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GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2018 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Oggi è un prestigioso albergo di lusso ma la storia di Villa d'Este a Como è rinascimentale come allora. Tutti des ideravano es s ere invitati per ammirare la rarissima bellezza di Villa D'Este, come nel lontano 1615 quando il Sultano del Marocco, accompa- gnato da un seguito di cavalieri con turbanti e scimitarre ricche di pietre preziose, era giunto a Cernobbio con il solo scopo di visitare la villa e constatare di pers ona gli s plendori di cui aveva sentito parlare. Sempre qui si colloca uno dei più travolgenti love affair del lago di Como: nel luglio 1815, Carolina di Brunswick, princi- pessa del Galles, acquistò la villa (denominandola D'Este, in quan- to Carolina vantava una remota parentela con la famiglia Este) assumendo nel contempo tutto il personale di servizio presente. Tra i s ervitori vi era anche Bartolomeo Pergami (ex sergen- te di cavalleria dell'es ercito napoleonico) di cui s'innamorò perdutamente. Ma il consorte, nel frattempo, divenuto Re d'Inghilterra, Giorgio IV, la scre- ditò a tal punto da intentarle un processo. Cernobbio si divise tra i sostenitori del Re e quelli della Regina e…alla fine Carolina venne ripudiata e per il dolore si ammalò gravemente abbando- nando definitivamente il luogo. Dopo la morte di Carolina nel 1821, la villa passò al suo credi- tore, il principe Torlonia di Roma e successivamente al prin- cipe Orsini e al barone Ciani. N el 1868 la proprietà venne affittata per due anni alla moglie dello Zar di Russia, quindi Ciani, insieme ad altri finanziatori, decise di trasformare il comples- so in uno degli hotel, ancora oggi, più lussuosi del mondo, con una particolare piscina gal- leggiante a disposizione degli ospiti dal 1966. La lista dei grandi nomi che hanno soggiornato in questo splendido luogo è davvero lunga: si parte da compositori come Verdi, Puccini, Bellini, Liszt, Stravinsky, ad attori, registi e cantanti come Hitchcock, De N iro , Elto n J o h n , M ad o n n a, Bruce Springsteen, che ha persi- no manifestato ai fan l'intenzio- ne di comporre un brano dedica- to al lago di Como. Ma Villa D'Este è anche sede privilegiata di meeting politici e finanziari internazionali con la presenza annuale dei più potenti uomini della Terra. S e d es id erate ammirarla restando a casa, godendovi un bellissimo film drammatico gira- to interamente a Villa D'Este, n o n d imen ticate d i g u ard are "L'ombra del sospetto" (titolo originale "The other man" del 2008), con Antonio Banderas come protagonista. V i era un tempo in cui la bellissima cittadina di Cernobbio, a nord- ovest di Como, abi- tata solo da pescatori, era un territorio romano. In seguito Gerardo Landriani Capitani, Vescovo di Como, costruì qui un convento femmini- le nel 1442, presso il torrente Garovo. La svolta arrivò nel XVI secolo con una tra le più illustri famiglie di sempre nella zona: i Gallio. Chi all'inizio governò la cittadina furono i fratelli maggio- ri Girolamo e Marco, mentre il più giovane, Tolomeo (1527/1607), che diventerà non solo per Cernobbio, ma anche per Como, una figura fondamentale, venne inviato dal padre Ottavio a studiare a Roma. Tornerà a Como ormai quarantenne come cardinale. La famiglia Gallio apparteneva alla nobiltà di Como. Il giovane Tolomeo (il vero nome era Bartolomeo) si era dedicato agli studi classici sotto la guida di Benedetto Giovio, che lo aveva indirizzato a Roma pres- so suo fratello Paolo, vescovo di Nocera. Nella sede dei Papi fu al servizio di vari cardinali tra cui Gian Angelo Medici, il futuro Pio IV che, anche dopo essere salito al Soglio di Pietro, lo volle come suo Segretario. Fu uno dei due principali consacranti del cardinale Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano e del Papa Clemente VII. Nel 1583, il 15 ottobre, a Como, ordinò la fondazione del Pontificio Collegio Gallio con Bolla papale "Immensa Dei pro- videntia". Questa nobile istituzio- ne voluta dal cardinale per i ragazzi poveri, divenne, grazie ai Padri Somaschi che la guidarono, un centro assistenziale ed educa- tivo di primo piano. Ancora oggi, dopo oltre 400 anni, il Collegio Gallio opera con successo nel LAURA BENATTI costruire il lungo viale di cipressi nel parco di 25 acri, con un imponente ninfeo ricoperto da ciottoli policromi, probabilmente esistente fin dal XVI secolo, ma poi rifatto nel '700; quindi un viale prospettico delimitato da una duplice catena d'acqua a conche che s ale fino al Tempietto di "Ercole e Lica". Una bellezza che è stata pre- miata nel 1913 quando i giardini sono stati dichiarati Monumento Nazionale. La marchesa dedicò il suo tempo e il denaro del marito al restauro della villa che riportò con molto gus to agli antichi splendori. Gli interni vennero rifatti in grande stile e, una volta ancora, la proprietà divenne un brillante centro di feste lussuose ma anche di cultura; gli inviti della marchesa divennero ambi- tissimi da parte dell'aristocrazia milanese, che l'aveva preceden- temente snobbata e considerata solo un'arrampicatrice sociale. N apoleone, che aveva già dimostrato stima per il giovane e valoroso Pino (la Pelusina si era risposata con il generale napo- leonico P ino) nominandolo conte, aveva promesso di fargli visita nella villa sul Lago di Como. La contessa Pino provvi- de immediatamente a riservare all'Imperatore un appartamento al piano terreno e ne fece rivesti- re le pareti in seta gialla e broc- cati recanti impressi la lettera "N". Napoleone in realtà non arrivò mai ma una delle sale a lui dedicata è tuttora tappezzata settore dell'istruzione. Ma il suo animo sensibile ed eclettico lo indusse a progettare e a realizzare una costruzione che oggi tutto il mondo ci invidia: la magnifica Villa D'Este, allora Villa Garovo dal nome del torrente che attra- versa il parco della tenuta per sfociare poi nel lago di Como. La commissione dei lavori venne affidata all'allora celeber- rimo architetto Pellegrino Tibaldi. Fu così che nel 1568, Villa Garovo vide la luce e divenne residenza estiva del car- dinale Tolomeo. Ma sarebbe dav- vero ingiusto e riduttivo pensare che questo ambiente dovesse solo appagare il senso estetico del per- sonaggio. Come abbiamo detto, il cardinale Gallio aveva una parti- colare sensibilità nei confronti delle lettere e delle arti e il passo fu breve… la villa divenne luogo d'incontro di artisti e letterati: egli creò un circolo elitario cultu- rale che ricordava quello di Mecenate sotto l'Imperatore Augusto. L'abbellimento in perfetto stile rinascimentale spettò all'e- rede e successore del cardinale, il nipote Tolomeo; agli inizi del Settecento la spiritualità del luogo, che con la sua bellezza invitava alla meditazione, fece sì che i Gesuiti di Como prendesse- ro in affitto la villa per circa 40 anni per farne luogo di esercizi spirituali. M a nell'ultima parte del X V III s ecolo l'ultimo erede Gallio si trasferì a Napoli, come allora dettava la moda, e la bel- lissima creatura di Cernobbio venne fatta passare dalle mani di un aristocratico all'altro che, noncuranti della cultura, la inte- sero solo come contesto affasci- nante per feste, banchetti, giochi. Fu solo grazie alla moglie di uno di questi nobili, la marchesa V ittoria Calderara, detta la "Pelusina", famosissima balleri- na di danza classica del Teatro alla Scala di Milano, che la situa- zione cambiò: a lei il merito di aver restaurato la villa ed abbel- lito il giardino, facendovi Villa d'Este, la residenza rinascimentale situata sulle rive del Lago di Como nel comune di Cernobbio