L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-2-2017

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GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE 2017 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Tu Vuò fa' il Napoletano - Facce da Pizza: un evento per supportare la candidatura della verace pizza Napoletana a Patrimonio UNESCO L 'evento "Tu vuò fa' il Napoletano – Facce da Pizza" è sbarcato n e g l i S t a t i U n i t i . Venerdì 13 ottobre si è tenuto a Los Angeles il primo dei tre incontri organizzati per s o s t e n e r e l a c a n d i d a t u r a dell'Arte dei Pizzaioli napoletani a p a t r i m o n i o i m m a t e r i a l e dell'UNESCO. Ben due milioni di firme sono state raccolte per la c a u s a e l a d e c i s i o n e v e r r à annunciata a Seoul in Corea nei p r o s s i m i m e s i . U n r e s p o n s o favorevole significherebbe che l'arte del fare la pizza secondo la procedura della città partenopea diventerebbe il settimo tesoro italiano tutelato dall'UNESCO, come la Dieta Mediterranea, l ' O p e r a d e i P u p i , i l C a n t o a Tenore, la Vite ad Alberello di Pantelleria, l'Arte del Violino a Cremona e le Macchine a spalla per la Processione. La serata si è tenuta nella spettacolare casa di Martha De Laurentiis, moglie del produttore cinematografico Dino De Lau- rentiis, scomparso nel 2010. Dino, prima di essere produttore cinematografico, si è occupato a lungo della promozione delle eccellenze italiane e in modo particolare di quelle campane. Martha è inoltre Ambasciatrice del Cinema e delle eccellenze italiane negli USA. La sua splen- d i d a v i l l a s u l l e c o l l i n e d i Beverly Hills, un tempo di pro- prietà di Gloria Swanson, inter- prete di Viale del Tramonto di Billy Wilder, è stata la cornice perfetta per ospitare gli ospiti dell'evento. L ' e v e n t o n e l l a c i t t à d e g l i angeli ha avuto lo scopo di far partire un appello in favore della candidatura anche dal mondo di Hollywood. Diverse infatti le c e l e b r i t i e s c h e s i s o n o f a t t e immortalare con le mani in pasta sotto la supervisione di esperti p i z z a i o l i : d a J o h n S a v a g e a Blanca Blanco, da Sofia Milos a Francesca Inaudi, da Dawn Lynn Burger, protagonista di Queen Sugar, a Richard e Francesca Harrison. Presenti anche Diana Alvarez, produttrice di Ocean 8, D i n a M o r r o n e e i l m a r i t o S t e p h e n R i v k i n , m o n t a t o r e famoso per il suo lavoro per Avatar e I Pirati dei Caraibi, i m e m b r i d e l l ' A c a d e m y G a r y Shapiro e Jane Goren, l'attrice Laura Bilgeri, la pianista Oksana Kolesnikova che ha accompa- g n a t o d i v e r s e v o l t e A n d r e a Bocelli in concerto, Patricia Rig- gen, regista di La misma luna e Miracles from Heaven, Eugenio Derbez, attore/regista e i produ- cer Richard Kahn e Ben Carver. Presente anche il Console Generale d'Italia a Los Angeles Antonio Verde, originario pro- prio di Napoli, il Direttore di Ita- l i a n T r a d e A g e n c y F l o r i n d o Blandolino e la direttrice dell'I- stituto Italiano di Cultura di Los Angeles Valeria Rumori. A sostenere l'evento anche l'Associazione Verace Pizza Napoletana che vanta delegazio- ni in 34 paesi del mondo e 620 pizzerie: Stati Uniti, Giappone, Europa, Singapore, Filippine, Brasile, Argentina, Messico e Kuwait. Da Napoli è arrivato il presidente dell'Associazione, Antonio Pace e due pizzaioli, Paolo Surace e Marco Leone. D a l l a E a s t C o a s t è a r r i v a t o Pasquale Cozzolino, chef di una delle più famose pizzerie di New York, Ribalta, nonchè inventore della pizza diet; mentre a rappre- sentare Los Angeles c'erano il delegato della California Peppe Miele (che ha insegnato a fare la pizza anche a Brad Pitt e al figlio maggiore) e altri famosi pizzaioli n a p o l e t a n i c h e l a v o r a n o a Beverly Hills: Vito e Mario. Ad avere reso possibile l'e- vento la Dress in Dreams di Eli- sabetta Cattaneo e Francesco Sil- vestri, agenzia italiana senza fini di lucro che ha come obiettivo la promozione dell'Italian Life Style, dal cinema, alla moda, al costume, l'arte e il cibo. Inoltre la candidatura della pizza napo- letana ha avuto il supporto di sponsor come Cirio, Le 5 Stagio- ni, Pasta Paone, Ati Sassi Expe- rience, Ati Irpinia Excellence, F e r r a r e l l e , A n g e l o e F r a n c o Mozzarella e Parmigiano Reg- giano. Ad aprire la due giorni di eventi in California anche una masterclass per giornalisti ameri- cani, invitati a diventare pizzaioli per un pomeriggio presso la sede della VPNAmericas a Inglewood in California. In questa occasio- ne abbiamo avuto modo di inter- vistare Peppe Miele, delegato della California. Nel primo incontro i giorna- listi hanno partecipato a una masterclass di pizza. Quali sono le regole base per fare un'ottima pizza secondo la tra- dizione partenopea? Le regole sono semplici e sono fedelmente riportate nel n o s t r o D i s c i p l i n a r e . N o n c i sono eccezioni o variazioni nel metodo e negli ingredienti. Pur rispettando chiunque si dia da f a r e p e r p r o m u o v e r e prodotti fatti con ingredienti genuini e salutari, rimaniamo la s o l a A s s o c i a z i o n e c h e difende l'originalità e l'unicità di un prodotto inalterato da più di 300 anni di storia. Cosa comporterebbe per l'arte della pizza napoletana ottenere il titolo di patrimonio innaturale dell'Unesco? L a c o n f e r m a c h e l a p i z z a Napoletana avrà un seguito per generazioni a venire riconoscen- dole il ruolo di unicità che le compete a livello storico e cultu- rale. Come è cambiata negli anni la visione della pizza napoleta- na da parte degli americani, abituati a una pizza decisa- mente diversa? È stato un cammino in salita ma in continua crescita. Agli inizi, e parlo di almeno 20 anni fa, la pizza Napoletana era vista e considerata come un prodotto s e m p l i c e e p o v e r o c h e p o c o aveva in comune con la cosiddet- ta pizza americana. Grazie alla spinta della AVPN e di tutti i produttori italiani di ingredienti che hanno creduto al mercato americano, si è assistito nel giro di pochi anni ad un aumento di interesse verso la pizza napoleta- na generando un continuo e cre- scente movimento di persone che hanno adottato questa prodotto semplice e genuino come loro abitudine culinaria. Alla tua accademia avete insegnato a fare la pizza anche a Brad Pitt, come è stato averlo qui al corso di pizza? Cosa pensava della pizza napoleta- na? O v v i a m e n t e i l f a t t o c h e una star come Brad Pitt si sia interessato a partecipare ad un nostro corso, ci ha riempito di orgoglio. Per un giorno ha potuto svestire i panni di "celebrity" e si è letteralmente chiuso dentro la n o s t r a s c u o l a e , v e s t i t o d i maglietta e grembiule, si è total- m e n t e r e s o d i s p o n i b i l e a d apprendere l'arte di fare la pizza con la semplicità e la simpatia che lo contraddistingue. In generale, che tipo di feed- back avete da parte degli aspi- r a n t i p i z z a i o l i a m e r i c a n i e non che si iscrivono ai vostri corsi? Abbiamo una media di 100 studenti all'anno che partecipano a i d i v e r s i c o r s i c h e organizziamo settimanalmente. Direi che almeno l'80% dei par- tecipanti ai corsi professionali (facciamo anche dei corsi di una durata limitata per i semplici amanti della pizza napoletana) hanno adempito al loro scopo di aprire con successo una pizzeria Napoletana. Le "5 stelle" che manteniamo su Yelp, ci rendo- no enormemente orgogliosi e ci contraddistinguono dalle nume- rose altre scuole presenti sul ter- ritorio per sapere trasmettere, come solo noi sappiamo fare, il quinto ingrediente fondamentale per fare la pizza napoletana, la passione. Le prossime tappe dell''even- to "Tu vuò fa' il Napoletano – Facce da Pizza" saranno San Francisco e New York. Paolo Surace , Sofia Milos, Marco Leone. Photo: Stefania Rosini LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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