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GIOVEDÌ 5 MARZO 2020 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI che l'artista non poté mai ammi- rare al completo, causa la morte prematura. I Pontefici Sisto IV (1471- 1484) e Giulio II (1503-1513) fecero eseguire nella Cappella Magna di Palazzo il ciclo pittori- co delle pareti e la volta michelangiolesca. Papa Leone X (1513-1521) volle completare tramite l'arte il messaggio reli- gioso di uno dei luoghi più sacri della Cristianità e, nel 1515, incaricò Raffaello del prestigioso compito di realizzare i cartoni preparatori per una serie di arazzi destinati a rivestire la zona inferiore delle pareti affres- cate a finti tendaggi. Tra il 1515 e il 1516 Raffaello concepì un grande ciclo monumentale con le storie delle vite di San Pietro e San Paolo, i cui cartoni prepara- tori vennero mandati a Bruxelles per la realizzazione degli arazzi presso la nota bottega del tessi- tore Pieter van Aelst. I dieci arazzi giunsero in Vaticano fra il 1519 e il 1521. Pochi mesi prima dell'improvvisa e prematura scomparsa dell'artista – il 26 dicembre 1519 – vennero espostii primi sette arazzi della serie. I n occasione delle cele- brazioni per il V centenario della morte di Raffaello Sanzio (Urbino 1483-Roma 1520), dal 17 al 23 febbraio 2020 i Musei Vaticani presenter- anno, in un evento unico, la Cappella Sistina magnificamente adorna dei preziosi arazzi della serie Atti degli Apostoli realizza- ti su cartoni di Raffaello. "1520-2020: una celebrazione favolosa – 500 anni – la metà di un millennio, che ha visto Raffaello Sanzio da Urbino pro- tagonista della bellezza, dell'ar- monia, del gusto e dell'ispi- razione creativa di generazioni di pittori, scultori, decoratori, architetti ed artisti. Un artista universale - afferma Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani - che ha fornito alla civiltà figurativa occidentale i modelli supremi della Bellezza". Dopo la presentazione della ricostruita Pala dei Decemviri opera di Pietro Perugino maestro di Raffaello, ai Musei Vaticani le Celebrazioni Raffaellesche entrano nel vivo con la rievo- cazione del suggestivo grandioso allestimento in Cappella Sistina degli arazzi ideati da Raffaello Dopo 40 anni riapre a Pompei la Domus degli Amanti: gioiello unico Nel Foro di Roma forse c'è la tomba di Romolo Evento unico per le celebrazioni di Raffaello: dopo 500 anni tornano in Cappella Sistina i suoi 10 meravigliosi arazzi U n ambiente sotterraneo, un sarcofago realizzato in tufo del Campidoglio di circa 1,40 metri di lunghezza e che dovrebbe risalire al VI sec. a.C., e quello che sembra essere un altare. E' la nuova straordina- ria scoperta fatta a Roma, all'in- terno del Foro Romano, accanto al complesso della Curia- Comizio, luogo dove anticamen- te si svolgevano le funzioni poli- tiche della costituzione romana. Il ritrovamento è avvenuto nell'ambito di indagini archeolo- giche programmate e a distanza di circa un anno dall'avvio degli studi sulla documentazione pro- dotta dall'archeologo Giacomo Boni all'inizio del '900, che aveva ipotizzato la presenza nel Foro Romano, a pochi metri dal Lapis Niger e dal Comizio, di un heroon (santuario monumentale) dedicato al culto del fondatore della città di Roma. Insomma, anticipano dal Parco Archeologico del Colosseo guidato da tre anni dall'archeolo- ga Alfonsina Russo, tutto fa pen- sare che si possa trattare della tomba di Romolo. "Il contesto - spiegano dal Parco Archeologico del Colosseo - ubicato al di sotto della scalina- ta di accesso alla Curia, realizza- ta negli anni '30 del secolo scor- so da Alfonso Bartoli, risulta evidentemente preservato per il suo significato simbolico dalla sovrastante Curia e coincide con quello che le fonti tramandano essere il punto post rostra (dietro i Rostra repubblicani) dove si colloca il luogo stesso della sepoltura di Romolo (secondo la lettura di un passo di Varrone da parte degli Scoliasti di Orazio, Epod. XVI)". Non è un caso, fanno notare gli esperti, "che in asse con l'am- biente sotterraneo si trovi il Lapis Niger, la pietra nera indi- cata come luogo funesto perché correlato alla morte di Romolo". Un rinvenimento importantis- simo, comunque eccezionale, salutato con orgoglio dal sindaco di Roma Virginia Raggi che sul suo profilo Twitter ha detto: "Roma ci meraviglia con i suoi tesori. All'interno del Foro Romano una nuova emozionante scoperta archeologica: un ambiente ipogeo con un sarcofa- go in tufo del VI secolo a.C. Grazie al team di studiosi che ha condotto le ricerche". L a rinascita di Pompei con- tinua. Lo dice con orgo- glio il ministro della cul- tura Dario Franceschini illustran- do la fine dei lavori di messa in sicurezza avviati nel 2014 con il Grande Progetto, finanziato con fondi europei. "E' una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi grazie al lavoro di tante professionalità dei beni cul- turali". La dimostrazione sta nella riapertura al pubblico di tre Domus. Innanzitutto la meravi- gliosa Domus degli Amanti. Portata alla luce nel 1933 e fortemente danneggiata dal terre- moto del 1980 in Irpinia, è torna- ta visibile per la prima volta dopo 40 anni: è gioiello unico del sito archeologico campano, il solo di cui si sia conservato quasi completamente il secondo piano. Appena restaurate anche la Casa della Nave Europa, che prende il nome da un grande graffito inciso su una delle sue pareti, e la Casa del Frutteto, con i fantasmagorici cubicoli floreali e uno dei più alti esempi di pittu- ra da giardino rinvenuti in città. Gli arazzi della Cappella Sistina sono esposti a turno nel Salone di Raffaello della Pinacoteca Vaticana Il mosaico della Casa del Frutteto a Pompei