L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-16-2017

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GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE 2017 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A mmettetelo. Avete preso in consider- azione l'idea di mol- lare l'o pprimente routine quotidiana, afferrare poche cose preziose e acquistare un biglietto di sola andata per la bella vita in Italia. Chi non desidera una vita piena di favolosi vini che vanno giù bene, di cibo così buono da gius- tificare senza dubbio quella terza porzione e di caldi pomeriggi trascorsi a sognare pigramente la prossima torta della nonna men- tre si fa un pisolino sotto un olivo con "O S ole M io" che suona in sottofondo? O almeno, questa è l'idea romantica della vita degli immi- grati in Italia, se crediamo a tutto quello che vediamo sul grande schermo o abbiamo letto nell'ul- timo romanzo. Dopo tutto, va abbastanza bene per l'eroina cin- ematografica di Frances Maye. Ma la realtà, in generale, non è mai così gentile come nelle felici versioni fiabesche di cui siamo volentieri alimentati, e quando succede, la transizione verso la vita in un altro paese, anche nell'amata Italia, è piena di sfide… Jennifer Criswell, autrice del- l'autobiografia acclamata dalla critica At Least You're in Tus- cany: A Somewhat Disastrous Q ues t for the S w eet Life (Gemelli Press, 2014) ha fatto di più che semplicemente sognare antichi vigneti color smeraldo e mari di papaveri rosso fuoco che si mangiano i resti degli oliveti in periferia, ha fatto sua la vita in Toscana. D alle prime intenzioni di sradicare se stessa al momento in cui ha chiuso le casse di spedi- zione è stato un viaggio di 10 anni per Jennifer. Lavorare a una causa legale nei giorni di scrittura sotto l'om- bra di un profumato glicine, infi- nite forniture di gelato e la visione 24 ore al giorno sette giorni su 7 di splendidi uomini italiani è sembrata l'epifania che stava cercando. Il primo anno di Jennifer da immigrata, accompagnata solo dal suo vecchio cane Cinder, è stato raccontato in modo umoris- tico e onesto nel libro senza alcun tentativo di addolcire il viaggio. Creato con più su e giù di una città collinare toscana, vediamo che ogni mese porta sfide inattese, inconvenienti e s confitte; ma almeno è in Toscana! E lì è rimasta. La realtà del vivere in Italia - attraverso gli occhi di Jennifer Ho incontrato Jennifer a Cor- tona per l'aperitivo in un sereno crepuscolo. Ho dovuto ridere un po' per l'ironia di avere questa conversazione nella città resa molto popolare, ehm, da quel- l'altro libro! La sua calda per- sonalità ha riempito il piccolo spazio. Animata, espressiva e capace di ridere facilmente di se stessa, ha condiviso alcune delle sue esperienze da immigrata, finora navigata e adesso di suc- cesso. Da quanto è qui adesso? Che ne pensa finora? Aprile ha segnato il mio 9° anno! Naturalmente, è diverso da quello che immaginavo ... più difficile di quanto mi aspettassi. Mi mancano i miei amici e la mia famiglia, ma sono contenta di come è andata. Non credo che ci sia una cosa di quest'esperien- za che vorrei cambiare: è il mio viaggio individuale e mi ha reso chi sono oggi. Imparo qualcosa ad ogni passo! È più difficile per gli immi- grati essere impiegati in Italia. Trova che sia così? O h s ì. Come s i legge nel libro, ho trovato pochi modi per portare a casa un magro salario ma da allora mi sono divertita a lavorare come guida del vino e a condurre degustazioni per Can- tine P oliziano appena fuori Montepulciano e ho anche com- pletato il corso e gli esami da s ommelier. P res to avrò un nuovo impiego come respons- abile marketing e vendita presso un altro produttore di vino qui, Leura. Insegnare inglese è sem- pre una buona attività extra, quindi continuo a farlo anche part time. La mia passione, ovvi- amente, è scrivere e continuo a perseguirla attivamente. Il mio sequel di At Least You're in Tuscany, intitolato Well Sea- soned in Tuscany, sta per finire, quindi sono entusiasta di questo. Un altro evento molto emozio- nante è arrivato recentemente: una sceneggiatura per il mio primo libro! Puoi darci un'anticipazione del sequel? Solo un'anteprima! Il primo libro era il meglio del diario che ho tenuto il primo anno qui, sto- rie ed esperienze. Sapevo che volevo scrivere un sequel e, fon- damentalmente, quello che ho fatto è stato condensare tre anni in uno; più sulla vita quotidiana dopo quel giro sulle montagne russe del primo anno. Ho incor- porato anche la mia altra pas- sione - cucinare - e nel libro ho incluso le ricette che ho raccolto lungo la strada. Come descriverebbe l'ac- coglienza media agli americani che vogliono vivere in Italia? Generalmente buona. Non mi sono mai sentita discriminata, anche se alle volte può essere un po' un rapporto d'amore/odio. Penso che ci siano alcune dif- ferenze tra le varie regioni, ma in generale credo che gli americani siano accettati se scelgono di vivere qui. Ho una doppia cittad- inanza e questo aiuta. Sono sicu- ra che s ia più facile es s ere accettati quando c'è un legame diretto con l'Italia. Ci dica un po' di più sul suo patrimonio italiano. Entrambi i miei bis nonni provenivano dall'Italia, e natu- ralmente ho sentito la voglia di visitarla per questo motivo, così come per ovvie ragioni. Ho fatto il mio primo viaggio nel 2001 – avevo proprio bisogno di una pausa e ho deciso di viaggiare da sola, per rimettere me stessa al Sognalo, realizzalo: la scrittrice Jennifer Criswell fa sua la Toscana centro. L'attrazione è s tata immediata, mi sono sentita a casa. Stavo già mettendo in dis- cussione la mia carriera legale - voglio dire, far piangere regolar- mente la gente stava stancando! Era difficile, però, per l'impegno che avevo messo per raggiun- gere quel punto nella vita, oltre a temere che mi potesse sembrare un fallimento. Ma le cose sono davvero diventate chiare durante quel viaggio. Sapevo che dovevo smettere con la giurisprudenza, per così dire, e seguire il mio sogno d'infanzia per scrivere, per raccontare s torie. Cos ì, davvero, il mio patrimonio ital- iano ha giocato un ruolo impor- tante nel portarmi in ques to posto nella vita. Quindi, in generale, ne è valsa la pena? Assolutamente. Di certo non è stata la versione cinematografi- ca dei miei sogni ad occhi aperti. Ma sapevo che dovevo stare qui, farmi una vita qui. Q uando questo scopo è presente, i mezzi per farlo accadere sono solo una parte del viaggio, non importa quanto sia difficile. Oh, credimi, talvolta mi sono chiesta se ero pazza, ma quando mi guardo indietro, sono così felice di aver resistito, di aver perseverato. Lasciare tutto per vivere un sogno Toscano. Ne è valsa la pena? La scrittrice Jennifer Criswell dice di sì LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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