L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-16-2019

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GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI L'inganno a tavola: negli Stati Uniti il 90% dei formaggi di tipo italiano è prodotto in California e Wisconsin E ' salito ad oltre 100 miliar- di il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell'ultimo decennio. Oggi due prodotti di tipo italiano su tre venduti nel mondo sono falsi con il fenome- no del cos iddetto Italian Sounding che colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai for- maggi ma anche olio extravergi- ne, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti. A far esplodere il falso è stata paradossalmente la "fame" di Italia all'estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commer- ciali scaturite dalle tensioni poli- tiche, con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato. A preoccupare è ora l'avvio ufficiale della procedura per far scattare i dazi Usa nei confronti dell'U nione Europea con la richiesta alle parti interessate di partecipare ad una consultazione pubblica fissata dal Dipartimento del Commercio s tatunitens e (Ustr) scaduta il 6 maggio. Una mossa concreta che segue la minaccia di Trump di mettere i dazi sui prodotti europei con la pubblicazione di una black list dei prodotti europei da colpire per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari che com- prende anche importanti prodotti agroalimentari di interesse nazio- nale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formag- gi, ma anche l'olio di oliva, gli agrumi, l'uva, le marmellate, i succhi di frutta, l'acqua e i supe- ralcolici. Con i dazi aumenterebbero i prezzi dei prodotti italiani sul mercato americano e sarebbero più competitive le falsificazioni ottenute sul territorio statuniten- se e quelle provenienti da Paesi non colpiti dalle mis ure di Trump. Basta pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall'Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina. Ma il problema riguarda tutte le categorie merceologiche come l'olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del S an D aniele alla mortadella Bologna o al salame Milano, senza dimenticare i pomodori, come il San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. In testa alla classifica dei pro- dotti tipici italiani più taroccati secondo la Coldiretti e Filiera Italia ci sono i formaggi, a parti- re dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, con la produzione delle copie che ha superato quel- la degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti. Ma ci sono anche le imitazioni di P rovolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i prodotti più pres tigios i, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il sala- me cacciatore e gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro S an M arzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. Dal Bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al K res s ecco tedes co, oltre al Barbera bianco prodotto in Romania e al Chianti fatto in California, il Marsala sudameri- cano e quello statunitense sono invece solo alcuni esempi delle contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigio- si. D all'apparecchio scuotitore per la raccolta della frutta dagli alberi a quello per la pulitura delle croste di formag- gio, dal procedimento per la col- tivazione delle alghe alle schiu- me alimentari aromatizzate, dalla macchina per pulire angurie e zucche a quella spiedinatrice per produrre spiedini rustici a ciclo continuo. Ci sono anche il pro- cesso per la concentrazione del succo di melograno, la bevanda alcolica alla cannella, il disposi- tivo per la conservazione del vino in bottiglia e quello per i tartufi freschi. Sono circa 500 all'anno i bre- vetti dedicati al settore agroali- mentare e delle bevande in Italia. Oltre 5 mila in dieci anni. Riguardano soprattutto l'agricol- tura, l'allevamento e la pesca (circa 4 mila), i procedimenti e apparecchi per la cottura (quasi 700), la lavorazione delle carni e del pesce, gli alimenti conservati, il vino e le bevande alcoliche (ognuno con 200 invenzioni circa). Il biennio 2015 e 2016 è quello con più depositi. Milano è la capitale dell'innovazione nel food con oltre 400 brevetti con- cessi (sui depositi fino al 2015), Innovazione nel food: in 10 anni 5mila brevetti made in Italy nell'agroalimentare seguita da Bologna, Torino e Roma con quasi 200. Superano i 100 anche Padova, Verona e Vicenza. Il quadro emerge da un'elabo- razione della Camera di commer- cio di Milano - Monza - Brianza Lodi su dati del Ministero dello Sviluppo Economico e l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sui depositi di brevetti (invenzioni e modelli di utilità). Alvise Biffi, membro di giun- ta della Camera di commercio lombarda e presidente di Speed MI Up l'incubatore di imprese ad alta tecnologia di Camera di commercio, Comune di Milano e Università Bocconi ha detto: "La tecnologia è un tema centrale per il nostro territorio. Come Camera di commercio, sosteniamo l'o- rientamento delle micro, piccole e medie imprese verso il digitale, l'innovazione, l'economia 4.0, anche in un settore importante per l'Italia come quello agroali- mentare. In occasione di Milano Food City inoltre, abbiamo proposto l'organizzazione di una serie di iniziative dedicate al tema della valorizzazione della cucina ita- liana nel mondo". Vale oltre 100 miliardi di euro il falso made in Italy che sottrae quote di mercato all'Itali e qualità al consumatore Dagli scuotitori di alberi agli estrattori di frutta: cosa si brevetta in Italia

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