L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-19-2019

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GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2019 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO I l toponimo Modigliana si fa risalire al Castrum Mutilum (poi Mutiliana) di Tito Livio, campo militare in cima al colle dove si trova ora il convento dei Cappuccini. La storia antica si incontra subito. Nel chiostro, il pozzo romano ad anfora, raggiunge la falda 36 metri più s otto. P rofo ndis s imo per l'epoca e costruito a circa 109 metri da 2 fiumi confluenti, Tramazzo e Acereta, si spiega come opera d'alta ingegneria intesa a consen- tire al forte romano di resistere ai Galli Senoni e Boi, genti celtiche temibili. Lo dice il ricordo del castrum distrutto prima della fine delle guerre puniche (202 a.C.). I veterani romani finirono comunque per colonizzarne le colline coltivandovi, oltre al fru- mento, anche ulivo e vite, che oggi s ono las citi romani per eccellenza che ancora delineano la prevalente tipologia produttiva del borgo con l'associazione di viticoltori Stella dell'Appennino che riunisce oggi 11 produttori. Dal X secolo, per quasi 500 anni, Modigliana fu feudo dei Conti Guidi che, nel 1165, vi os pitarono anche F ederico Barbarossa. La Rocca ne diventò l'emblema. Ma, ormai incapaci di difenderla dai Manfredi di Faenza, i Guidi ne furono caccia- ti dal popolo in armi con Durante D oni nel 1377, quando Modigliana si pose sotto la pro- tezione di Firenze, trasformando- si da capoluogo guidingo a capo- luogo della Toscana transappen- ninica. Il borgo toscano fino al 1926 patriota Don Giovanni Verità, che in pieno periodo risorgimen- tale accolse Giuseppe Garibaldi durante la sua fuga nel 1849. Il Museo Civico coincide con la casa natale del religioso e ne illu- stra le tappe esistenziali. Palazzo Pretorio fu prima possesso dei Conti Guidi nel 1377 e poi sede del Podestà e Pretore fiorentino, inviato dalla città di Firenze ogni anno per l'amministrazione del paese. Gli stemmi e le iscrizioni presenti sulla parte esterna del palazzo testimoniano proprio la succes- Uscendo dal tracciato del borgo, circondato di prati, si nota il settecentesco Ponte San Donato, manufatto ingegneristi- co notevole, dalla struttura a schiena d'asino. La via maestra porta a Piazza Pretorio, su cui s'affaccia l'im- ponente Palazzo Pretorio, con pietre a vista in stile toscano tre- centes co, che os pita la Pinacoteca Silvestro Lega inau- gurata nel 1999. E' dedicata a un emblematico artista che fu il per- sonaggio di maggior spicco per il borgo insieme al sacerdote sione dei vari Potestà. L'architettura del palazzo è quella tipica dei palazzi trecente- schi fiorentini, con paramenti in sasso a vista e muri dallo spesso- re imponente: in evidenza, il sof- fitto ad archi al pian terreno e i pavimenti a quadrelli in cotto. In seguito ai terremoti, il palazzo fu abbassato, e l'aspetto originario risulta mutato. Nel 1896, furono murate le aperture e aggiunte due ali, le finestre oggi tamponate s ono ancora riconos cibili. L'ingresso principale oggi corri- sponde alla Pinacoteca. Il D uomo, che s orge nel luogo della P ieve di S anto Stefano e ne ha inglobato l'anti- ca cripta, è suddiviso all'interno in tre navate e comprende il Santuario della Madonna del Cantone e l'Oratorio di Gesù Morto, che custodisce il Sacrario dei caduti in guerra. N egli ultimi anni a Modigliana ha avuto un notevole recupero la viticoltura, che pre- senta grandi diversità dovute alla conformazione geologica del ter- ritorio. Il vitigno prevalente è il S angioves e, ma s i coltivano anche Trebbiano e Albanano. Da qualche anno questo terri- torio ha una M enzione Geografica Aggiuntiva dedicata ed è quindi possibile indicare sull'etichetta dei vini la sottozona Modigliana. Lo stile di questi Sangiovese, grazie alle escursio- ni termiche dovute alle altitudini elevate e alla presenza del bosco e grazie anche ai suoli sciolti e poveri di marne ed arenarie, è caratterizzato da sapidità, ele- ganza e freschezza. Se ne ricava in particolare un Romagna Sangiovese che vanta una pecu- liare identità. A Modigliana sull'Appennino tosco-emiliano, dove le vigne del Sangiovese sono un lascito dei Romani che oggi è sotto la giurisdizione della provincia emiliana di Forlì- Cesena, è dominato dai resti della Rocca dei Conti Guidi, risalente al XII secolo e oggi soprannominata per il suo aspet- to consumato dallo scorrere degli anni "Roccaccia". Si tratta di un edificio alto- medievale con una torre qua- drangolare e poderosi torrioni, ma in pas s ato s i pres entava molto più articolato, provvisto di cinte murarie possenti, crollate però nel 1918 lasciando scoperto il nucleo originario. FABRIZIO DEL BIMBO A Modigliana si trova il settecentesco Ponte San Donato dalla caratteristica struttura a schiena d'asino I resti della Rocca dei Conti Guidi a Modigliana, oggi chiamata la Roccaccia

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