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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO 2018 L a Chiesa cattolica ha una lunga tradizione nella collezione di reliquie di santi e chierici che risale quasi agli inizi della Chiesa. Ossa, vestiti o manufatti della persona sono stati accuratamente conservati in scrigni, medaglioni e urne di vetro per essere com- memorati e venerati dopo la morte. E molte chiese hanno rac- colto reliquie, soprattutto dei loro santi omonimi, in reliquiari deco- rati con una popolarità che ha rag- giunto il culmine durante l'Alto Medioevo. Oggi le reliquie attira- no ancora i fedeli e c'è una chiesa nel cuore di Roma con una collezione particolarmente insoli- ta. Benvenuti nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi. Camminando per la città eter- na di Roma si ha davvero l'im- barazzo della scelta. Gli antichi Romani, ovviamente, hanno las- ciato il loro segno indelebile con acri di rovine che ancora pun- teggiano la città. Più recente- mente, Benito Mussolini ha aggiunto la sua firma con larghe strade, treni sotterranei e un'ar- chitettura futurista ed elegante in cemento, acciaio e vetro come parte della sua rivoluzione per creare La Terza Roma. Ma è verso gli anni intermedi che abbi- amo un vero debito di riconoscen- za poiché le epoche romaniche, rinascimentali e barocche hanno riempito la città di bellissimi palazzi, piazze e chiese. Oggi ci sono circa mille chiese dentro i confini della città. Ador- nano angoli affollati, strade acciottolate e ogni vivace piazza. Ognuna ha il suo stile. Dagli omaggi stravaganti delle statue barocche a santi e angeli, ai son- tuosi soffitti affrescati pieni di vita biblica, tutti hanno una storia da raccontare. Ma con così tante chiese sparse per la città, è facile diventare un po' indifferenti e perdere alcuni dei gioielli meno noti. La Chiesa dei Santi Vincen- zo e Anastasio a Trevi ne è un esempio. Situata sul sito di una chiesa medievale, Santi Vincenzo e Anastasio celebra due martiri di diversi paesi e periodi. Vincenzo visse in Spagna e fu messo a morte durante la persecuzione dei cristiani di Diocleziano nel III secolo. Anastasio, invece, fu un soldato persiano che si convertì prima di essere giustiziato nel 7° secolo dal re Cosroe II di Persia. Il loro sacrificio fu commemorato prima da una chiesa del X secolo, e in seguito quando il diplomatico e politico Cardinale Mazzarino ordinò che fosse ripristinato nel- l'Anno Santo del 1650. La facciata della chiesa è ricoperta da simboli della fede e del suo sponsor terreno. Il cappel- lo del cardinale è appoggiato sopra il suo stemma circondato da angeli e cherubini che suonano la tromba. Anche sua nipote, Marie Mancini, è famosa per essere rap- presentata nella scena, nonostante sia stata una delle amanti di Luigi XIV di Francia. Aggiungete diciotto colonne in travertino e diversi timpani e avrete una scenografia magnificamente teatrale. Ma questo non è abbas- tanza per attirare i fedeli, attratti piuttosto per ciò che sta dentro la chiesa: una raccolta di 22 reliquie piuttosto insolite. La Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi fu fondata come una delle chiese parroc- chiali territoriali di Roma. Conta- va come parrocchiani i residenti dei palazzi vicini e questo, piut- tosto insolitamente, includeva il Palazzo del Quirinale, residenza ufficiale dei Papi dal 1583 in poi. I Papi non furono solo parrocchi- ani, ma lasciarono i loro cuori nella piccola chiesa. Letteral- mente. La pratica di tenere la reliquia di un santo o di un chierico risale alle prime chiese cristiane e di solito prevede un osso o un manu- fatto che una volta era associato alla persona venerata. Nel caso della chiesa dei Santi Vincenzo e di Anastasio, tuttavia, le reliquie sono il cuore di ogni Papa da Papa Sisto V nel 1590 a Papa Leone XIII, morto nel 1903. Ed è questo legame che rende la chiesa unica a Roma, se non nel mondo. A noi ora sembra un po' stra- no, anche macabro, ma quando Sisto morì i suoi organi interni, incluso il cuore, furono separati dal corpo e messi in un barattolo. Lungi dall'essere una pratica reli- giosa, tuttavia, era un modo pura- mente pratico per impedire al cadavere di decomporsi troppo in fretta, in tempi in cui non c'erano ancora le celle frigorifere, mentre venivano fatti i preparativi per il funerale. Ma anziché riunire il cuore del Papa con il suo corpo nella sua ultima sepoltura, o sem- plicemente buttare via gli organi, il vaso fu dato alla chiesa "par- rocchia pontificia" dei Santi Vin- cenzo e Anastasio. E così iniziò un'usanza durata oltre trecento anni, anche dopo che i Papi furono sfrattati dal Quirinale e trasferiti in Vaticano nei primi anni del 1800. I nomi dei Papi furono succes- sivamente inseriti a sinistra del- l'altare centrale della parrocchia papale, poiché ciascuno dei 22 cuori d'argento, o précordia, fu messo nel muro. È interessante notare che nessuno dei pontefici i cui cuori sono conservati nella chiesa è stato mai canonizzato o dichiarato santo, ma le loro reliquie hanno comunque un grande significato. È solo un pec- cato che poche persone sappiano che sono lì. Oggi, nonostante il fatto che letteralmente milioni di turisti passino ogni anno vicino ai gradi- ni della chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, solo pochi salgono la breve rampa di scale per entrare attraverso le grandi porte. E questo avviene più per curiosità che per intenzione purtroppo, nonostante l'eredità della chiesa, perché la maggior parte dei visi- tatori oggi vanno a vedere nelle vicinanze della chiesa, l'iconico e teatrale capolavoro barocco che è Fontana di Trevi. La Fontana, costruita poco meno di un secolo dopo la nuova chiesa, divenne rapidamente una tappa obbligata per i turisti del Grand Tour e oggi è una delle principali attrazioni d'Italia. Non stupisce quindi che la piccola chiesa parrocchiale sul lato della piazza sia totalmente offuscata dalla grandezza della fontana. Ma almeno ora sapete che è lì e potrete visitare la piccola chiesa di San Vincenzo e Sant'Anastasio la prossima volta che sarete in città. Dopo non dimenticate di lanciare le vostre tre monete nella fontana per essere sicuri di tornare. Conservare i cuori dei Papi a Roma San Giovanni Paolo II, un papa moderno che ha per molti segnato un'epoca LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA La pratica di tenere la reliquia di un santo risale alle prime chiese cristiane