firenze di Dante Alighieri e a quella di Arezzo di Francesco Petrarca, il viaggio per scoprire le origini de La Bella Lingua non sarebbe completo senza una tappa nel cuore della Toscana: questa volta la nostra ricerca ci porta sulla collina di Certaldo, un noto borgo medievale situato a metà strada tra Firenze e Siena. Secondo la tradizione, questo è stato il luogo dove la terza ed ultima "Corona fiorentina della lingua italiana" - vale a dire il grande Giovanni Boccaccio - è nata nell'estate del 1313. Proprio come nel caso della Commedia di Dante e del Canzo- niere di Petrarca, è davvero diffi- cile sottovalutare la lunga influenza del capolavoro più per- fetto di Boccaccio: non solo il suo Decamerone avrà un grande impatto sullo sviluppo della lin- gua e della letteratura italiana, esso influenzerà anche la cultura europea nel suo complesso (ad esempio, funzionando come importante modello strutturale per The Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer). Scritto in vernacolo fiorentino e raccontato dal punto di vista di dieci giovani uomini e donne che si rifugiano in una villa fuori Firenze per sfuggire alla peste del 1348, le cento novelle che costituiscono il Decameron offrono un uso senza precedenti di dialogo realistico e del linguag- gio quotidiano, così come una vera e propria fetta di vita nel Medioevo. Mentre Pietro Bembo, studioso del XVI secolo, ha rico- nosciuto Petrarca come un modello per la poesia italiana, quando si viene alla prosa nessu- no sembra più degno di Boccac- cio per questo ruolo. Oggi i legami di questo gran- de autore con Certaldo sono cele- brati da molti omaggi locali: tra questi, la moderna piazza della città - non stupisce che si chiami Piazza Boccaccio - include un monumento a Giovanni Boccac- cio del 1879 dello scultore Augu- sto Passaglia, mentre la principa- le arteria a Certaldo Alto, che è l'antica parte della città in cima alla collina, è anche chiamata Via Boccaccio. Ma in realtà è ancora argomento di dibattito se lo scrit- tore sia veramente nato a Certal- do – al tempo parte della Repub- blica di Firenze - o piuttosto nella città di Firenze. Comunque sia, durante gli ultimi secoli Boccac- cio è diventato noto come "il Certaldese" (l'uomo di Certaldo) per eccellenza, anche se solo una cosa è sicura: questa città è pro- prio quella da dove proveniva la sua famiglia, dal momento che Boccaccio padre - conosciuto come Boccaccino di Chellino - era stato un mercante influente a Certaldo. Nato da una relazione extraco- niugale con una donna scono- sciuta di umili origini, Giovanni - con ogni probabilità - trascorse i suoi primi anni tra questa piccola città e Firenze, dove fu infine accettato nella casa di suo padre nel quartiere di San Pietro Mag- giore. Fu proprio lì che il giovane Boccaccio fu introdotto per la prima volta ai lavori di Dante Alighieri grazie alla sua matrigna Margherita de 'Mardoli, che era parente nientemeno che della famiglia Portinari e dell'amata Beatrice del Sommo Poeta. Anche se Boccaccio si sareb- be presto trasferito a Napoli per continuare gli studi, non avrebbe mai dimenticato il suo patrimo- nio fiorentino. Al contrario, Dante e Petrarca sarebbero diventati grandi fonti d'ispirazio- ne per lui negli anni seguenti: non solo scrisse trattati e com- mentari sui lavori dei due mae- stri, avrebbe anche dato le prime letture pubbliche sull'Inferno e copiato a mano tre manoscritti della Commedia di Dante (si pensi che proprio Boccaccio fu il primo a definirla "Divina"). Allo stesso tempo, nel 1350, incontrò personalmente Petrarca per la prima volta e cominciò a corri- spondere con lui. Dopo una vita di successi let- terari e di impegno pubblico tra Napoli e Firenze, Boccaccio finì e bruscamente cadde in disgrazia durante il 1360, quando alcune persone connesse a lui furono accusate di cospirare contro la Repubblica fiorentina. Lo scritto- re avrebbe poi trascorso la mag- gior parte della sua vecchiaia nella nativa Certaldo, in una casa nell'attuale Via Boccaccio n. 18, quella dove - secondo le fonti - morirà infine di malattia nel 1375. È molto affascinante visitare oggi questo edificio, dopo quasi 650 anni, ma si tenga a mente che la Casa del Boccaccio ha in realtà avuto lo stesso destino della Casa del Petrarca di Arez- zo. All'inizio del XIX secolo fu acquistata dalla marchesa Carlot- ta Lenzoni de 'Medici che la rin- novò e che commissionò al pitto- re neoclassico Pietro Benvenuti la realizzazione di un grande affresco che rappresentava Boc- caccio al suo scrittorio. In tempi più recenti, però, l'in- tero edificio è stato devastato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: solo il muro con l'affresco di Benvenuti ha miracolosamente evitato la distruzione. Ma nel periodo del dopoguerra l'intera casa è stata ricostruita e finalmente aperta al pubblico come museo, nonché scelta come sede ufficiale del- l'Ente Nazionale Boccaccio. Gra- zie agli sforzi della comunità locale, ora è possibile a tutti entrare all'interno della Casa del Boccaccio per dare un'occhiata alle sale del poeta: qui, tra le altre cose, si possono trovare una serie di manufatti risalenti al XIV secolo, distintivi e medaglie com- memorative, una riproduzione del primo ritratto di Boccaccio e una collezione di costumi teatrali moderni ispirati al Decameron. Il nostro viaggio termina a pochi passi dall'antica casa di Boccaccio, in una piccola chiesa nelle vicinanze del magnifico Palazzo Pretorio di Certaldo: qui, sotto il pavimento della Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo si trova proprio Giovanni Boccac- cio. Un busto di marmo del 1503 di Giovan Francesco Rustici ritrae il grande certaldese mentre stringe il suo capolavoro. Sotto troviamo l'epitaffio di Boccaccio, ma anche un'impressionante pie- tra tombale che ha scolpito lo scultore del XX secolo Mario Moschi, che ha ricostruito le caratteristiche dello scrittore traendo spunto dalla serie di "gente illustre" dell'artista rina- scimentale Andrea del Castagno. Inutile dire che Petrarca e Dante apparvero accanto a Boccaccio come parte di questa serie. Il Palazzo Pretorio di Certaldo al crepuscolo Alla ricerca delle origini de La Bella Lingua (Parte III): Boccaccio e Certaldo GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Via Boccaccio, in Certaldo