Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/910609
www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2017 L ungo il confine nord- occidentale della Sicilia, tra Trapani e Marsala, la terra si appiattis ce e flirta con l'antico mare. Chilometri di lagune, insenature e pozze sal- mastre sostengono la vita come hanno fatto per millenni. E c'è sale; bellissimo, agognato, vitale sale marino delle famose saline di Trapani. Sebbene queste distese abbia- no offerto sale sin da quando il mare si è ritirato dopo la rivolu- zione vulcanica che ha creato la Sicilia, si ritiene che le prime raccolte coltivate risalgano a circa 2.700 anni per mano dei Fenici. Hanno riconosciuto una buona cosa: la coltivazione di queste saline è continuata quasi ininterrottamente da allora. Il dono naturale dei caldi ali- sei africani, gli infiniti giorni di sole estivo e l'alta salinità delle acque costiere creano una triplet- ta perfetta per la produzione abbondante di questo pregiato sale mediterraneo. Il metodo vecchio come il mondo usato qui fino al 1980 circa, è degno di nota, fortunatamente riconosciu- to come tale, e ha portato a una rigorosa protezione della terra e dei metodi. È abbastanza facile avvicinar- si e di persona alle origini e alla produzione di questo sale sicilia- no, e ne vale la pena. Il breve tragitto in auto da Trapani, lungo la Via del Sale, sembra condurre in una zona industriale poco bella, costellata di piccole colli- ne di sale lungo la strada, quasi desolate. Certamente non è il paesaggio mozzafiato che un turista potrebbe immaginarsi dalla propria guida turistica. Ma migliorerà, migliorerà molto. I visitatori possono trovare facile accesso alle saline dal Museo del Sale. Questo piccolo ma interessante museo è ospitato in una caratteristica casa conta- dina di 300 anni fa, sormontata da uno dei famosi mulini a vento di Trapani. Si dà qualche euro e si è fuori - liberi di vagare ed esplorare questo surreale paesag- gio di acqua e sale. Le saline si diffondono in tutte le direzioni. Possono varia- re molto nell'aspetto a seconda della stagione e della fase di pro- duzione o raccolto. E ci sono mulini a vento! Punteggiando il paes aggio acquatico, ques te strutture che ricordano il Chi- sciotte furono aggiunte in epoca medievale. Ne sopravvivono solo una manciata, che si ergono per ricordare il giorno in cui pompavano acqua marina dentro e fuori e alimentavano la maci- nazione delle rocce salate. Fortu- natamente, sono stati fatti sforzi per ripristinare e riportare in fun- zione almeno due di questi bel- lissimi macchinari. Guardarne uno mentre stoicamente veglia sulle saline luccicanti è un'espe- rienza commovente. E, natural- mente, le foto sono incredibili! Girovagare per la zona di produzione rivela una storia affascinante della raccolta del sale. Vasche poco profonde di acqua salata vengono pompate dal mare e tenute prigioniere nelle vasche salanti a partire da aprile. I livelli sono attentamente curati dal lavoro dedicato degli uomini che spesso provengono da contadini multi-generazionali del sale. Le operazioni sono supervisionate da un curatolo, una figura quasi mistica che si affida a conoscenza, istinto e intuizione nel decidere quando e come aggiungere e s ottrarre acqua di mare, oltre a raccogliere il sale. A uno sguardo superficia- le, il processo di produzione può sembrare semplicistico; tuttavia, è una coreografia scientificamen- te strutturata che dipende da molti giocatori, e troppo lunga per stare tutta qui! Passerelle in cemento allinea- no ogni serbatoio, creando una serie angolare di percorsi pedo- nali. Mucchi di sale umido e pesante si ergono come gigante- s chi formicai bianchi s ituati lungo alcuni serbatoi, creando dighe imponenti che non hanno nulla da proteggere. Anche le superfici salmastre variano di colore, da grigiastro a bianco a rosa a seconda della fase di eva- porazione e dei microrganismi presenti. Questa scienza al lavo- ro si combina per creare una sor- prendente tavolozza artistica. A partire dagli anni '80, il duro lavoro necessario per curare e raccogliere il sale marino di Trapani ha iniziato a far strada alla meccanizzazione. Tuttavia, un orgoglio persistente nel pro- dotto, e probabilmente nell'etica L'antico sale della Sicilia. Alla scoperta delle saline di Trapani del lavoro locale, non gli ha per- messo di andare troppo lontano. Gli escavatori hanno sostituito un certo numero di pale sospese, mentre i nas tri tras portatori hanno spostato il sale raccolto al posto del cesto pesante issato sulle spalle dei lavoratori. Tutta- via, il lavoro fatto a mano rima- ne una parte integrante del pro- cesso. Le tradizioni e il duro lavoro hanno spesso la meglio. Fortunatamente, il significato storico e il valore degli antichi metodi di produzione sono stati riconosciuti e preservati attra- verso un atto del 1995 che ha creato La Riserva Naturale Sali- ne di Trapani e Paceco. Grazie a questa promulgazione, circa 2.400 acri di zone umide, com- prese le saline, sono off-limits alla distruzione o allo sviluppo. La riserva ospita anche una serie di uccelli migratori che cavalca- no quei venti molto importanti del deserto da e verso l'Africa, oltre a un certo numero di piante autoctone. Il tempo trascorso nel Museo del Sale offre grande informa- zione sui metodi tradizionali in uso da quando i Fenici gestivano lo spettacolo, così come le virtù di questo sale ricco di minerali naturali. Una botola attraverso il tetto offre la meraviglios a opportunità di controllare il mulino a vento in ogni dettaglio, così come di ammirare la splen- dida vista sulle saline. Una pic- cola e piacevole trattoria è adia- cente al museo: che bel modo di rilassarsi dopo un tour e sorseg- giare un po' di Marsala locale mentre il sole tramonta sulle piscine di sale! Insieme al suo significativo valore storico e pratico, il sale prodotto qui è molto apprezzato nel mondo culinario. Il s ale viene venduto umido, il che indica che si è verificato solo un processo di essiccazione natura- le. Molti oligoelementi e mine- rali sono conservati a differenza di un prodotto lavorato. Garanti- sce anche un sapore fantastico che è molto apprezzato in molte cucine di tutto il mondo, in par- ticolare per i piatti di pesce, cosa certamente appropriata conside- rando le sue origini. Questo aspro paesaggio sici- liano di bellissimi mulini a vento che sorvegliano stagni salati e dune offre la rara opportunità di osservare una perfetta sincroniz- zazione tra la natura e l'uomo che lavora rispettosamente in tandem. È un'avventura che vale la pena! LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Le prime raccolte di sale in quest'area probabilmente risalgono a quasi 3000 anni fa