L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-4-2013

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L'Italo-Americano PAGINA  6 GIOVEDÌ  4  LUGLIO  2013 Quando per scacciare la paura bastava danzare – Canzoniere Grecanico Salentino porta il Salento in California ALEssANDRA MAstROIANNI Ritmo, colore, passione: Canzoniere Grecanico Salentino vi porta in Salento, Puglia, terra della pizzica! Reduci dal seguitissimo festival texano South By Southwest e da uno show che ha fatto ballare il pubblico del Memorial Park di Pasadena, il gruppo cambia location e atmosfera e si trasferisce al Los Globos di Echo Park, prima di ripartire verso nord e concludere la lunga tournée nordamericana. Sul palco sette musicisti pugliesi e una varietà di strumenti che meriterebbe un'idagine storica a parte. Un esperimento alquanto raro quello del gruppo salentino, nato nel 1975 dagli studi e delle ricerche della scrittrice Rina Durante, e "tramandatosi" da una generazione all'altra. Proprio così: come altre forme di sapere, dalla cultura orale ai mestieri di bottega, anche la musica si può trasmettere da padre in figlio. È stato cosi per Daniele Durante e Rossella Pinto, che nel 2007 hanno lasciato le redini del progetto al figlio Mauro (tamburi a cornice, violino, voce), oggi musicista apprezzato anche a livello internazionale. Stesso percorso per Emanuele Licci (bouzuki, chitarra, voce). Nel tempo, l'intero gruppo è stato sostituito da new entries, con l'eccezione di Maria Mazzotta –e basta sentirla cantare per capire perché se la siano tenuta stretta-. Oggi il gruppo vede schierati accanto a Durante e anche Giancarlo Licci Paglialunga (tamburello, voce), Massimiliano Morabito (organetto), Giulio Bianco (armonica Canzoniere Grecanico Salentino a bocca, zampogna, flauti) e la danzatrice Silvia Perrone. Molto più che una band dedicata alla musica popolare, Canzoniere Grecanico Salentino racconta, attraverso le note, la storia e la cultura del sud Italia attraverso la continua ricerca e l'attenzione ai dettagli. Tra di loro, c'è chi si è avvicinato alla pizzica per caso, chi l'ha scelta dopo un percorso di studi più classici, chi invece l'ha scoperta facendo un percorso di ricerca interiore. Non sempre per gusto estetico quindi, ma anche come terapia, a conferma del fatto che l'antica funzione della pizzica non è andata perduta. Se oggi il suo valore storico e musicale è spesso offuscato da un ridondante revival della musica folkloristica pugliese, vale la pena scoprire più approfonditamente le origini e la funzione di questa. La pizzica era non soltanto una danza, ma una terapia, il cui scopo era quello di liberare l'anima dalla fatica e dall'oppressione. Una danza con funzione liberatoria dunque, che fosse dal morso della tarantola, o dalle fatiche quotidiane. dai confini regionali e rivive sui palcoscenici. E rivive proprio grazie agli elementi nuovi e contemporanei che il gruppo inserisce. "La nostra è una musica che esprime radici profonde" spiega Mauro Durante, "ma noi aggiungiamo qualcosa di nuovo, frutto delle nostre diverse formazioni e individualità. Siamo figli dei nostri tempi e non possiamo fare finta che non sia così, ma d'altra parte è proprio questa boccata di nuovo che permette a questa musica di rivivere. Trattarla come un pezzo da museo, intoccabile e incorruttibile, la condannerebbe all'oblio". Un elemento, quello del folklore regionale, che forse avvicina il sud Italia al West americano, in cui l'eco della musica popolare è forte e identificativo. La danzatrice Silvia Perrone sul palco con CGS Oggi, con Canzoniere Grecanico Salentino la pizzica esce dalle mura domestiche e "Effettivamente riceviamo una grande attenzione negli USA", spiega Durante. "Percepiamo una curiosità per i dettagli che in Italia non sempre riscontriamo. Dobbiamo ammettere che la curiosità culturale è più forte all'estero rispetto a casa nostra." "Inoltre", continua Giulio Bianco "il pubblico che troviamo negli Stati Uniti è per lo più giovane e locale". Un elemento che conferma la curiosità del pubblico americano per questo tipo di musica, che continua a piacere al di là dell' età e dei confini geografici. Il pubblico losangelino del Los Globos sembra gradire moltissimo: anche se inizialmente un po' timido, non riesce a resistere all'energia che il gruppo sprigiona sul palco, e si lascia trascinare in una danza libera. "Se finito il concerto vedo gente che ha ballato e va via sorridente" confessa Massimiliano Morabito, "allora sento di aver fatto il mio lavoro". Non saranno più i morsi di ragni e il lavoro nei campi a dover essere esorcizzati, ma altri mali più moderni, eppure la pizzica sembra essere ancora una medicina efficacissima... anche se solo per la durata di un concerto.

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