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GIOVEDÌ 4 MARZO 2021 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Nel bosco innevato tra il panorama candido della catena delle Maddalene e la malga Cloz, in Val di Non che mi porterà al cospetto della Catena delle Madddalene (Alpi Retiche Meridionali). La notte passa veloce, e dopo una lauta colazione a base di torta di mele fatta in casa, mi viene offerta la possibilità di visitare una stalla bovina. Per noi gente di città le mucche hanno un fascino incre- dibile! Il loro odore è l'essenza stessa della montagna. I loro muggiti, un richiamo mnemonico capace di far riemergere diari d'infanzia. Salutati i quadrupedi, sono finalmente in macchina a zigzagare tra i tornanti. Google Maps tace. Le sole indicazioni che tengo a mente è un rustico pezzo di carta scritto a mano. Superato Lauregno, proseguo sulla SP86 fino al parcheggio Hofmahd. Lasciata la macchina, il selciato mezzo ghiacciato si rivelerà l'unico grande ostacolo che incontrerò fino alla meta. Armato di calzettoni super- pesanti, ho scelto le classiche scarpe da trekking estive. Una scelta, se vogliamo, azzardata ma vista la durezza della neve, non così folle. Tempo 2-3 minuti a piedi, eccomi entrare nel bosco, nel sentiero sulla sinistra, e ini- ziando così un assolo fatto di sole orme e respiri. La strada è in salita. La fitta vegetazione della macchia oscura quasi il sole. Sopra gli ultimi millimetri dei pini, l'immensità celeste avvolge l'ecosistema. Il tempo di girare a destra ed ecco aprirsi, o meglio dire spalancarsi, il panorama. Davanti a me si stagliano imponenti e innevate le cime Cornicolo (Kornigl, 2.311 m), Cornicoletto (Kleiner Kornigl, 2.418 m) e Vedetta Alta (Ultner Hochwart, 2.627 m), quest'ulti- ma la più alta sul fronte di Proves, e situata a metà tra la Val di Non e la Val d'Ultimo. Il sentiero si fa pianeggiante. Il sole quasi stordisce. Come una carezza, ti solleva. In lontananza si vede una tettoia traboccante di neve. È proprio lei, Malga Cloz. Un posto ideale per vivere la montagna senza le folle, a stretto LUCA FERRARI V al di Non, provincia di Trento. Terra di natura. Patria delle mele in alta quota. Una passeggiata tra boschi immacolati e montagne inconta- minate. Un'immersione in un mondo delicato che ha ancora molto da insegnare a una vita metropolitana sempre più ostag- gio di sovraesposizioni digitali. Da Mezzocorona in Val d'Adige fino a San Felice (Bz), la Val di Non si snoda lungo il fiume Noce fino al Lago di Santa Giustina nei presso di Cles, pro- seguendo lungo il Rio Novella. Quando si tratta di relax monta- no, i veneti tendono a essere molto stanziali, restando entro i confini regionali e prediligendo le comunque incantevoli "bellu- nesi" Agordino, Val di Zoldo e Cadore. Lo spirito di un reporter è differente e dopo vari confron- ti, ho deciso di partire alla sco- perta della Val di Non, facile da raggiungere, rimanendo per gran parte del tempo sull'autostrada fino a dopo Trento. L'impatto è subito quello della montagna ricercata. Niente grandi centri, ma piccoli paesini con la piazzet- ta, la chiesa e qualche esercizio commerciale. Alloggiato a Castelfondo, poco distante dall'intimo lago Smeraldo, vengo illustrato dai titolari della strtuttura su quali siano le mete raggiungibili per "pedoni" sprovvisti di ciaspole, sci e simili. La prima opzione è il giro delle tre malghe sopra Proves: malga Cloz, malga Revò e malga Kessel, la prima delle quali facilmente raggiungibile in pochi minuti. Una passeggiata contatto con la natura e con la giusta dose di sapori del luogo. In tutto il Trentino-Alto Adige il bilinguismo è una costante, ed ecco un cartello ligneo con la doppia scritta "X (formata da un'eloquente forchet- ta e coltello incrociati) Klotz- Alm Malga Cloz, 15 min. Oltre a ciò, una piccola panchina di legno letteralmente sepolta dalla neve, è collocata accanto a un pentolone in ferro battuto apposi- tamente protetto. Il sentiero è sempre battuto, e non c'è rischio che si possano trovare ostacoli, tanto per gli adulti, quanto per i più piccini. Tutte le indicazioni coincidono alla perfezione. Un preciso pannello illustrati- vo offre interessanti informazioni sulla specificità della malghe ita- liane, differenti nell'architettura da quelli sudtirolesi, e presentan- dosi con una struttura cubica, muro in pietra e tettoia di scan- dole corte chiodate. Sono a 1732 metri e la temperatura è davvero alta, tale da arrivare ad avere caldo anche con il solo maglione indosso. Il tempo di sedersi e la voglia di saggiare le specialità sale in modo impressionante. C'è solo l'imbarazzo della scelta tra cui, i classici canederli allo speck al burro o in brodo, i canederlotti al formaggio di malga, spezzati- no di polenta e crauti, formaggio alla piastra con polenta e crauti. Immancabile tra i dolci, torta sacher e strudel, il tutto ben innaffiato dal succo di mela. Attrezzato a dovere e con la giusta preparazione, potrei rag- giungere Cima Belmonte (2459 m) e/o Vedetta Alta (2627 m). Non questa volta. Passeggio tutt'intorno. Solo io, la neve, il cielo azzurro, i raggi del sole e qualche escursionista. Passa un po' di tempo e inizio a rivestirmi. L'altitudine e la stagione si fanno sentire. Indugio. Sulla strada del ritorno, nel mio scendere lento e osservatore, una donna trascina su di un bob rosso con tanto di pratico volante, il figlioletto. Il piccolino è felice. Avrà si e no tre anni. Sorride. Chiama la sua mamma spensierato. Li guardo proseguire fino a vederli inghiot- titi dal bosco. Storie di meravi- glie e paesaggi infiniti. Malga Cloz è un posto ideale per vivere la montagna senza incorrere nel rischio di affollamenti (Ph Luca Ferrari) La Malga Cloz, nel cuore della Val di Non, si trova a 1732 metri nella catena delle Maddalene (Ph Luca Ferrari)