L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-31-2018

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GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 31 Un Brunello non misurabile H o incontrato per la prima volta Gio- vanna Neri, proprie- taria dell'azienda vi- tivinicola Col di Lamo, in uno di quei giorni grigi e piovosi di New York, quando la città assume il tono monocroma- tico di una fotografia in bianco e nero. Insieme alla figlia Diletta Pieraccini, Giovanna produce im- pressionanti vini rossi tipici della Toscana noti come Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino. In quel giorno inclemente a New York, durante l'evento com- merciale noto come Benvenuto Brunello, una fiera enologica che introduce principalmente la nuova annata del Brunello di Montalcino e del Rosso di Montalcino al com- mercio enologico e alla stampa, i vini di Neri hanno immediata- mente attirato la mia attenzione. Anche nel rumoroso e disturbato ambiente fieristico, i vini sembra- vano comunicare sul loro canale speciale. I vini di Neri hanno raccolto buoni punteggi da molti critici del vino. Per me, tuttavia, i vini ispi- rano considerazioni piuttosto di- verse. Concedetemi una breve di- vagazione nel tentativo di dare una spiegazione: un ciclista del Tour de France, ho letto, infastidito quando i dati del cardiofrequenzi- metro che indossava disturbavano la tranquillità di una corsa in mon- tagna, aveva gettato il dispositivo lungo la strada e proseguito il viag- gio "au naturel". Da ciclista, posso dirvi che quando si è in uno stato di unità con la pedalata, collegati ai brividi fisici ed emotivi del ci- clismo, alle sue agonie e ai suoi ritmi, si ha poca pazienza per ciò che cancella ciò che non riguarda la corsa. Quello che intendo dire è che, nel considerare il Brunello di Mon- talcino e il Rosso di Montalcino Col di Lamo, ho preferito scartare un po' di ciò che è stato scritto (e detto) sul Brunello, sul Montal- cino, ecc., e pedalare, per così dire, "au naturel". Per rendere ancora più chiaro il mio concetto, però, avrei bisogno di farvi conoscere un po' di background relativo a Torrenieri, un'area nascosta nel- l'angolo Nord-est della zona di cre- scita del Montalcino, e sede del Col di Lamo. Torrenieri è qualcosa di ano- malo nelle zone del Brunello. Il suo terroir è stato l'argomento di alcuni dibattiti. Anche se Torre- nieri fa davvero parte del registro dei vigneti del Brunello, il suo ter- reno argilloso e compatto, in poche parole, è ritenuto da molti inadatto alla coltivazione del Sangiovese, l'uva autoctona italiana utilizzata nella produzione del Brunello e del Rosso di Montalcino. Alcuni ri- tengono che ciò sia particolar- mente vero quando il terreno della zona si interseca con siti di Torre- nieri con altitudine molto bassa. Le critiche, alcune delle quali sono state piuttosto ingiustamente estese a Torrenieri in generale, dicono che il Sangiovese Torrenieri può mostrare tannini rozzi e mostrare un grado di ineleganza. Ed è lì che devo gettare il monitor della fre- quenza cardiaca sul ciglio della strada. I vini di Neri trascendono il di- battito (a volte controverso) rela- tivo al terroir di Torrenieri e al qua- dro inventato che i critici del vino usano per segnalarli. I vini sono più profondi degli ologrammi li- quidi ritratti dai punteggi dei vini, sono una testimonianza di ciò che può essere fatto bene in Torrenieri. Il Brunello di Montalcino e il Rosso di Montalcino Col di Lamo hanno una straordinaria capacità di auto-descrizione. Superano l'il- lusione che si incontra quando si cerca di comprendere al 90% ciò che è solo un riflesso del loro vero messaggio. Il Brunello e il Rosso di Neri comunicano ad alta fre- quenza, concentrando l'attenzione sull'assaggiatore, sondando le rive di un mondo emotivo come un fiume che segue le sue sponde. E voglio fluire insieme a loro, indi- sturbato, come il ciclista del Tour de France, permettendo ai vini di cancellare tutto ciò che non è vino, in modo da poter rimanere in con- tatto con la loro storia e con ciò che sfida la misurazione, la cosa incommensurabile che rimane fuori portata. Dal sito di Col di Lamo: "Ciò che rende speciali i vini del Col di Lamo è la capacità di Giovanna di trasmettere ai suoi prodotti l'amore esclusivo che solo una donna, una madre, può provare per un bam- bino". Forse quello che ho cercato di dire dall'inizio, in una sola frase. I grandi vini sussurrano. Ti chiedono di prestare attenzione. Ti invitano ad andare più a fondo. I vini più grandi di tutti possono cambiare il tuo modo di pensare. I vini di Neri non sono da meno. E in quei modi più spettacolari, i vini di Neri rimangono, per me, fonda- mentalmente non misurabili. Note di degustazione Brunello di Montalcino Col di Lamo Sensualmente maturo, irresisti- bilmente elegante, questo è un Brunello di impeccabile grazia e portamento. Aromi e sapori di frutta rossa ben matura, fiori, spe- zie calde, sentore di cuoio. Ro- tondo e carnoso, il palato è ener- gizzato con deliziosa acidità. I tannini raffinati si uniscono in un finale che non sfugge via. Il vino invecchia bene, eppure è uno dei più giovani esempi di Brunello che troverete. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE L'Italo-Americano IN ITALIANO | Il terroir della zona di Torrenieri è stato al centro di molti dibattiti "Ciò che rende speciali i vini del Col di Lato è la capacità di Giovanna di trasmettere ai suoi prodotti l'amore esclusivo che solo una donna, una madre, può provare per un bambino." Le vigne di Torrenieri danno origine a vini maturi ed eleganti

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