L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-16-2020

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GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Suggestioni che attraversano il tempo: lasciatevi guidare dal monumentale Guerriero di Capestrano I l Guerriero di Capestrano è una scultura in calcare del VI secolo a.C., rinvenuta in una necropoli dell'antica città abruzzese di Aufinum, località situata nei pressi di Capestrano (in provincia de L'Aquila), e raf- figurante un guerriero dell'antico popolo italico dei Vestini. Si tratta di una delle opere più monumentali e significative del- l'arte italiana ed è conservata a Chieti, nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo. Oggi è possibile scoprirla online, cliccando su https://skfb.ly/6uUGF, grazie all'iniziativa #iorestoacasa idea- ta dal ministero italiano della Cultura per promuovere la cono- scenza del patrimonio artistico nazionale a dispetto del Coronavirus che ha causato la chiusura di tutti i musei e i siti archeologici nazionali. Il museo ha sede a Chieti in una elegante villa neoclassica, progettata dall'architetto napole- tano Errico Riccio per volere del barone Ferrante Frigerj nel 1830. L'edificio domina un piccola altura, originariamente un terre- no agricolo di proprietà della famiglia Frigerj localizzato all'e- sterno delle mura cittadine, a poca distanza da Porta S. Andrea, l'ingresso meridionale della città, ora non più esistente. Dalla sommità della collina si gode di un panorama mozzafiato e si possono ammirare sia la villa comunale con il profilo degli edifici del centro storico sia il maestoso massiccio mon- tuoso della Majella con la vallata sottostante. Nel 1864 l'immobile divenne proprietà comunale e fu sede scolastica. Nel 1959, grazie all'interessamento dell'allora soprintendente archeologo Valerio Cianfarani, è diventato museo archeologico nazionale e dal 2014 è stato assegnato al Polo Museale dell'Abruzzo. All'esterno il visitatore può osservare il rivestimento delle facciate, in bugnato liscio di mattoni al pian terreno e in sem- plici mattoni nei restanti livelli. La facciata principale, rivolta verso la città, è coronata da un tempietto. All'interno, è esposta la più importante raccolta archeologica abruzzese, fruibile attraverso il nuovo percorso museale, allestito nel 2011 e ampliato nel 2014 seguendo cri- teri espositivi che privilegiano gli aspetti etnici e topografici delle antiche popolazioni della regione. Al piano terra il visita- tore potrà approfondire le tema- tiche legate alla statuaria antica e, in particolare, potrà contem- plare il famoso Guerriero di Capestrano, un capolavoro arti- stico del VI secolo a.C., al quale è dedicata la sala "Al di là del tempo". L'allestimento della sala è stato curato dall'artista Mimmo Palladino, il quale afferma: "Ho voluto quasi depurare il Guerriero dal significato che lo determina storicamente e lo data. Chi lo guarda ne deve trarre sug- gestioni che vanno al di là della sua collocazione cronologica". Al piano terra è presente anche una ricca sezione numismatica e la ottocentesca collezione Pansa, con oggetti eterogenei. La statua fu rinvenuta casual- mente nel 1934 durante lavori di dissodamento di un terreno. Poichè aveva le gambe mozzate l'archeologo Giuseppe Moretti proseguì gli scavi e grazie ad essi giunse ad una vera e propria necropoli in cui spiccarono molti altri ritrovamenti tra cui svariati ornamentali femminili. Il guerriero, la cui decorazio- ne doveva essere in origine com- pletata dal colore dipinto (resta- no in alcuni punti tracce di colo- re rosso), rappresenta, in dimen- sioni più grandi del vero (l'altez- za, senza la base, raggiunge i 2,10 metri), una figura maschile in costume militare. La testa è coperta da un elmo da parata a disco che copre le orecchie e ha una maschera sul volto; il torace è protetto da dischi corazza retti da corregge, mentre un altro riparo, in cuoio o in lamina metallica, sorretto da un cinturo- ne, protegge il ventre. Le gambe recano degli schinieri e i piedi calzano dei sandali. Appesi davanti al petto, il guerriero porta una spada, con elsa e fode- ro decorati, e un pugnale. A destra regge una piccola ascia. Gli ornamenti sono costituiti da una collana rigida con pendaglio e da bracciali sugli avambracci. Il copricapo (di 65 cm. di dia- metro), caratteristico per le sue larghe tese che lo fanno assomi- gliare ad un sombrero, è stato interpretato come un elmo da parata, dotato di cimiero (sulla parte superiore si notano le trac- ce di una cresta sporgente, oggi perduta), oppure come lo scudo (difesa), che veniva portato sulla testa quando non era in uso in battaglia. L'anatomia del guerriero non è definita come nei coevi kouroi greci, ma è piuttosto approssima- tiva, mentre molta più cura è stata dispensata nel raffigurare dettagli come le armi, per sottoli- neare il rango e l'importanza del personaggio. Il guerriero, di eccezionale qualità, è probabilmente raffigu- rato morto, come suggeriscono la maschera facciale e i sostegni. Si trattava probabilmente della sta- tua posta come segnacolo sulla tomba regale. La visita del Museo Archeologico nazionale di Chieti può proseguire al primo piano dove sono presentati i reperti ritrovati nei più rilevanti contesti archeologici abruzzesi datati tra le fasi protostoriche e quelle alto-medievali - soprattutto necropoli e santuari - e il visita- tore potrà, quindi, andare alla scoperta della cultura materiale dei Vestini, dei Peligni, dei Marrucini e dei Carricini. Attraverso la scalinata monu- mentale si torna al piano terra e si prosegue la visita alla scoperta degli antichi popoli dell'Abruzzo osservando i manufatti dei Sabini, dei Frentani, degli Equi e dei Marsi. L'offerta museale è completa- ta da una biblioteca specializzata contenente circa 13.000 volumi. Il Guerriero di Capestrano conservato al Museo archeologico di Chieti

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