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GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE 2017 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | D a tempo immemore tutti ricordano più felicemente Bolo- gna come la dotta, la grassa, la rossa. E proprio quella che, fino a pochi mesi fa era decaduta da capitale dei tortellini e delle bot- teghe con i salumi appesi al sof- fitto, a città dei Taglieri, inteso come cibo scadente e a basso costo, contaminato da sapori lontani dalla tradizione gastro- nomica italiana, rimonta con il progetto FICO (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World, il più grande parco del mondo dedica- to all'agroalimentare italiano, che apre il 15 novembre a Bolo- gna , con due ettari di campi, 40 fabbriche, 45 ristoranti, 12 aule didattiche, un teatro, un cine- ma, un centro congressi da mille posti e sei giostre, coinvolge anche quattro atenei. Insomma, un mega contenito- re che il patron di Eataly Oscar F arinetti definice come " un grande parco divertimenti con tutto il meglio del made in Italy, il mercato, la ristorazione, la didattica, l'agricoltura". Una grande "fattoria" all'a- perto di 20 mila metri quadrati, con colture dimostrative e alle- vamenti didattici che mostrano le 2.000 colture principali dell'a- gricoltura italiana e 200 animali vivi di razze tradizionali: dai maialini di Mora romagnola alla pecora sarda, le mucche frisone e tutte le altre razze di suini, bovini, ovini, caprini, galline ed altri animali da cortile che dimo- reranno nelle stalle del Parco. Una vera e propria "arca" della nostra biodiversità, dove capire l'agricoltura italiana ed ammirare alberi da frutto e ulivi secolari, orti, agrumi, campi di cereali e perfino una vera tartu- faia e un luppoleto da birra. Dentro alla Fabbrica Italia- na Contadina si può poi scoprire come dai campi e dalle stalle nascono le bontà che tutto il mondo apprezza. Negli 80 mila metri quadrati coperti si possono visitare e vedere all'opera 40 fabbriche che, ogni giorno, per ciascuna filiera, mostrano dal vivo le tecniche, l'abilità ed i segreti da cui nascono prodotti unici: il prosciutto di Parma, i salumi della Bassa parmense e la mortadella di Bologna; e poi i salumi di cinta senese e quelli di Suino Nero calabrese, la carne, il latte, lo yogurt e i formaggi freschi; il Grana Padano, il Par- migiano Reggiano, lo squacque- rone e il raviggiolo, la caciotta, il pane, la pasta fresca e secca e all'uovo, la farina macinata a pietra, il riso, i sughi e la frutta conservata; la raccolta ed il con- fezionamento delle uova, la lavorazione del pesce, la torrefa- zione del caffè, il cioccolato, il panettone ed i biscotti, il miele, la pasticceria siciliana, il gelato, i confetti tradizionali, le cara- melle e la liquirizia, il tartufo, la birra, il vino, l'olio, il pomodo- ro, il pollame. L'area del futuro Un padiglione circolare sor- gerà nel cuore del parco, battez- zato Area del Futuro, che pro- porrà un percorso immersivo nel mondo dell'agricoltura idroponi- ca, lungo il quale ognuno potrà coltivare direttamente il proprio cibo sfruttando le possibilità della realtà aumentata. I visitato- ri, infatti, avranno l'occasione di piantare i propri semi in questo giardino indoor e monitorare giorno dopo giorno la crescita della pianta attraverso l'app di Eataly World, controllandone dati, parametri e livello di matu- razione per poi raccoglierne per- sonalmente i frutti. Abbiamo già intervistato qualche mese fa Carlo Ratti, fondatore dell'omo- nimo studio e docente del Mas- sachusetts Institute of Techno- logy: "Muoversi attraverso lo spazio del padiglione sarà come muoversi nel tempo. Camminan- do al s uo interno s arà possibile osservare i progressi della crescita della pianta: all'in- gresso ci saranno semi e germo- gli, per poi arrivare a piante pie- namente sviluppate nell'arco di pochi metri". In città Al contempo, nella città dei portici, la conferma arriva in questo inizio d'autunno che con- solida esperienze nate durante l'estate e saluta l'arrivo di nuovi, interessanti, attori. Per i grandi investimenti (come quello che ha ripens ato P alazzo Bega), però, sarà necessario aspettare ancora qualche mese. Le aspet- tative si concentrano intorno a tre poli che presto saranno ripen- s ati all' ins egna dell' offerta gastronomica, come lo storico centro stampa Elios rinascerà sotto l'insegna Libra, come labo- ratorio di cucina improntato all'alimentazione salutare; le Scuderie di piazza Verdi, dall'i- nizio di novembre, diventeran- no Scuderia, mixando cucina tra- dizionale (a cura del Tortellino) e sperimentazione sulle fermen- tazioni; mentre in via d'Azeglio, il M ondadori M egas tore, s i doterà di un nuovo, ambizioso Bologna, capitale dei sapori ritrovati e della cultura gastronomica Made in Italy caffè, con la collaborazione del pasticcere Gabriele Spinelli, di Dolce Salato. Ma solo all'inizio del 2018. Tornando ai progetti d'autore, di recente, la città ha accolto un nuovo protagonista della ristora- zione regionale. Lui è Alberto Faccani, dal ristorante Magno- lia di Cesenatico (Due Forchette e una stella Michelin), e cura la propo s ta gas tronomica de I Conoscenti, sotto il portico di via M anzoni. La cucina, s eppur curata, è informale, con carta delle tapas da abbinare alla nutri- ta drink list (cocktail e cucina è il sottotitolo). Nella stessa direzio- ne si è rinnovato anche il Pappa- gallo di piazza della Mercanzia, insegna storica che si reinventa come bistrot con gastronomia e ricercata selezione di salumi. Esordio bolognese, invece, per un'esperienza altrettanto consoli- data, ma a Rimini. Bio's Kit- chen - progetto incentrato su pro- dotti biologici, con aperture al mondo vegan e vegetariano e pure pizzeria – inaugurerà in via Galliera alla fine di ottobre. Esportazione E anche l'esportazione di pro- dotti e cultura enogastronomica veleggia verso territori oltre oceano. L'Emilia è tra le prime regioni ad attivarsi per la "Food Valley dell'Emilia-Romagna" che mette il mondo a tavola, esponendo nella ''vetrina' inter- nazionale più prestigiosa - quella di New York - i suoi prodotti, ovunque simbolo del miglior Made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dall'Aceto balsamico alla Piadi- na romagnola, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bolo- gna, fino alla pasta ripiena, ai vini e al Sale di Cervia, grandi nomi e grandi marchi dell'agroa- limentare, tradizione di un "saper fare" che dalla terra alla tavola è sinonimo di qualità ed eccellen- za: la regione è prima in Europa per numero di prodotti Dop e Igp, i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall'Unione europea a garanzia della qualità dei prodotti stessi, ad oggi 44, e la terra dell'Osteria La Francescana, miglior ristoran- te del mondo nel 2016, la cui cucina è stata definita dalla rivi- sta statunitense Forbes come "Italy's greatest gastronomic treasure", ed e stata protagonista a New York, nel novembre 2016, proprio in occasione della Setti- mana della cucina italiana nel Mondo. FICO sarà "un grande parco divertimenti con tutto il meglio del Made in Italy" dice il patron di Eataly Oscar Farinetti NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ