L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-22-2018

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GIOVEDÌ 22 MARZO 2018 www.italoamericano.org 33 Amarone della Valpolicella edifici a temperatura controllata (l'essiccazione indotta dal calore non è consentita) - per lo stoccag- gio. I grappoli d'uva sono costante- rante il processo di essiccazione - dal 40 al 50 percento - le uve par- zialmente appassite produrranno solo circa la metà del vino che pro- durrebbero come uve raccolte fre- E quilibrio: "condizione in cui diversi elementi sono uguali o nelle pro- porzioni corrette", af- fermano i dizionari di Oxford. Per esempio, è possibile consultare i video delle prestazioni da medaglia d'oro della della gin- nasta di origini rumene Nadia Co- maneci sulla trave di equilibrio alle Olimpiadi del 1976; oppure sve- gliarsi presto la mattina per assi- stere al momento di equilibrio quando non è né notte né giorno; oppure aprire una bottiglia di buon Amarone. L'Amarone, o più propriamente l'Amarone della Valpolicella, è ri- conosciuto come uno dei vini rossi più pregiati e importanti d'Italia. Quando ben fatto è, se non altro, il magnifico risultato di cose unite dalla proporzione e dall'equilibrio, forse contrapposte l'una all'altra, ma comunque bisognose l'una del- l'altra. L'Amarone è prodotto nel Ve- neto, in Italia, all'interno della zona di produzione della Valpolicella. Ottenuto da uve parzialmente ap- passite, è un vino secco evolutosi dal vino dolce di importanza sto- rica per la zona: il Recioto. La pratica di produrre vino da uve appassite, tecnica centrale per la produzione di Amarone, esiste fin dai tempi antichi. I vini del Consorzio per la Valpolicella se- gnalano sul loro sito web che "Nel 4° secolo dopo Cristo, Cassiodoro, ministro di Teodorico re dei Visi- goti, descrisse in una lettera un vino ottenuto con una speciale tec- nica di appassimento dell'uva." Noto poi come Acinatico, il vino era "... senza alcun dubbio un an- tenato dell'Amarone", osserva il Consorzio, aggiungendo che il me- todo di produzione dell'Amarone non è cambiato dai tempi di Cas- siodoro. Laddove i capricci della fer- mentazione lasciarono il Recioto inaspettatamente più secco e meno dolce, è nato l'Amarone, con quello che ora noi apprezziamo come il caratteristico retrogusto piacevol- mente amarognolo delle mandorle, è in effetti una versione asciutta del Recioto. Il processo di essiccazione del- l'uva è delicato, richiede le giuste quantità di umidità e secchezza ambientale per evitare che l'uva su- bisca muffe o marciumi indeside- rabili. Durante il processo di ap- passimento, i grappoli di uva scuri sono accuratamente selezionati e disposti su di un unico strato (per massimizzare la circolazione del- l'aria) in modo da essiccare in con- tenitori appositamente progettati, concentrando gli zuccheri d'uva e l'estratto. Quindi, i contenitori ven- gono spostati negli edifici di essic- cazione - a volte semplici strutture a cielo aperto, altre volte moderni mente monitorati per la qualità, a volte richiedono il riposiziona- mento per evitare (indesiderati) muffe o marciume. Avendo perso molto del loro peso originale du- sche. Quando il processo di essic- cazione è completo, circa 3-4 mesi, viene eseguito un controllo finale della qualità delle uve e vengono pressate. Se tutto ciò sembra laborioso, lo è. Quando ci si separa dai dollari guadagnati duramente per l'acqui- sto di vino, a volte ci si chiede per quale valga la pena spendere. Co- noscendo il lavoro cauto e dispen- dioso in termini di tempo necessa- rio per la produzione di Amarone, per non parlare della riduzione di circa il 50% della resa vinicola a causa dell'essiccazione, anche il portafoglio più stretto può aprirsi un po' più facilmente davanti al re- gistratore di cassa. Il Corvina, vitigno autoctono italiano, soprattutto in Valpolicella, è l'uva principale dell'Amarone. Conosciuto per i profumi di ciliegie rosse e violette, costituisce il 45- 95 percento della miscela dell'A- marone. La pelle spessa del Cor- vina è adatta all'asciugatura all'aria, piccolo dettaglio che ha funzionato nel modo giusto per gli amanti del- l'Amarone. Anche il Corvinone, al- tra varietà autoctona, è un attore chiave nella miscela dell'Amarone, sebbene la percentuale di Corvi- none non superi quella di Corvina. Altre uve tipiche della Valpoli- cella, in particolare la Rondinella e in misura minore la Molinara, la Croatina e l'Oseleta, sono ammesse in piccole percentuali, così come alcune varietà rosse internazionali. Per affinare il vino, l'Amarone viene invecchiato in legno, 2 anni per il rosso, 4 anni per il riserva. L'Amarone può invecchiare bene per molti anni, ma è anche un vino che i consumatori possono apprez- zare nella sua giovinezza. Profondamente colorato, con note di marmellata di frutta fresca e secca, l'Amarone è caldo in bocca, con sentori di frutta secca e spezie e una tipica sensazione vel- lutata di maturazione (attribuibile non allo zucchero ma ad un alto livello di glicerina). Che l'acidità dell'Amarone possa controbilan- ciare il suo considerevole corpo e densità di sapore è un punto di suc- cesso o di fallimento, un'interse- zione in cui l'equilibrio gioca un ruolo fondamentale nella valuta- zione del vino. Produttori consigliati includono Allegrini, Bertani, Brigaldara, Masi, Monte Zovo, Speri. Note di degustazione Amarone di Monte Zovo Note abbondanti di frutta a bacca scura, prugna e spezie mar- roni, cucite insieme con un filo di sapore simile al kirsch. Lussurioso e caldo in bocca, il vino ottiene lo smalto dal suo tempo d'invechcia- mento in quercia. Tannini fine- mente lavorati, note di anice e cioc- colato fondente sul finale. Potenziale della cantina. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE L'Italo-Americano IN ITALIANO | L'Amarone è prodotto nel Veneto, all'interno della zona di produzione della Valpollicella. Photo Credit Monte Zovo Profondamente colorato, con note di marmellata di frutta fresca e secca, l'Amarone è caldo in bocca, con sentori di frutta secca e spezie. Photo Credit Monte Zovo

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