L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 M essina nella Sicil- ia nord orientale è un capoluogo t r i s t e m e n t e dimenticato del- l'isola italiana. Le navi da crociera arrivano e i loro passeggeri ven- gono portati alla vicina mecca turistica di Taormina, mentre altri tour la tagliano completamente fuori dal loro itinerario. Questa città, con il suo porto naturale, vive incuneata tra i monti Pelori- tani e lo Stretto di Messina che si affacciano versa la terraferma del- l'Italia. Molte persone pensano che non sia rimasto molto della città originale dopo il terremoto del 1908, lo tsunami e la Seconda Guerra Mondiale. In realtà, è stata ricostruita amorevolmente dai messinesi e offre ancora molte cose per i visitatori. I giganti mitologici e metafori- ci di Messina, invece di distrug- gerla, sono stati assorbiti nella sua identità, rendendola una città piena di vita che continua a rispettare la sua storia, il suo folk- lore e la sua religione. Nonostante la sofferenza che ha attraversato, questo posto è riscattato da una fede profondamente radicata e dalla determinazione a reinventar- si. Oggi le ampie strade di Messi- na sono accoglienti, fiancheggiate da alberi ornamentali e piene di una miscela eclettica di stili architettonici, dal moderno, all'Art Nouveau e al medioevale. Scendendo dal traghetto in arrivo dalla terraferma, ogni passeggero è a pochi passi dal centro della città. Le navi da crociera si fermano praticamente di fronte al municipio di Palazzo Zanca. Il sontuoso edificio è aper- to al pubblico, in modo da poter ammirare la sua imponente architettura neoclassica e gli interni decorati in marmo. È a pochi minuti a piedi da Piazza Duomo, che letteralmente è il cuore culturale pulsante della città. Accanto al municipio si trova il Teatro Vittorio Emanuele II, un intimo teatro in stile classico, uno dei tanti edifici ricostruiti dopo il terremoto. All'interno del teatro, si trova un sorprendente affresco del noto artista siciliano Renato Guttuso, raffigurante il mito di Cola Pesce. La leggenda di Cola è raccontata in tutta Europa, la ver- sione siciliana racconta dell'uomo metà pesce e delle sue avventure che lo portano sotto l'isola, ad immergersi con sirene e delfini. Il campanile domina gli altri edifici dietro al municipio e ti trascina naturalmente nella piazza principale dove la splendida catte- drale e la fontana di Orione occu- pano lo spazio di Piazza Duomo. La fontana è dedicata al leggen- dario cacciatore greco Orione, figlio di Poseidone, e commemora la sua partecipazione alla mitolo- gia di Messina. Orione con la sua grande forza costruì il promonto- rio che forma il porto naturale così centrale per l'identità della città. All'apice della torre, proprio vicino alle campane principali, c'è il leone simbolo di Messina, com- pleto di corona reale e bandiera, che ruggisce orgogliosamente su Piazza Duomo mentre sventola la bandiera ai turisti sottostanti. Il Duomo, con la sua elegante facciata normanna piena di deco- razioni intriganti, è al centro della piazza. L'ornamento continua all'interno della cattedrale con elaborati motivi pavimentali, colonne romaniche, travi in legno dipinte a mano e numerose statue in marmo bianco dedicate ai santi. Il mosaico del Cristo Redentore nell'abside centrale della chiesa richiama il prezioso stile mosaicale siciliano di molte altre famose chiese dell'isola. La catte- drale ospita anche uno dei più grandi organi d'Europa e, al piano di sotto, c'è un museo che espone molti preziosi pezzi in oro e argento di oggetti d'altare e opere d'arte religiose, recuperati dal san- tuario originale. La maggior parte delle opere salvate recuperate dalle numerose chiese e palazzi dopo il 1908 sono ospitate nel Museo Regionale, insieme ad alcune preziose opere religiose altomedievali, un'opera del maestro rinascimentale Antonello da Messina e due cap- olavori dipinti da Caravaggio durante la sua visita in città nei primi anni del 1600, L'adorazione dei pastori e La risurrezione di Lazzaro. Di fronte al Duomo si trova la Chiesa della Santissima Annunzi- ata dei Catalani, che si trova a pochi passi sotto la strada ed è uno dei pochi edifici sopravvissu- ti al terremoto del 1908. Questa bellissima chiesetta è un esempio della miscela unica di architettura araba e normanna che si trova solo in Sicilia e in Spagna. I Nor- manni costruirono vari edifici in uno stile che incorporava le migliori pratiche dei dettagli e delle decorazioni arabi e bizantini nel loro stile neoclassico. La chiesa dei Catalani, infatti, sem- bra una moschea con caratteris- tiche opere e vetrate in pietra. Città universitaria, Messina è disseminata di caratteristici palazzi, chiese ornamentali, graziose piccole librerie, negozi di cibo da asporto e ristoranti boutique. È un luogo perfetto in cui passeggiare e da esplorare in tranquillità. Il quartiere centrale dello shopping inizia intorno a Piazza Cairoli, vicino al traghetto, e continua più a sud dopo la piaz- za con una serie di eleganti negozi in un distretto commer- ciale della moda. Messina è sempre stata un mix di molte culture e stili: la sua posizione geografica unica la col- lega alla penisola italiana e la col- loca al centro del Mediterraneo. Il porto collegava la Sicilia con la Terra Santa, il Medio Oriente e il Nord Africa. I cavalieri delle Cro- ciate partirono da qui nel Medioe- vo, i bachi da seta furono impor- tati dalla Cina attraverso rotte commerciali verso l'Estremo Ori- ente, dando vita all'industria tes- sile del Nord Italia oggi famosa. Purtroppo, la peste nera si fece strada attraverso l'Europa dopo che topi infetti si diffusero a bordo di una nave che andava a Messina. All'ingresso del porto di Messina, la Vergine Maria si erge a braccia aperte per salutare e benedire tutti coloro che entrano in città. Alle 5,21 del 28 dicembre del 1908 Messina fu distrutta da un terribile terremoto e da uno tsuna- mi, il più devastante della storia d'Italia. Si stima che 80.000 per- sone siano state sepolte sotto le macerie della città, altre sopravvissute inizialmente al ter- remoto furono spazzate via da un'onda alta sei metri. I corpi delle vittime delle maree furono scoperti nelle isole greche e nel golfo persico in Asia: da quel momento Messina cambiò per sempre. Oltre il novanta percento della città venne cancellato, gli edifici distrutti, le stesse strade scom- parvero mentre le montagne scivolarono sopra la città in gigantesche slavine di terra. Messina era passata da essere una vivace metropoli a essere letteral- mente distruzione e rovina. È incredibile vedere oggi, cen- todieci anni dopo, come la storica città di Messina sia riuscita a ricostruirsi. I numerosi disastri e i giganteschi traumi che gli valsero il soprannome di "città dei fantas- mi" non hanno estinto lo spirito del luogo. Nonostante questi eventi catastrofici Messina con- tinua ad esistere e a prosperare grazie alla tenacia dei suoi abitan- ti e alla sua anima eterna. Messina, capoluogo trascurato Un'immagine significativa della processione di La Vara che si svolge a Messi- na ogni 15 di Agosto, giorno dell'Assunzione della Vergine Uno splendido scorcio di Messina, Sicilia GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO

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