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L'Italo-Americano GIOVED����� 13��� DICEMBRE��� 2012 PAGINA��� 19 Venuto al mondo: dal libro al film di Castellitto, la storia e l���insoddisfazione di Gemma sullo sfondo della guerra in Bosnia VALENTINA���CALABRESE COLLABORATRICE Sergio Castellitto �� senza dubbio, attore, scrittore, regista, icona e fiore all���occhiello del cinema italiano. Dotato di un eclettismo eccezionale che gli permette di gestire egregiamente sia ruoli drammatici sia comici, Castellitto �� uno sperimentatore delle tecniche attoriali e di quelle registiche e quest���anno, con ���Venuto al Mondo���, mette in scena per la terza volta, dopo ���Non ti muovere��� e ���La bellezza del somaro���, le incisive parole della scrittrice di successo Margaret Mazzantini, alias sua moglie. Il duo rappresenta una vera e propria potenza mediatica nel panorama cinematografico-letterario italiano e il cast del film lo conferma, con star importantissime a livello mondiale come Penelope Cruz e Emile Hirsch. Il film, scritto e diretto da Castellitto, deriva dall���omonimo libro di successo, scritto dalla moglie, che ha partecipato attivamente alla riduzione cinematografica e nonostante am-metta che in generale nella tras-posizione si perda molto delle sue opere, questo film ha conservato e mantenuto vivo lo spirito della storia e dei personaggi. Forse troppo. Procediamo per gradi, ���Venuto al mondo���, ripercorre con la tecnica del flash back la giovinezza di Gemma (Penelope Cruz), la quale, dopo una telefonata dall���amico bosniaco Gojko (Adnan Haskovic), decide di tornare a Sarajevo e cos��, pian piano la storia della sua vita riaffiora. Gemma, molto giovane, si era trasferita per un breve periodo nella capitale bosniaca per fare ricerche per la sua tesi. Conosce Gojko che le fa da guida per la citt��, presentandola ad amici e famiglia. Qui conosce l���amore della sua vita, l���unica persona che fin dal primo sguardo �� in grado di farti provare emozioni uniche. Si chiama Diego (Emile Hirsch), �� un fotografo americano, uno spirito libero. La passione scoppia all���istante, e dopo alcuni ostacoli, i due diventano una coppia e si trasferiscono a Roma. Nonostante l���amore che indissolubilmente li lega, sia autentico, esso non sembra saziarli, e in particolare Gemma avverte la necessit�� di colmare un���assenza e di legare a lei il suo uomo con ���un lucchetto di carne���: un bambino. Dopo vari tentativi, tutti falliti, Gemma ha la conferma della sua sterilit�� e da qui il rapporto con Diego subisce grandi tensioni. Nel frattempo, Sarajevo �� sotto assedio e i loro amici sono in grave pericolo. Diego e Gemma decidono di raggiungerli per aiutarli e tra rovine e mace-rie, l���ossessione di avere un bambino, porta Gemma a spingere l���amore della sua vita tra le braccia di una musicista. Da questo momento in poi, i ricordi s���incrociano e il pubblico percepisce drammaticamente la grande sofferenza dei protagonisti, pubblica (la guerra) e privata (il senso di inutilit�� della protagonista Gemma), complici le musiche scelte da Castellitto, a volte eccessivamente pateti-che. Penelope Cruz interpreta straordinariamente un personaggio complesso, forte e insoddisfatto come quello di Gemma, che non riesce a rassegnarsi al suo destino e che si spinge fino al limite per ottenere quello che pi�� al mondo desidera. D���altro canto, accanto a s�� ha due attori straordinari, uno pi�� famoso, Emile Hirsch che d�� ancora una volta prova del suo talento, dopo ���Into the wild���, interpretando prima la leggerezza e la voglia di vivere e di amare di un giovane fotografo americano, e poi l���angoscia di un uomo consapevole degli orro-ri di una guerra; e uno meno famoso, bosniaco, Adnan Has-kovic, perfetto nel ruolo del tra-ghettatore Gojko, Emile Hirsch e Penelope Cruz sul set di ���Venuto al mondo��� un uomo diretto e dai forti valori. Amore, amicizia, morte, guerra, aborto, sterilit��, nascita, questi sono i tanti e forse troppi archetipi del film, che se in un libro sono sorretti dalla forza delle parole, in un film, la forte carica delle immagini, finisce per renderli retorici. Il melodramma c����� ed �� ben diretto, ma la critica �� relativa a un punto di vista narrativo che porta ���Venuto al mondo��� a perdersi, attraverso una descri-zione a tratti troppo stereotipata dei temi portanti e poi, la struttura a matrioska che il film sceglie, rende il film troppo lungo e complesso per creare davvero l���empatia nel pubblico. Il risultato �� che, se da un lato ci identifichiamo nell���orrore della guerra, seppur da noi non vissuta, e nell���ossessione di Gemma nell���avere un figlio, alla fine ci perdiamo nelle storie intrecciate dei protagonisti e nell���ansia rappresentativa di Castellitto che sembra non voler abbandonare nemmeno un tema del libro omonimo. Dalla A alla Z, breve lista del lungo palinsesto televisivo delle puntate da non perdere assolutamente per gli appassionati seriali SIMONE���BRACCI COLLABORATORE Amanti di serial uniamoci, impossibile seguirle tutte, salvo perdere vista, partner e lavoro. Quindi, nel delirio dell���offerta tv, diamo una veloce rassegna alle ultime serie, considerando i fattori in gioco, ovvero la qualit�� del prodotto, il fattore audience e la comunicabilit�� di una serie arrivata a tot. stagione, specie in lingua originale, che significa nel ���dialetto��� americano. E per rapidamente intendiamo proprio una battuta su ogni serie, a nostro parere, pi�� significativa del momento o dei mesi a venire, in rigoroso ordine alfabetico, un mini abbecedario che riporta ordine nel caos regnante di un palinsesto stracolmo di proposte, alcune eccellenti, altre mediocri, molte destinate alla precoce chiusura. A di Arrow, nuovissimo eroe umano e in cerca di vendetta, arciere forgiato da un naufragio e tornato in citt�� per combattere il crimine e riprendersi il posto nella societ��. B di Boardwalk Empire, stagione dopo stagione �� ormai un filone da esplorare, un caposaldo della fiction a stelle e strisce, girata e interpretata magnificamente, quale analisi dell���America anni ���20. C di Californication, che attendiamo entusiasti per la prossima stagione, la sesta, con ansia���da prestazione. Le avventure di Hank (grande Moody) sono un must da palati fini. D di Dexter, il passeggero oscuro ormai �� un compagno di viaggio, il rapporto con la sorellastra Deb sempre pi�� in bilico e i nemici (da killer) si moltiplicano: imperdibile! E di Event, The Event, la serie I protagonisti della appassionante serie tv Homeland tv di fantascienza che non ha fatto registrare grande audience, ma per impatto emotivo e pathos merita una seconda chance. Quale sar�� l���Evento? F di Fringe, ultimo giro di campo per la serie create da JJ Abrams, il team capitanato da Olivia Dunham, Walter e Peter Bishop �� nel future alle prese con la minaccia finale, gli Osservatori. G di Games of Thrones, amato, inneggiato, meravigliosamente orchestrato, il medioevo riletto in chiave fantasy ha fatto strage nei cuori dei milioni di fans e della redazione, spada contro spada. H di Happy Endings, terzo nastro appena tagliato e solita imponente carica comica, un sestetto tutto pepe, battute e dialoghi lampo politicamente (semi) scorretti che fanno divertire da matti. I di In Plain Sight, ogni tanto un bel poliziesco a met�� tra il thriller e il romance ci sta bene, dedicato agli amanti della serialit�� televisiva da poltrona americana, comoda e rassicurante. L di Last Resort, in alto la bandiera, onore alla patria. Invece no, il sottomarino Usa diserta per amor proprio contro i traditori del Paese, confronto militare di alto rango e duetti brillanti per il cast. M di Modern Family, fa ridere, diverte e fa riflettere sulla gestione contemporanea dei rapporti di coppia, completamente diversi da come li pensiamo, stravolti, irriverenti, geniali. N di Newsroom, Alan Sorkin dirige un magnifico Jeff Daniels sulla parabola contemporanea delle strumentalizzazione dei media, come il quinto potere manipoli le coscienze comuni. Cambiare �� possibile. O di Once Upon a Time, perch�� le favole sono sempre di moda e il tuffo in un passato magico, tenebroso e incantato non ha nulla da invidiare rispetto alle soap opera di oggi. Piene zeppe di retorica. P di Person of interest, Reese e Finch, un duo al di sopra della legge che cerca di rimediare agli errori di una societ�� corrotta e prevedibile. Se vittima o esecutore, se il vostro numero esce, saranno loro a trovarvi. R di Revolution, saga complessa ambientata in un futuro retrogrado perch�� l���energia elettrica si �� estinta, cosa �� successo e cosa fare ora per sopravvivere lo scopriamo puntata dopo puntata. S di Scandal, non siate subito maliziosi, qui a fronte di ���scandali��� veri e propri nell���alta societ��, nel governo o in enti pubblici, subentra un avvocato per (s)mascherare potenziali complotti. Accattivante. T di True Blood, l���ultima stagione �� stata epica e nel cast di vampiri, c���era anche l���italiana Valentina Cervi. Cresce l���attesa per la prossima, in cui buoni e cattivi si confonderanno. U di Two, ovvero 2 Broke Girls, hipsters di New York uni- tevi, queste due scatenate sbarbatelle vi faranno ridere a crepapelle, specie grazie ai loro ���impossibili��� comprimari per sopravvivere da squattrinate. V di doppia V, ovvero Walking Dead, serie geniale sull���orda di zombie che ha invaso il mondo. E del manipolo di eroici sopravvissuti che cercano la salvezza, combattendo con sagacia e disperazione. Z di���Zeta ovvero fine delle trasmissioni. Ma vi lasciamo con una chicca, la serie tv pi�� bella dell���ultimo biennio per distanza su tutte le altre. Una bomba di pathos, il fattore acca: H di