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GIOVEDÌ 12 LUGLIO 2018 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Q uando si pensa al Sud Italia, una delle prima immagini che sovviene è fatta di sole caldo, mare, ospitalità delle persone e buon cibo. A tutti questi importanti aspetti vanno aggiunti due ele- menti di grande importanza: la storia e l'arte. Numerose aree me- ridionali furono la sede della Ma- gna Grecia e nel corso dei secoli videro svilupparsi movimenti ar- tistici che, ancora oggi, sono ri- scontrabili nei loro angoli. Così è per la bella città di Lecce. Ci si potrebbe fermare al piacere di passeggiare per questo centro storico, che sembra essere uscito da un libro fotografico vin- tage, oppure si potrebbe gioire nel sedersi a bere un fresco caffè leccese accompagnato da un pasticciotto, il tipico dolce locale la cui bontà è indiscussa. In realtà Lecce è un gioiello del barocco espresso nelle costru- zioni nobiliari e nelle chiese. La città pugliese fu la culla dello stile artistico nel Sud Italia e qui esso acquistò una sua identità specifica differente dalle altre zone divenendo espressione auto- noma. Il barocco rappresentava soprattutto la nobiltà e il clero in quanto manifestazione della grandiosità e del fasto che espri- me e riversava nella ricchezza delle decorazioni. Come si differenzia questo barocco da quello che si trova nel resto dell'Europa? Essendo allora la regione a prevalenza agricola – siamo nel XVII secolo, l'epoca della Controriforma quando si celebra la Chiesa e la gloria di Dio - anche l'arte non poteva che esprimere la grandezza di ciò che l'occhio vedeva intorno a sé: la natura, la terra, i prodotti dell'a- LAURA ROSSI Lecce, il prezioso gioiello ar tistico del Salento che splende nei ricami in pietra del Barocco razioni sembra creare una sorta di sinfonia visiva che riempie l'in- sieme. La continuità visiva e con- cettuale si ha anche tra l'interno e l'esterno. Un luogo di incontro per i fedeli ma anche un tripudio d'arte. Svetta verso il cielo il monumentale campanile che non passa inosservato nemmeno ai più distratti. Tra le altre chiese va ricordata quella di Sant'Irene, ex patrona del capoluogo salentino, la chiesa di San Matteo, come pure la chie- sa di Santa Chiara. La presenza del barocco soprattutto nelle chiese è dovuta al fatto che l'isti- tuzione clericale era il maggiro committente per artisti, scultori e architetti. Camminare per Lecce vuol dire essere avvolti in una magni- ficenza di barocco che ci riporta indietro nel tempo. Il trucco per goderne fino in fondo è di abban- donarsi ad un'esperienza senso- riale e culturale las ciandos i avvolgere di arte e magnificenza a 360 gradi. gricoltura. L'arte si avvicina alla società in cui si trova diventando- ne un mezzo di comunicazione. Assolutamente da visitare, per scoprire il barocco leccese, è la basilica di Santa Croce. Questo monumento, quasi nascosto nelle vie del centro storico, è un tripu- dio di decorazioni che ne rendo- no la facciata, e al contempo gli interni, importanti testimonianze. La struttura non è separabile dal convento dei Celestini, dove le figure non sono solo di tipo agri- colo ma propongono figure grot- tesche e terrificanti, come allego- rie tipiche di quell'epoca. Quando il pericolo dell'inva- sione turca fu scongiurato, la pro- vincia leccese vide svilupparsi questo stile artistico: veniva in aiuto la pietra tufacea della zona, che nelle sue tonalità calde e dorate era adatta alla lavorazione con lo scalpello e quindi alla cura quasi maniacale dei particolati decorativi. Nulla è stato lasciato al caso, ma scolpito con attenta maestria seguendo i progetti dei grandi architetti. Camminando per le vie del centro ad un tratto lo sguardo si apre su una piazza dall'ampio respiro: siamo di fronte al Duomo, istituzione fondamentale per i cittadini. La cattedrale è intitolata a Santa Maria Assunta ed è un altro esempio del barocco leccese. L'esuberanza delle deco- Nel centro di Lecce si apre Piazza Duomo con la la Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta (il Duomo), il Campanile, l'Episcopio La pietra leccese è facile da lavorare e intagliare con un coltello tanto che in Salento si parla di 'opere de curtied- du' cioè fatte con il coltello (Ph. L. Rossi)
