L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-14-2018

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GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Tutte le tappe del giallo milanista: quale sarà il futuro dei Rossoneri? A ll'inizio dell'agosto 2016, Li Yonghong - imprenditore cinese semi-sconosciuto, at- tivo in ambito immo- biliare e minerario - aveva 'bru- ciato' la concorrenza della cordata Ganckioff-Galatioto e, a capo di un gruppo di investitori cinesi, si apprestava a completare l'acqui- sizione del Milan. La procedura, tutt'altro che semplice e rapida, si chiuse a metà aprile 2017: Li, ab- bandonato dai suoi partner cinesi, dopo una serie di rinvii, acquistò il Milan solo grazie a un prestito di oltre 300 milioni di Euro otte- nuto dal fondo americano Elliott (da rimborsare entro ottobre 2018). Gli inevitabili dubbi - circa la solidità economica del neo-presi- dente rossonero - venivano fugati da una campagna acquisti farao- nica, primo passo verso la tanto annunciata rinascita del Milan, dopo gli ultimi negativi anni della gestione Berlusconi. I vertici Rossoneri, consape- voli, dopo il cambio di proprietà e il grande mercato estivo, della difficoltà di rientrare nei parame- tri del Fair Play finanziario, chie- sero all'Uefa di poter sfruttare la possibilità del Voluntary Agreement (recente strumento dell'Uefa che consente, attraver- so la presentazione di un piano di rientro, di evitare le sanzioni col- legate al mancato rispetto del Fair Play finanziario). Li Yonghong è un imprenditore e dirigente sportivo cinese, attuale presidente del Milan che ha acquistato un anno fa STEFANO CARNEVALI Il 15 dicembre 2017, però, La Camera Investigativa dell'indi- pendente Organo di Controllo Finanziario dei Club Uefa bocciò il piano del club rossonero, con- centrandosi in particolare sulle "incertezze connesse al rifinan- ziamento del debito" che Li Yonghong ha contratto con il Fondo Elliott. Il 22 maggio scorso, però, la Uefa ha bocciato anche il Settlement Agreement presentato dal Milan (una sorta di patteggia- mento, che mirava a contenere le sanzioni a fronte della presenta- zione di migliori garanzie). Le motivazioni di questo secondo esito negativo sono assai simili a quelle che hanno fatto naufragare il Voluntary Agreement dello scorso anno: il rifinanziamento del debito con il fondo Elliott risulta non ancora completato, si confermano i dubbi sulla solidità di Li Yonghong e della proprietà del Milan, non convincono i tempi dei previsti guadagni con- nessi al mercato cinese. Il Milan, così, rischia pesanti multe, il blocco del mercato, limitazioni alla rosa schierabile nelle coppe e anche l'esclusione dalla prossima Europa League. Li Yonghong è arrivato in Italia durante la scorsa settimana: la sua è una disperata missione, finalizzata alla ricerca di un nuovo socio, che possa garantir- gli il ripianamento del debito col fondo Elliott. Proprio il ruolo del fondo, però, è la prima anomalia di tutta questa ingarbugliata vicenda: si tratta di un creditore atipico, visto che, da quanto filtra, non avrebbe nessuna remora a pren- dersi il Milan, qualora Li non riuscisse a saldare i propri debiti. Prova ne è il fatto che lo stesso fondo americano si è detto dispo- nibile a consentire prestiti ulte- riori alla proprietà cinese del club meneghino. Lo stesso uomo d'affari orientale, giunto a questo punto, non potrà più permettersi di tenere questo basso profilo - fatto più di scuri che di chiari -: per guidare una società come il Milan si deve essere assoluta- mente 'riconoscibili'. Altra singolarità è la grande preoccupazione che i vertici Uefa stanno dimostrando nei confronti di una proprietà che, per quanto sempre all'ultimo, non ha mai 'bucato' un aumento di capitale e che non ha mai saltato un paga- mento a calciatori o fornitori. Di certo, infine, desta scalpore che il marchio-Milan, il più rico- noscibile club italiano, tra i primi 5 del mondo, non trovi una pro- prietà solida e decisa a rilanciare sul serio la società. Si può partire proprio da que- sta considerazione per cercare di tracciare il futuro prossimo del Milan. Da più parti filtra pessi- mismo circa la decisione dell'Uefa: il tribunale di Nyon non ha mai brillato per elasticità e, ad oggi, il massimo della pena (Rossoneri senza Europa nel prossimo anno) non sembra impossibile. Anzi. C'è però la spedizione-Li: sembra proprio che il manager cinese non abbia alcuna intenzio- ne di abbandonare la nave. Già si parla di almeno tre importanti realtà interessante a 'entrare' nel Milan per poi, perché no, scaval- care persino Li. Sarebbe assurdo pensare che una società come quella rossonera non faccia gola a molti. Certo, i nomi sin qui cir- colati sembrano davvero irreali- stici (Preziosi, Berlusconi…), ma nei prossimi 15 giorni si dovrà per forza di cose arrivare a una conclusione. E se questa fosse il definitivo inabissamento della gestione Li, con il presumibile passaggio del club milanese nelle mani del Fondo Elliott… per i tifosi rosso- neri e gli appassionati di calcio italiano sarebbe davvero un male? Tra i tanti successi della gestione milanista di Silvio Berlusconi la Supercoppa italiana del 1988

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