L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-13-2018

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GIOVEDÌ 27 DICEMBRE 2018 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Patrimonio dell'Umanità i nostri muretti a secco e per la prima volta un italiano entra nella Commissione Unesco I l Comitato per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Im- materiale ha iscritto l'Arte dei muretti a secco nella Lista del Patrimonio Culturale Imma- teriale dell'Unesco. L'iscrizione è comune a otto Paesi europei: Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Per noi si tratta del nono rico- noscimento, il terzo transnaziona- le, dopo la Dieta Mediterranea e la Falconeria. Altri capisaldi del Patrimonio Immateriale dell'Umanità per l'Unesco sono: l'opera dei Pupi siciliani; il canto a tenore sardo; il saper fare liutario di Cremona; le feste delle Grandi Macchine a Spalla (La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo); la vite ad alberello di Pantelleria; l'Arte dei pizzaiuoli napoletani. L'Italia è il Paese che detiene il record di maggior numero di patrimoni dell'umanità nel mondo con 54 beni nella lista nel 2018 e molti altri che vorrebbero entrare. L'Unesco evidenzia che "l'arte dei muretti a secco" consiste nel Spettacolare er uzione dell'Etna colate laviche da tre crateri Attività stromboliana e colata lavica mentre cade la prima neve sull'Etna L 'Etna ha ripreso a dare spettacolo con un'atti- vità eruttiva, ben visi- bile, da tre dei quattro crateri sommitali: Bocca Nuova a sinistra, Cratere di Nord-Est al centro (dietro il "cono della sella" del Nuovo Cra- tere di Sud-Est) e dal cosiddetto "puttusiddu" del Nuovo Cratere di Sud-Est. Si tratta di normale atti- vità stromboliana del più grande vulcano attivo in Europa: sia Bocca Nuova che Cratere di Nord- Est sono in attività più o meno continua da luglio 2018. L'Etna rappresenta un labora- torio naturale scientifico terrestre sulle aree vulcaniche e la sua intensa attività è osservata e rac- contata sin dai tempi classici. Se ne scrive da circa 2.700 anni e questo rappresenta per l'Unesco "uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani". Per le attività eruttive è stato disposto il divieto di accesso alle zone superiori quota 2500 con escursioni libere. Chi si reca sul vulcano con una guida alpina, dovrà fermarsi a 2700 metri, come disposto dalla ordinanza s indacale del comune di Nicolosi. Dopo 450 anni torna il castoro in Italia D opo 450 anni è tor- nato il castoro euro- peo in Friuli: lo con- ferma un avvistamento nel Tar- visiano di almeno un esemplare di Castor fiber, nella punta più a nord- est d'Italia, in Friuli Venezia Giu- lia. L'area si dimostra come il più importante corridoio faunistico verso l'Italia e l'intero arco alpino. Nel 2006, nella stessa zona era ar- rivata la lontra. La scoperta è con- siderata sensazionale se si consi- derano la plurisecolare assenza dal nostro territorio e il ruolo chiave del castoro nel creare le condizioni ideali per l'incremento della bio- diversità nelle aree fluviali. Le prove della sua presenza sono state ottenute attraverso le trappole videofotografiche dei ricercatori dell'Università di Torino, allertati da un cacciatore e una guardia forestale che alla fine dello scorso ottobre si erano imbattuti in tracce sconosciute nel fango e anomale rosicchiature su piccoli alberi. I segni dell'attività del castoro si trovano in un'area di almeno 6- 7 chilometri, a ridosso del confine con l'Austria, la nazione da cui è presumibilmente arrivato. L'area di confine della Carinzia ha già rilevato la presenza del castoro mentre mancano segni nella zona alpina slovena. Nella Mitteleuropa continenta- le e nella zona prealpina setten- trionale il castoro è scomparso molto più tardi che nella nostra penisola e nelle Alpi meridionali. In Austria la sua presenza è docu- mentata fino alla fine del 1800, poi è scomparso anche lì, come dalla Slovenia. Successivamente è stato reintrodotto in diversi paesi, tra cui in Croazia (1996-1998) lungo la Drava ed è da quel nucleo lì che prenderebbe origine l'individuo ricomparso in Valcanale. I reperti sub-fossili risalenti a circa 8.000 anni fa testimoniano la presenza del castoro nell'Italia nord-orientale ma la specie si è poi estinta nel corso del sedicesi- mo secolo. Il motivo della scom- parsa in gran parte dell'Europa fu da una parte dovuta all'utilizzo delle sue carni e delle sue pelli, dall'altra all'elevato valore del castoreum, un olio prodotto dalle sue ghiandole. L'unguento veniva utilizzato nell'industria dei profu- mi, e si riteneva avesse anche pro- prietà medicamentose. costruire sistemando le pietre una sopra l'altra, senza usare altri materiali se non, in alcuni casi, la terra asciutta. Queste conoscenze pratiche vengono conservate e tramandate nelle comunità rurali, in cui hanno radici profonde, e tra i professionisti del settore edile. Le strutture con muri a secco ven- gono usate come rifugi, per l'agri- coltura o l'allevamento di bestia- me, e testimoniano i metodi usati, dalla preistoria ai nostri giorni, per organizzare la vita e gli spazi lavorativi ottimizzando le risorse locali umane e naturali. Queste costruzioni dimostrano l'armo- niosa relazione tra gli uomini e la natura e rivestono un ruolo vitale per prevenire le frane, le inonda- zioni e le valanghe, ma anche per combattere l'erosione del suolo e la desertificazione. Per la prima volta, inoltre, in rappresentanza di 200 Stati, l'ita- liano Pier Luigi Petrillo entra nel gruppo di sei esperti del Comitato Intergovernativo per la salvaguar- dia del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco che valuteranno le candidature per il periodo 2019-2023 provenienti da tutto il mondo. I muretti a secco sono uno dei primi esempi di manifattura umana e sono presenti in quasi tutte le regioni italiane

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