L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-20-2018

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GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Suona la campanella: via all'anno scolastico ma calano gli studenti A l via l'anno scolastico in Italia. Prima campa- nella in Alto Adige, poi in Abruzzo, Basili- cata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte. Quindi in Valle D'Aosta, Campania, Lombardia, Sicilia, provincia di Trento, Umbria, Veneto, Molise. Gli ulti- mi a rientrare in classe gli alunni pugliesi. Torneranno sui banchi circa 8,6 milioni di studenti. La maggior parte, oltre 7 milioni, fre- quenteranno la scuola statale. Il numero totale degli studenti è in calo: ci saranno circa 75 mila stu- denti in meno rispetto allo scorso anno, quasi tutti concentrati nella scuola dell'infanzia e nella prima- ria. Sono 121mila in meno negli ultimi 5 anni. A trainare il calo le regioni del Sud: le riduzioni più consistenti in Campania, Sicilia, Puglia e Piemonte. Di contro, aumenteranno gli alunni stranieri: la previsione è di 788mila alunni non italiani, più 4% rispetto all'anno scorso. Con record alla scuola media: più 8%. L'Italia, stando ai dati del ministe- ro dell'Istruzione è però maglia nera per dispersione scolastica: in 20 anni si sono persi 3 milioni di studenti. Diagnosi tumorale precoce con il 'Naso Elettronico' ideato a Roma U n naso elettronico in grado di ricono- scere la presenza di tumori nell'organi- smo analizzando il respiro. Il progetto iniziato nel 2015 all'Università Campus Bio- Medico di Roma è all'attenzione del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, tra i migliori cen- tri al mondo nella cura e ricerca sul cancro che ha avviato una fase di test per certificare lo stru- mento per la diagnosi precoce. La caratteristica principale dell'E-Nose è fare prevenzione. Esso permette di prevenire l'in- sorgenza della neoplasia polmo- nare riconos cendo le cellule tumorali nel loro stadio iniziale as intomatico. Es s o s tudia il breath print, l'impronta lasciata dal respiro. Ciò significa che se l'E-Nose indica assenza di tumo- re, c'è il 95% di possibilità che il tumore non ci sia. Se, invece il naso elettronico evidenzia la pre- senza del tumore, ciò è vero nell'86% dei casi. Si tratta di un'apparecchiatura dal costo inferiore rispetto alle attuali tecniche utilizzate per l'individuazione del tumore, non è invasiva, e supera i problemi riscontrati da altri brevetti. Mancano medici negli ospedali pubblici N ei prossimi 5 anni in Italia manche- ranno circa 12mila medici negli ospe- dali e nelle struttu- re pubbliche. L'sos riguarda per la precisione 11.800 posti che si creeranno entro il 2022, seppure la situazione italiana sia addirit- tura tra le migliori in Ue (al momento siamo il paese europeo con il maggiore numero di medi- ci sia in termini assoluti sia in relazione al numero di abitanti) dove invece mancano ancora più medici e operatori in ruoli sani- tari un po' in tutti i Paesi anche quelli più ricchi e sviluppati. Questo a causa del fatto che il 35% dei medici lascia il lavoro prima dei sopraggiunti limiti di età. O perché si prepensiona o per andare nel privato. Mentre in entrata uno specializzando su quattro non opta per il servizio pubblico. I n u m e r i s o n o a n c o r a p i ù inquietanti, come si evince dallo studio della Fiaso (Federazione delle aziende sanitarie pubbli- che): le proiezioni da qui al 2025 dicono che complessivamente 40.253 medici compiranno i 65 anni mediamente buoni per il pensionamento ma le cessazioni saranno molte di più: 54.380. Non solo, il numero dei medici sessantacinquenni rappresenta oggi il 13% del totale da qui al 2023 la percentuale è destinata a raddoppiare, passando al 28% considerato che il 51% dei medi- ci nostrani ha già superato i 55 anni di età. Le uscite anticipate dei medi- ci dal servizio pubblico hanno varie ragioni, come la paura del- l'innovazione organizzativa e tecnologica e di veder cambiare in peggio le regole del pensiona- mento, oppure il dimezzamento necessario dei posti di 'Primario', che ha finito per demotivare tanti medici a proseguire una carriera senza sbocchi. I risultati dell'analisi realizza- ta dalla Fiaso in effetti fotografa- n o u n a r e a l t à p r e o c c u p a n t e . Entro il 2025, il 93% degli igie- nisti e l'81% dei patologi clinici italiani attualmente in servizio avrà raggiunto l'età della pensio- ne. Per Internisti, chirurghi, psi- chiatri, nefrologi e riabilitatori la percentuale si aggira attorno 50%. Ma è tra anestesisti e riani- matori che si avrà il numero di a b b a n d o n i m a g g i o r e : q u a s i 5mila da qui a sette anni. N ell'ultimo biennio gli immatricolati negli atenei italiani sono stati circa 290.000, in netto miglioramento rispetto al periodo 2012-16, quando gli iscritti sono stati poco più di 270.000. Secondo l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema univer- sitario, dopo la flessione delle immatricolazioni corrispondente alla crisi economica, i numeri sono in ripresa anche se molto inferiori rispetto al triennio 2002- 2005, quando gli iscritti erano circa 330.000. L'aumento degli ultimi anni è dovuto soprattutto alle maggior immatricolazioni per le lauree triennali, più accattivanti di quelle a ciclo unico, al maggior numero di diplomati in Italia e la maggior iscrizione universitaria di coloro che provengo da istituti tecnici e professionali. L'aumento ha coinvolto prima gli atenei del Nord e del Centro, mentre nel Sud le immatricolazio- ni sono tornati in ripresa solo nell'ultimo anno, numero che pro- babilmente va in parallelo con il lieve calo di residenti del Mezzogiorno che si trasferiscono al Centro-Nord per gli studi uni- versitari. Mete preferite sono Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Piemonte. Luoghi di maggior emigrazione universita- ria, invece, sono Basilicata, Valle d'Aosta, Calabria, Puglia e Marche. Continua invece la picchiata degli over 30 che si iscrivono all'università. Nel 2018 sono stati solo 7.700, contro i 21.700 del 2007 e i 35.000 del 2004. Nel corso dell'ultimo decennio il numero di over 30 è diminuito di ben due terzi, crollato in particolar modo tra il 2010 e il 2013. Anche se calano gli abbandoni, il nostro Paese figura in fondo alle classifiche per numero di laureati. Superiamo solo la Romania, fana- lino di coda. Per avere un termine di paragone, l'Irlanda che si trova in testa alla classifica europea vanta un 39,6 per cento di laureati. Mentre i maggiori competitor eco- nomici dell'Italia, Francia e Germania, possono contare sul 31,4 e sul 24,8 per cento di laurea- ti. Tornano ad aumentare gli iscritti universitari Al Campus Biomedico di Roma è stato progettato l'E-Nose. © Vasiliy Koval | Dreamstime.com Sui banchi di scuola quasi 9 milioni di giovani italiani

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