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L'Italo-Americano GIOVED����� 6��� DICEMBRE��� 2012 PAGINA��� 13 Cinema indipendente: lo spirito del passato ambientato ai giorni nostri (con il via libera della critica) CHARLOTTE RANIERO COLLABORATRICE Il regista francese Robert Bresson ha detto: ���Rendete visibile quello che, senza di voi, forse non potrebbe mai essere visto���. Ecco il motto dei registi del Cinema Indipendente. La nascita di questa arte in Italia, �� strettamente legata alla diffusione del New American Cinema nelle sale oscure e ai viaggi culturali negli Usa di alcuni dei maggiori cineasti indipendenti italiani tra gli anni ���60 e ���70 come Schifano, Leonardi, Bacigalupo o Nespolo. Si trattava di cinema diretto, di cinema femminista, di documentari politici e militanti che hanno rappresentato un���importante tendenza attorno al Maggio ���68. A quei tempi, questo cinema godeva di un forte successo di pubblico perch�� i registi della new wave di Hollywood come Scorsese, Spielberg o Coppola, riuscivano benissimo a trovare la giusta misura tra intrattenimento e messaggio. �� quello che sembra essere oggi, la carenza principale di quell���ambito. Eppure con le sue poetiche autonome, il cinema indipendente italiano beneficia di una delle migliori critiche qualitative d���Europa. Tuttavia, il dilemma intrinseco dell���industria cinematografica �� di scegliere tra qualit�� e profitto; diventa ovvio trovare un compromesso che permetta al ���film intelligente��� di generare pi�� soldi. Quale �� il valore del cinema indipendente oggi nella giungla hollywoodiana? A L���Italo Americano risponde Andrea La Mendola, neo-premiato all���edizione 2012 del Milan International Film Festival con il cortometraggio made in Torino ���Echoes���, una mescolanza di autenticit�� italiana e di tratti internazionali. Quale impatto sia sociale che culturale, pu�� avere il cinema indipendente? Se parliamo di quello italiano, l���approccio da un punto di vista produttivo e stilistico �� diverso da quello americano sia a livello di budget che di argomenti. Sicuramente il cinema indipendente �� quello che influenza di pi�� la cultura e la quotidianit�� di certe specifiche classe sociali. Ovviamente quelle pi�� basse vengono influenzate dal blockbuster mentre quelle medio-alte vengono influenzate molto di pi�� dal cinema indipendente anche perch�� porta con s�� messaggi pi�� forti, pi�� attuali, pi�� radicati alla realt��, parla di tematiche che toccano la vita quotidiana delle persone. Questo sarebbe una critica al cinema ���classico��� troppo distante dalle persone? Il cinema americano di oggi sta staccandosi moltissimo dalla realt�� ma non �� un male. �� una condizione anche legata al mercato che richiede di creare mondi fantastici che creino illusioni, spazi in cui immedesimarsi. �� anche vero che negli ultimi anni la questione economica del cinema �� diventata pi�� cruda, con il suo declino nel mondo occidentale. Quindi il merchandising viene preferito all���aspetto artistico di un film. Inoltre, basandomi sulla mia esperienza a Los Angeles, ho visto che quasi tutto il cinema, cio�� sia le persone che i progetti, si creano intra muros. Crescere in quell���ambiente comporta un rischio: cedere alle regole economiche dimenticandosi l'autenticit�� delle idee. In questo ambiente appunto, c����� l���offerta e la domanda di un cinema indipendente? C����� molto desiderio di avere qualcosa di nuovo per�� non c����� abbastanza spazio perch�� la distribuzione che fa da padrone da anni, non permette molta visibilit��. Ad esempio, a Los Angeles i maggiori cinema propongono gli stessi film. Non si pu�� biasimare nessuno, fanno soldi per�� �� anche vero che a un certo punto bisogna iniziare a capire come Andrea La Mendola impegnato sul set trovare un compromesso tra fare film indipendente di qualit�� e il mercato. Attualmente, qua, non si �� ancora trovato. In Europa, c����� sempre stato perch�� era veicolato dai finanziamenti pubblici. Ora questa prospettiva sta un po��� scomparendo perch�� i soldi sono sempre meno, iniziamo a seguire le logiche di mercato anche l�� ma senza la drasticit�� americana. Il nostro cinema prova ad essere locale, molto legato alle tema-tiche italiane perch�� sappiamo come gestire quel mondo ma non Nel sottilissimo confine che separa realt�� e finzione, Genovese mette a nudo ���La famiglia perfetta��� VALENTINA CALABRESE COLLABORATRICE La societ�� contemporanea italiana, e non solo, in cui il Dio denaro costituisce il potere maggiore e necessario ai fini di un���ambita felicit��, �� rappresentata nella maniera pi�� adatta dal regista Paolo Genovese, nel suo ultimo film, ���Una famiglia perfetta���: commedia corale, come lo era la precedente ���Immaturi���, che ha riscosso un grande successo di pubblico in Italia. ���Una famiglia perfetta��� �� interpretata da bravissimi attori italiani e il soggetto del film, �� tanto semplice, quanto originale; Leone (Sergio Castellitto) �� un uomo solo che ha l���idea stravagante di ingaggiare una compa- gnia teatrale per fargli interpretare la parte della sua famiglia il giorno di Natale. Gli attori arrivano ed entrano subito nella parte. C����� Carmen (Claudia Gerini) che interpreta la ���moglie��� di Leone, poi ci sono i loro ���figli���, il pi�� grande Pietro (Eugenio Franceschini), poi c����� Luna (Eugenia Costantini), Daniele (Giacomo Nasta) e Angelo (Lorenzo Zurzolo). Non pu�� mancare all���appello l���anziana e saggia nonna, ���madre��� di Leone, interpretata dalla bravissima Ilaria Occhini. Infine, per completare il bel quadretto familiare, Fortunato e Sole, (Marco Giallini e Carolina Crescentini) una coppia insolita, lui �� il ���fratello��� di Leone e lei sua ���moglie���. Proprio nelle due coppie Leone e Carmen, Fortunato e Sole, si viene a tracciare il sottilissimo rapporto tra realt�� e finzione. Perch�� Fortunato �� nella realt��, il capocomico della compagnia, marito di Sole nella finzione, e suo ex amante nella realt��, ma marito effettivo di Carmen, la quale conosce la storia extra coniugale del marito, per cui riserva ancora del rancore. Cos��, in questo gioco delle parti, di cui il pubblico �� partecipe, si scopre un matrimonio, che attraverso la recitazione, tenta di nascondere una crisi incombente e che grazie alla recita pagata da Leone, arriva a un definitivo aut aut. ���Una famiglia perfetta��� di Paolo Genovese, attraverso finzione, colpi di scena, improv- Sergio Castellitto con il cast della commedia corale ���Una famiglia perfetta��� del regista Paolo Genovese visazioni, ci dona fin dalla prima scena, la sensazione di una messa in scena insolita ma non del tutto differente dalle realt�� che ognuno di noi pu�� vivere. Come negare che il Natale possa essere il momento in cui, ogni famiglia in ogni parte del mondo, nonostante le avversit��, le contraddizioni, si riunisce e per un giorno finge che tutto vada bene? Dunque, per quanto stravagante sia questa famiglia capitanata da Leone, i problemi che la contraddistinguono sono reali, fatta eccezione per qualche dissonanza di troppo. In definitiva Genovese, soprattutto grazie ad un cast vincente, che funziona alla grande, in particolare per i ruoli di Castellitto e Giallini, realizza un���autentica commedia all���italiana ambientata a Natale, che, seppur a volte contraddistinta da tempi troppo dilatati, si pu�� considerare di tutto rispetto, soprattutto se comparata ai cinepanettoni (termine italiano coniato per indicare alcuni film comico/demenziali di produzione italiana destinati ad uscire nelle sale cinematografiche durante il periodo natalizio), ai quali ahim�� il pubblico italiano �� fin troppo abituato. Si meritava forse un���uscita al cinema migliore, (�� nelle sale d���Italia da gioved�� 29 novembre) magari pi�� vicina alla reale festa di Natale. Ma il pubblico ne potr�� comunque godere, perch�� ���La Famiglia Perfetta��� ��, in fondo, un film senza tempo. proviamo ad andare fuori a parlare un po��� di pi�� al resto del mondo. Artisticamente, quale differenza c����� tra le potenzialit�� italiane e americane? Ho solo delle ipotesi, non dei fatti concreti per�� la mia sensazione �� che qui hai la possibilit�� di creare. Pure se sei giovane, puoi fare una buona carriera. In Italia, forse questo �� ancora un vincolo perch�� non si fidano dei giovani. Ovviamente, in America devi adattarti alle regole del sistema ma hai questa possibilit�� di lavorare con budget, con professionisti di altissimo livello, parlando ad un pubblico internazionale. �� il maggiore vantaggio di stare negli Stati Uniti. Lo svantaggio invece, �� che devi essere all���interno di dinamiche che sono estremamente di mercato in cui prevale il generare soldi sulla grande e bella idea artistica che veicola messaggi. Per concludere, proviamo a definire questo cinema indipendente... �� un cinema fatto di tantissima passione, di libert�� creativa, artistica e stilistica. Fatto da persone che vogliono lasciare un���impronta di un mercato cinematografico nuovo fatto possibilmente di autorialit�� per un pubblico che possa apprezzare i messaggi veicolati, e con la speranza che esso possa allargarsi sempre pi��.