L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-16-2019

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GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO I l ristorante Sabatini rappre- senta Firenze e gli ultimi 100 anni della sua storia. Nei suoi spazi sembra di rivivere tutti i personaggi che lo hanno frequen- tato: artisti, politici, imprenditori, attori, sportivi. Tanti personaggi italiani e non, che hanno amato l'Italia anche per quella cultura derivante dalle proposte di una grande cucina. E sono davvero numerosi... Il maestro Rubinstein, dopo i con- certi al Teatro Comunale, voleva sempre il tavolo al centro della sala, per Eugenio Montale era una s os ta fis s a nella città di Dante Alighieri. La giornalista Oriana Fallaci voleva il tavolo numero 7, il presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che era anche produttore di vini pre- giati, sommelier e curioso di nuove produzioni era un assiduo frequentatore. Ma l'elenco dei nomi di rilievo è lungo: Fred Aistaire, il presidente Nixon prima del Watergate, Juliette Greco, Alain Delon, Ornella M uti, i tennis ti Connors e McEnroe, Enzo Ferrari, Pier Luigi S padolini, V ittorio G as s mann e U go Tognazzi, Diana Ross, Paul Newman, i Rolling S tones , M adonna, Fangio, Giorgio La Pira, Brigitte Bardot, Tyrone Power e Linda Christian, Denzel Washington, il poeta A lfons o G atto, P rimo Carnera, Giorgio Saviane e mille altri, coinvolti emotivamente in attimi di vero piacere. Liz Taylor e Richard Burton, nel periodo post alluvione del 1966, soggior- narono a Firenze per diversi giorni e andarono sempre da prima metà del '900. Per Firenze il locale, è un luogo storico: intere generazioni di fiorentini hanno mangiato, bevuto , dis cus s o, brindato e festeggiato tra queste pareti. Alla fine del 1978 i Sabatini cedettero l'esercizio ad un grup- po di 5 ristoratori che hanno avuto l'acume di aprire in G iappone ben tre Ris toranti Sabatini "gemelli", e portare il brand, da una istituzione pretta- mente fiorentina ad un segmento di internazionalizzazione, con- quistando riconoscimenti e atte- stati. Fino ad arrivare ai nostri giorni. teria che collega lo scalo di Santa Maria Novella al Duomo. E da allora è rimasto tutto immutato, 1200 mq. suddivisi in quattro saloni, un magnifico alle- stimento completamente in boi- serie di legno, firmato dall'archi- tetto Stigler, rimodellato nella struttura di una chiesa sconsacra- ta del 1500, della quale conserva intatti gli arredi in tutto il loro splendore, dalle porte alle pan- che. Sulle pareti ci sono foto d'archivio storiche degli anni '20 e una serie di reperti ritrovati in cantina: pergamene srotolate contenenti le firme di grandi per- sonalità che sono state qui nella Gli ultimi proprietari, Carlo Lazzerini e Claudio Schiavi, sopravvissuti fino a marzo 2018 all'evoluzione della gastronomia fiorentina da strenui difensori dell'ultima "roccaforte della cucina toscana" hanno venduto la licenza a Julian Golemi, già titolare della trattoria il Paiolo. Un trentaquattrenne di origine albanese con una incredibile sto- ria di gavetta alle spalle che ricorda quella del vecchio Sabatini. Però a settembre 2018 le cose sono nuovamente cambiate. Lo chef Alessio Morì ha preso le redini del ristorante e ha portato una ventata di novità, sempre rispettando i limiti e i vincoli imposti dalla Soprintendenza, visto che si tratta di un locale storico. La struttura, forse negli ultimi anni non più all'altezza della sua fama, è stata rinnovata. Adesso nel ristorante Sabatini si respira una gradevole aria classi- co-moderna. Il legno scuro, le mura candide, il controsoffitto in tessuto chiaro pieghettato, confe- riscono quel tocco di raffinatezza che non s tanca e gli s pazi appaiono molto aperti, leggeri, e ancor più attenuati dalla grande vetrata che si affaccia sul bel giardinetto tos cano interno. L'arredamento fa solo da sfondo, da scenografia, ad un'idea domi- nante, per cui i clienti seduti a tavola sono gli unici ed esclusivi protagonisti. Quella del nuovo ristorante Sabatini è una cucina innovativa, gourmet. Niente di banale, di déjà-vu. Una cucina strettamente legata a fornitori biologici, pic- cole realtà locali di ottimo livel- lo, ma soprattutto fatta in casa, come il pane. Quando andare a cena si trasforma in un viaggio indietro nel tempo: a Firenze si respira la storia con gusto S abatini a cena, con F ranco Zeffirelli che diresse il documen- tario per raccontare il tragico evento: Richard Burton era stato scelto come voce narrante ed Elisabeth Taylor lo accompagna- va, alternando lo shopping alla buona tavola. Sfogliare l'album delle presenze è come un viaggio nel tempo. Il ris torante, ges tito dalla famiglia Sabatini, aprì in via Valfonda, nel 1914. Negli anni Trenta, con l'inau- gurazione della nuova grande stazione progettata dall'architetto M ichelucci, s i tras ferì negli attuali locali di via Panzani, l'ar- FABRIZIO DEL BIMBO Interno dello storico ristorante fiorentino Sabatini fondato nel 1914 (Ph. Facebook ristorantesabatini) Quattro saloni in stile, originali degli anni '30 (Ph. Fb ristorantesabatini)

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