L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-3-2020

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GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2020 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Dal New Pope di Paolo Sorrentino al cinema d'autore di Venezia 77: quanti cambiamenti in un anno L a battigia. Il mare azzurro. Pochi secondi dopo, le note di "(All Along The) Watchtower", del rapper inglese Devlin. Dalle acque s'intravede una figura. In tutt'altra sede, due Guardie Svizzere si mettono sul- l'attenti al passaggio di un nuovo e barbuto pontefice, seguito da vari porporati. La telecamera torna in riva al mare. In tenuta balneare, costume-slip attillato bianco, il giovane ponte- fice Lanny Belardo cammina lentamente in mezzo a belle ragazze in costume da bagno. Chi prende il sole. Chi gioca a pallavolo, chi fa stretching. Sensuali lo guardano mentre lui procede deciso con lo sguardo diritto, fino a quando non si gira verso la telecamera sorridendo e facendo l'occhiolino. È lui, l'in- transigente pontefice Pio XIII. Cammina ancora, ammirato da ogni donna inclusa l'ultima che cade estasiata dopo il suo pas- saggio. Iniziava così The New Pope, sequel di The Young Pope, scrit- to e diretto dal regista premio Oscar, Paolo Sorrentino presen- tato in anteprima lo scorso anno alla 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Sembra passato un secolo dal glamour del red carpet di Jude Law, John Malkovich, Silvio Orlando e Cécile De France al Lido di Venezia e invece trattasi di appena un anno fa. Eppure LUCA FERRARI Venezia, così come il resto del mondo, oggi è completamente diversa mentre affronta una pan- demia senza precedenti. Un'emergenza globale che ha toccato ogni singolo aspetto della società e del mondo lavorativo. A risentirne, ovviamente, anche la settima arte. La cerimonia degli Oscar si svolse poco prima che il virus iniziasse a diffonder- si a macchia d'olio in tutto il vec- chio Continente, poi il buio. A metà estate le sale cinematografi- che hanno iniziato timidamente ad aprire ma di festival, neanche a parlarne. Almeno fino a merco- ledì 2 settembre 2020. Con coraggio, caparbietà e pieno rispetto delle norme del ministero della Salute, la Biennale di Venezia ha saputo trovare la formula giusta per por- tare in sala la 77. edizione del Festival. Oltre all'obbligo della preno- tazione online obbligatoria per pubblico e accrediti (la bigliette- ria fisica non ci sarà), la 77. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia non consentirà al pubblico di affolla- re il sempre attesissimo red car- pet, "oscurato" da un muro e da aiuole, che saranno sempre e comunque controllati da uno schieramento di personale non indifferente. Se non ci poteva essere modo migliore per cominciare questa atipica edizione, che un doveroso omaggio al maestro Ennio Morricone (1926-2020), scom- parso lo scorso luglio, quest'anno sarà il cinema d'autore a dettare legge, a cominciare da quello nostrano che ha firmato i lungo- metraggi di pre-apertura, apertu- ra e chiusura (sez. Fuori Concorso): "Molecole" del regi- sta veneto Andrea Segre, ambientato a Venezia durante il lockdown; "Lacci" di Daniele Luchetti con un cast all star tutto italiano (Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi) e infine, "Lasciami andare" di Stefano Mordini con Stefano Accorsi, Valeria Golino, Serena Rossi e Maya Sansa. Quattro invece i film italiani in gara: "Padrenostro" di Claudio Noce, con Piefrancesco Favino e incentrato sull'attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista, per mano del- l'organizzazione terroristica Nuclei Armati Proletari; "Miss Marx" di Susanna Nicchiarelli; "Notturno" di Gianfranco Rosi, già Leone d'Oro a Venezia con Sacro GRA (2013), e il molto atteso "Le sorelle Maccaluso" di Emma Dante. "Il programma della Mostra di quest'anno, per dirla con Bob Dylan, contiene moltitudini: di film, di generi, di prospettive" perchè la Mostra non può esi- mersi dal rappresentare la ric- chezza e la varietà del cinema. "La selezione - ha detto il diret- tore Alberto Barbera - offre una variegata alternanza di approcci diversi, nella consapevolezza che non è un unicum, come tal- volta si tende a credere, ma una molteplicità di esperienze esteti- che e visive da non far rimpian- gere la ricchezza di forme che le altre arti hanno da sempre prati- cato e valorizzato". Mancherà qualche grande titolo spettacolare, bloccato dal lockdown che ancora condiziona la programmazione delle uscite dei film hollywoodiani più atte- si, alcuni cast dei film invitati non potranno superare i blocchi che limitano la libertà dei viaggi intercontinentali, ma quel che "conta è che il programma con- ferma la vivacità del cinema contemporaneo". Paolo Sorrentino lo scorso anno a Venezia per The New Pope (Ph La Biennale di Venezia-foto Asac) Jude Law con il direttore Alberto Barbera sul red carpet 2019 (Ph La Biennale di Venezia-foto Asac)

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