L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-5-2020

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GIOVEDÌ 5 MARZO 2020 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Fendi e Dior vincono la maxi asta tra 12 griffe del lusso a Milano A sta record in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. I negozi in uso a Versace e Armani, sono stati assegnati a Dior per 5.050.000 euro e a Fendi per 2.450.000 euro, partendo da basi intorno ai 900 mila euro. Rialzi notevoli che conferma- no la validità del meccanismo dell'asta all'incanto per l'asse- gnazione di locali di pregio. Si tratta del primo esperimento del genere tra gli enti pubblici italia- ni, possibile per l'attrattività internazionale della Galleria. Un modello che testimonia lo sforzo del Comune sul settore dei servi- zi pubblici, teso a creare le con- dizioni per avere entrate multi- ple da investire sulla città. Per 253 metri quadrati e tre vetrine sull'Ottagono, nel cuore del lusso e dell'alta moda, il marchio francese pagherà 5.050.000 euro l'anno di canone d'affitto: la cifra più alta mai pagata per avere un affaccio in Galleria Vittorio Emanuele II. Il negozio Armani è invece stato assegnato a Fendi, in gara con altri 5 grandi marchi, che ha vinto l'asta dopo 28 rilanci. O lio, pasta e vino non saranno penalizzati dalla revisione delle liste di merci Ue colpite dai dazi Usa. Il dipartimento del Commercio Statunitense ha cioè confermato per l'Italia l'applicazione di tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroali- mentari come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, ma anche salami, mor- tadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello, per la dispu- ta nel settore aereonautico che coinvolge l'americana Boeing e l'europea Airbus dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle san- zioni alla Ue. "Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre eccellenze subissero danni irreparabili. Nell'incontro avuto con il Segretario all'Agricoltura Usa Perdue il 30 gennaio - dice il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova - lo avevo ribadito a chiare lettere: tenere l'agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. E avevo Incognita Coronavirus sul traino della moda I n calendario 188 eventi con 56 sfilate, 96 presentazioni e 34 eventi tra arte, moda e cultura. Al via Milano Moda Donna che si svolgerà in diversi luoghi d'arte e cultura milanese. Ad aprire la Fashion Week dedicata alle collezioni autunno- inverno, l'inaugurazione del Fashion Hub e il messaggio "China, we are with you". La Camera Nazionale della Moda Italiana ha deciso di portare avanti una campagna di solida- rietà nei confronti della Repubblica Popolare Cinese, impossibilitata a partecipare alla manifestazione a causa dell'e- mergenza Coronavirus. I brand cinesi che, per le restrizioni di viaggio non potran- no essere fisicamente a Milano, potranno vivere l'esperienza della Fashion Week attraverso le sfilate in live-streaming. "L'80% dei buyer e operatori della moda cinese non ci sarà – ha detto Carlo Capasa, presiden- te della Camera della moda – e parliamo di circa mille persone alle quali andremo in contro vir- tualmente: le sfilate e molti altri appuntamenti saranno in strea- ming. Il sistema moda ha chiuso il 2019 con un fatturato di oltre 90 miliardi, in crescita dello 0,8% e trainato dall'export (+6,2% a 71,5 miliardi). Il coro- navirus peserà però sul primo trimestre 2020. Prevediamo un calo dell'1,8%, ma molto dipen- de da quello che succederà nelle prossime settimane". In occasione di Milano Moda Donna, l'Ufficio Studi, Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha elaborato i dati del Registro Imprese al 3 trime- stre 2019 evidenziando che il settore, tra vendita di abbiglia- mento e accessori, interessa 91mila imprese in Italia, 10mila in Lombardia. Di queste una su tre ha sede a Milano. A livello nazionale la città con più impre- se legate all'abbigliamento sono Napoli (9.206); Roma (8.403); Milano (3.518); Bari (2.778); Torino (2.589); Salerno (2.429); Palermo (oltre 2mila imprese); Caserta, Firenze e Catania. Per le calzature prima è Firenze col 15% rispetto al 3% nazionale, seguita da Venezia, Siena, Rimini. Salvi olio, pasta e vino: gli Usa (principale mercato extraUe) non inaspriranno i dazi sull'agroalimentare made in Italy Italy fuori dai confini comunitari e il terzo a livello generale dopo Germania e Francia, con le esportazioni che hanno raggiun- to nel 2019 il massimo storico di 4,65 miliardi di euro in aumento dell'11% nonostante il rallenta- mento provocato dall'entrata in vigore dei dazi. Il vino, altro esempio, è il prodotto italiano più esportato negli Stati Uniti per un valore che nel 2019 che ha superato 1,5 miliardi di euro. "Sono soddisfatto dell'esito del negoziato e che sono state tenute in considerazione - ha detto il Sottosegretario agli Esteri Scalfarotto - le argomen- tazioni a tutela del Made in Italy che abbiamo presentato a Casa Bianca, Ustr, Dipartimento del Commercio, Dipartimento di Stato e Congresso. L'Italia rischiava dazi aggiuntivi su vino, pasta, caffè, pellame e molti altri prodotti agroalimentari e non, oltre che un inasprimento dei dazi su formaggi duri e liquori. Si è trattato di un gioco di squadra tra Governo, Ambasciata a Washington e associazioni imprenditoriali a conferma che l'Italia quando fa sistema può raggiungere risultati significativi". registrato condivisione e dispo- nibilità. Oggi raccogliamo i risultati dell'impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra". Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "L'Italia esce indenne dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli Usa avevano emanato lo scorso ottobre. Sono salvi i vini, l'olio d'oliva e gli altri prodotti italiani che rischiavano dazi fino al 100%. La nostra azione diplo- matica e la nostra amicizia con gli Stati Uniti hanno scongiurato il peggio per le nostre aziende. Così difendiamo il Made in Italy, così difendiamo i prodotti della nostra terra, orgoglio della nazione". Se c'era grande preoccupa- zione per i nostri produttori di vedersi peggiorare le tariffe, o allargare la lista di prodotti col- piti, i danni comunque non man- cano. Le sole esportazioni di Parmigiano e Grana negli Usa, per fare un esempio, dopo i dazi sono crollate rispetto all'anno precedente del 54% a novembre e del 43% in dicembre. Gli Stati Uniti sono il princi- pale mercato di sbocco dei pro- dotti agroalimentari Made in L'export di Grana e Parmigiano è crollato del 54% nel 1° mese dopo i dazi La celebre vetrina del lusso milanese: la Galleria Vittorio Emanuele II

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