L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-20-2018

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GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI L o straordinario ritrova- mento archeologico di 300 monete d'oro romane avvenuto a Como negli scavi nell'area dell'ex Teatro Cressoni, nel centro storico, è stato definito una "scoperta senza precedenti". Si tratta di monete della tarda epoca imperiale coniate non oltre il 474 a.C. e custodite in un reci- piente di forma inedita. L'ex teatro e ancor prima cinema abbandonato da una ven- tina d'anni, che fu teatro a cavallo del 1900, e in antichità dal 1300 al 1700, area religiosa con la pre- senza del convento di Sant'Anna e di una chiesa, insiste all'interno del perimetro della città romana. Lì è stato rinvenuto, a un metro di profondità, un contenitore in pietra ollare (pietra metamorfica tipica di alcuni settori delle Alpi e utilizzata fin dal I secolo d.C. per la realizzazione di pentole e contenitori per gli alimenti) in cui erano state riposte numerose monete in oro. La zona del ritrovamento (uno scavo in cui dovrebbero sorgere box e appartamenti privati) ospi- Monete romane e lingotti d'oro nascosti nella pietra ollare archeoscoperta senza precendenti a Como Il tetto d'Europa si scala solo con il permesso: pass sul Monte Bianco U n passaggio segreto ai piedi del castello Cova di Milano. La scoperta è stata fatta durante i lavori per la linea blu della metropolitana: sottoterra gli operai hanno scova- to un antico tunnel che corre accanto a moderni cavi dei sotto- servizi per la M4 in zona Sant'Ambrogio. La zona non è nuova a ritrova- menti del genere. Nel corso dei lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato vicino alla basilica di Sant'Ambrogio, è stata trovata una sepoltura che potrà aiutare a ricostruire il cimitero dei martiri che si estendeva oltre le mura cittadine, tra i secoli IV e V, in età tardo romana. È un ritrovamento prezioso che accresce il tesoro, costituito da una novantina di tombe, sco- perte negli anni. Il cimitero è nascosto sotto terra da millesette- cento anni, a una profondità com- presa tra i 3 metri e mezzo e i quattro. Il vescovo di Milano Ambrogio (IV secolo d.C.) ordinò la costruzione della Basilica Martyrum nella zona in cui erano state inumate le vittime cristiane delle persecuzioni. La dislocazione delle sepoltu- re, parallela alla fiancata della basilica, con il capo del defunto rivolto a meridione, fa ritenere che il fulcro di questa porzione di cimitero fosse costituito dall'edi- ficio ambrosiano stesso, verso cui sono rivolti i defunti. Segno di devozione, di una venerazione antica. L'uso funerario dell'area intor- no alla basilica è attestato dal I sec. a.C. e assume sempre più importanza fino a diventare una delle più importanti ed estese aree funerarie. S. Agostino ricorda come la madre Monica onorasse le tombe di questi martiri e come le fosse stato impedito, secondo le indicazioni del vescovo Ambrogio, il rito pagano delle libagioni. Nella zona sono loca- lizzate aree funerarie recintate, una memoria per la custodia dei Santi Naborre e Felice, e la basili- ca Faustae, presso cui Ambrogio trasferisce i corpi del martiri Gervasio e Protasio per la veglia notturna, dopo averli rinvenuti. Ed è qui, su questi resti, che nel 379 Ambrogio avvia l'edificazio- ne della basilica che ne porta il nome. Sempre S. Agostino ricor- da la traslazione delle reliquie nella basilica, il 17 luglio 386, e i miracoli che l'accompagnarono. tava le abitazioni private dei nobili romani: l'anfora potrebbe essere stata nascosta nei muri della casa per evitare furti, proba- bilmente all'epoca delle invasio- ni. Per registrare tutte le informa- zioni sarà necessario rimuovere una moneta per volta riportando su fotografie ingrandite l'identifi- cativo di ogni pezzo: il tesoro richiederà diversi giorni di attento e meticoloso lavoro di archeolo- gi, restauratori e fotografi. Questa operazione è particolarmente importante perché le monete si presentano impilate. Ciò suggeri- sce che le monete fossero divise in più gruppi, ognuno avvolto in tessuto o altro materiale deperibi- le. L'analisi delle pile dovrebbe chiarire il significato di queste divisioni. Inoltre, il microscavo dovrà consentire di verificare la presenza di tracce degli involucri. Il ripostiglio dove sono state trovate le monete è composto, per quanto visibile, solo da solidi, ovvero da monete d'oro del peso teorico di circa 4,5 grammi. L'esame delle prime 27 monete prelevate ha suggerito che il teso- D al 2019 servirà un "permesso" per sali- re sul Monte Bianco e sarà prevista una quota massima di 214 alpinisti al giorno, tanti quan- ti sono i posti letto del rifugio del Gouter, dove la prenotazione con- tinuerà a essere obbligatoria. La regolamentazione degli accessi al 'tetto d'Europa' servirà a controllare non solo gli alpinisti ma ad evitare folle alle pendici della montagna. La misura punta a ridurre il sovraffollamento che interessa la vetta e a tutelare l'am- biente. Fino ad oggi, lungo la via 'nor- male' dal versante francese (quel- la del Gouter, la più frequentata), in media salgono in vetta tra i 300 e i 500 scalatori al giorno, con punte fino a 1.000 nei fine setti- mana. A vigilare sul rispetto del provvedimento sarà una brigata comunale, con agenti autorizzati a emettere contravvenzioni ai tra- sgressori. Non sarà invece neces- sario il permesso per itinerari classici come la via normale sul versante italiano (passando dal rifugio Gonella) o le vie dei Grands Mulets o dei Trois Mont Blanc in territorio francese. L'antica Milano svelata dagli scavi della metro ro sia stato sotterrato nella secon- da metà del V secolo. Finora sono state identificate emissioni degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Libio Severo, Antemio e Leone I. Una datazio- ne più precisa potrà essere fornita solo alla fine della classificazione delle monete. Oltre ad esse ci sono alcuni oggetti in oro, per ora solo par- zialmente visibili tra cui una bar- retta simile a un lingotto d'oro. Grazie alla catalogazione degli esemplari monetali sarà possibile definire il significato storico del rinvenimento e trovare una rispo- sta ai numerosi interrogativi che pone. L'ingente quantitativo di monete sembra, comunque, orientare per una interpretazione come cassa pubblica piuttosto che come beni di un privato, ipo- tesi suffragata dal fatto che le monete erano originariamente impilate in qualche contenitore che si è disintegrato nei secoli oltre al fatto che una disposizione ordinata farebbe pensare a una cassa nascosta in un luogo rin- tracciabile con l'intenzione poi di riprenderla. Il prezioso ritrovamento di monete d'oro di epoca romana a Como La cima del Monte Bianco accanto al rifugio del Gouter. © OneWalker | Dreamstime.com

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