L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-30-2013

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GIOVEDÌ  30  MAGGIO  2013 La Vignetta della Settimana Son Pascal Menestrello Italo-Kazako di Renzo Badolisani L'Italo-Americano Ius soli: cittadinanza simbolica a Milano. Ministro Kyenge: dare risposte a mln di bambini Il Ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge è intervenuta alla cerimonia di consegna della cittadinanza simbolica ai milanesi figli di stranieri nati in Italia, organizzata dal Comune di Milano. Dopo le polemiche sorte all'indomani delle sue dichiarazioni sulla necessità di una legge sulla cittadinanza in base al principio dello "ius soli", il ministro non ha cambiato idea e ha presenziato all'evento che ha visto protagonisti i minori non italiani venuti al mondo entro i confini del Belpaese. In occasione della cerimonia a Milano, il ministro Kyenge ha sottolineato che l'Italia "senza nascondere la testa" è pronta ad affrontare il tema "senza rigidità, pregiudizi e lontano da schemi ideologici". "È la società che ce lo chiede", ha spiegato. "Per questo chiedo serietà e pazienza per parlarne in tutti i luoghi. Nel Paese si aspetta un ampio dibattito. Non si può non dare risposta ai 200 bambini che sono qui, ai 34 mila che sono a Milano, al milione che sono in Italia e che ancora aspettano". Secondo il ministro, iniziative come quella organizzata a Milano sono "una buona pratica che bisogna sostenere con forza nel Paese" per fare capire "che siamo tutti cittadini". Un segnale che non deve dare solo il Comune di Milano perché un messaggio così "forte" IL RE DELLA STEPPA È possibile trovare l'America non al di là dell'Atlantico, ma nella steppa dell'ex Unione Sovietica, dove le temperature, in inverno, raggiungono i meno 30 gradi, dove ci sono giacimenti di gas, petrolio, dove, per strada, può ancora capitare di imbattersi nelle vecchie 128 della Fiat. Pasquale Caprino, ragazzo salernitano di ventisette anni, ha radicalmente cambiato la sua vita nel lontano Kazakistan: sognava di fare il musicista, di farlo, se possibile, a buoni livelli. Un giorno prese il treno e sbarcò a Roma. Gli offrirono un posto, dal tramonto in poi, in un pub, dove si suonava e la gente, ascoltando musica, mangiava anche un po'. Poi finì a Milano, ma non era proprio quello che si era prefisso. Pasquale è ragazzo determinato: non si avvilì, preferendo aderire ai palpiti del suo cuore. Il destino lo condusse nella City: a Londra suonava nella "cover band" che si faceva chiamare "Like the Beatles" in cui – figuratevi un po' – interpretava nientemeno che George Harrison. Faceva pure tante serate, il pubblico – che cambiava ogni giorno – lo aveva iniziato anche ad apprezzare. Ma non era ciò per cui era partito da Salerno. A Roma conobbe una ragazza kazaka che lo invitò in una sorta di rassegna canora in onda sui canali della televisione di Astana. Eccolo, il radicale cambio di vita: Pasquale buca il teleschermo, arriva secondo in quella bizzarra sfida musicale. Resta in Kazakistan, non compera il biglietto di ritorno: sarà l'intuizione decisiva. Si innamora di quella ragazza che aveva disegnato per lui un destino lontano dalla natia Pestum, dal sole, dalla pasta e dai dolci di uno degli angoli più belli dello Stivale. Si trasferì dalla capitale Astana a Almaty, la città più popolosa della regione, incastonata tra le montagne, a pochi chilometri dalla frontiera con il Kirghizistan dove il piatto tipico è una lasagna di carne di cavallo. Lui, Pasquale, come i grandi compositori, si lancia sul mercato kazako. Cambia nome, innanzitutto, diventando miracolosamente "Son Pascal". Scrive un pezzo che sa di parodia al grande successo griffato da Sting, "Englishman in New York", La canzone diventa d'incanto "Englishman in Shymkent", località del Kazakistan considerata un po' fuori mano. Son Pascal mischia l'inglese al kazako e l'intuizione trasforma la sua vita. In un paese di soli diciassette milioni di abitanti, con la rete globalizzata di Internet che è ancora frontiera sconosciuta per molti, Son Pascal "posta" il video su Youtube. La canzone è orecchiabile, facile da ricordarsi. E così, nel giro di poche settimane, accade che Son Pascal venga fermato per strada, che la sua canzone sia scaricata sui cellulari di migliaia di kazaki. Che anche il Governo – desideroso di sdoganarsi dal passato sovietico – si affezioni a quel motivo, che, quantomeno, ha il pregio di usare parole kazake e non russe. Ora ha già inciso tre dischi, i guadagni lievitano, anche la mamma lo ha seguito dalla Campania. Il re della steppa è lui, Son Pascal, il ragazzo diventato qualcuno in Kazakistan. PAGINA  3 Il Ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge serve a far passare una nuova idea di convivenza e di cittadinanza e a far capire che "le differenze sono una risorsa e non devono fare paura". Kyenge ha quindi spiegato che è necessario porre con urgenza "la fondamentale necessità di riconoscere la relazione con l'altro" per dare spessore alla cittadinanza. "Il meticciato - ha affermato - è già realtà, è la fotografia del Paese. Questo impone un cambiamento di visione generale, è la base per costruire un Paese moderno e un'Italia migliore" perché se la parola meticciato "fa paura" è necessario capire che "la ricchezza di un'identità viene proprio da questo". Il principio dello "ius soli" prevede di assegnare la cittadinanza italiana ai figli di genitori stranieri già alla nascita. Attualmente, la legislazione prevede che questa si possa ottenere solo una volta compiuti i 18 anni, cioè con la maggiore età. Alcuni partiti di centrodestra, tra cui la Lega Nord e Fratelli d'Italia, si sono schierati contro il principio dello ius soli con diverse iniziative. La Lega Nord ha detto di aver raccolto oltre 100mila firme contro lo ius soli attraverso gazebo nelle piazze, mentre il partito Fratelli d'Italia ha recentemente organizzato un flash mob a Roma esponendo anche uno striscione che recitava "Italiani non per caso, italiani per amore". Mentre non mancano opinioni favorevoli alla proposta del ministro tra le forze parlamentari, il dibattito nel Paese e tra i partiti resta aperto. Il ministro si è più volte dichiarata a favore di questo principio e ha recentemente espresso la volontà di chiedere all'attaccante del Milan Mario Balotelli di diventare testimonial per la campagna per questa legge. Il calciatore è stato vittima nei giorni scorsi di cori razzisti allo stadio. Senza entrare nel merito, il ministro all'Integrazione ha precisato: "La violenza non ha colore, etnia, appartenenza. Siamo tutti uguali davanti alla legge". Elezioni comunali: calo dell'affluenza Roma al ballottaggio Alle elezioni comunali ha votato il 62,38% degli elettori a livello nazionale, un dato di quasi 15 punti percentuali inferiore rispetto alle precedenti elezioni omologhe. Nel fine settimana, circa sette milioni di italiani sono stati chiamati alle urne per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di 563 comuni, tra cui due capoluoghi di Regione, Roma e Ancona, e 14 capoluoghi di Provincia. E quasi ovunque, i numeri sull'affluenza sembrano decretare la vittoria dell'astensionismo. A Roma ha votato il 52,8% degli aventi diritto, quasi 21 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti elezioni comunali nella Capitale, quando votò il 73,6% degli elettori. "A Roma l'affluenza è stata più bassa rispetto ad altre città e certamente tra le cause ci sono anche dei motivi nazionali che hanno creato distacco tra la politica e i cittadini", ha detto la deputata del Pd Marta Leonori, membro del comitato di Ignazio Marino, candidato a sindaco di Roma. Secondo alcuni commentatori, una delle cause della disaffezione alla politica di molti cittadini è da ricercare in un malcontento verso il nuovo governo di 'larghe intese', nato da un accordo politico tra forze di Centrodestra e di Cen- trosinistra. Il sindaco di Roma uscente Gianni Alemanno, candidato del centrodestra per un secondo mandato, ha commentato così: "Il dato importante è l'astensione. Dobbiamo portare al voto metà dei romani, bisogna capire il perché dell'astensionismo soprattutto dei giovani". Il riferimento è anche al ballottaggio a cui si prepara con l'avversario Ignazio Marino, dato l'esito del primo turno che ha visto tutti i candidati sotto il 50% delle preferenze. Marino, al 43%, si è detto "soddisfatto" dei primi risultati, mentre Alemanno – al 30% - ha dichiarato: "Per me la partita è aperta".

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