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GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 2022 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Si può scoprire una Firenze inedita attraverso tabernacoli ed edicole votive (Ph Nicoletta Curradi) A ltari a cielo aperto per celebrare messa durante le pestilenze; edicole che segnavano il cammino dei con- dannati a morte; immagini capa- ci di attirare tanti devoti da dover chiudere al traffico le strade limitrofe; affreschi presso cui hanno dimorato Cimabue, Giotto e Buffalmacco e altri di fronte ai quali si sono consumati efferati delitti: per le vie di Firenze 37 gioielli d'arte e architettura si raccontano tra tech e passaparo- la, entrando nella rete internazio- nale dei Luoghi Parlanti. L'iniziativa è di Movimento Life Beyond Tourism - Travel to Dialogue in collaborazione con Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini - Comitato per il Decoro ed il Restauro dei Tabernacoli, nel- l'ambito del Festival delle Associazioni Culturali. Gioielli d'arte e architettura, nascosti per le strade della città, che si rivelano ad appassionati, residenti e passanti attraverso un sistema di targhe interattive, tra tecnologia e passaparola. È così che i tabernacoli fiorentini diventano Luoghi Parlanti, entrando a far parte dell'omoni- mo progetto di "turismo sosteni- bile" che propone un nuovo modo di esplorare il territorio grazie a una rete di QR code e all'unico strumento davvero indi- spensabile per il viaggiatore con- temporaneo: lo smartphone. Avvicinando il telefono all'ap- posita targa digitale si potrà accedere a informazioni, cenni storici, curiosità e suggerimenti per completare il percorso di visita sul territorio, ma anche interagire, condividere foto, sug- gerimenti e esperienze carican- dole sulla apposita piattaforma digitale, visitabile su www.luo- ghiparlanti.com. I tabernacoli entrano così nella rete che ha già attivi oltre 20 territori nazionali, da Trieste a Roma, da Milano a Napoli (a Firenze il primo luogo parlante è Palazzo Coppini, dimora storica, museo e centro congressi inter- nazionali, sede del Movimento L i f e B e y o n d T o u r i s m ) , a i 9 comuni del Mugello e alle Terre Canavesane, appena approdata s u s c e n a i n t e r n a z i o n a l e i n R e p u b b l i c a C e c a c o n i 1 3 d i s t r e t t i e P r a g a ; d a p o c o i Luoghi Parlanti sono anche una guida cartacea, grazie alla colla- borazione con Touring Club. Tra le opere di maggior rilie- vo che sarà possibile riscoprire ci sono il celebre Tabernacolo delle Fonticine in via Nazionale, splendido esempio di arte rob- biana; quello all'angolo tra piaz- za Santa Maria Novella e via della Scala, voluto dall'Arte dei Medici e degli Speziali; quello t r a v i a d e l P o r c e l l a n a e v i a Palazzuolo, preziosa testimo- nianza della vocazione all'assi- stenza di questo angolo di città, legato all'antico ospedale del Porcellana. E poi il tabernacolo cosiddetto "delle cinque lampa- de", di fronte a cui nel 1731 fu perpetrato un delitto che scon- v o l s e l a c i t t à a i d a n n i d i Tommaso Bonaventuri, funzio- nario di corte del Granducato di Toscana, al tempo del granduca Gian Gastone de' Medici; quello t r a v i a S a n t ' A n t o n i n o e v i a Faenza, contenente un'immagine mariana – ritenuta protettrice di inquilini e sfollati – che nel periodo a cavallo tra le due guer- re fu protagonista di un fatto di cronaca: una mattina del 1926 le strade limitrofe dovettero essere chiuse al traffico, talmente era ingente la folla di persone, radu- nate presso il tabernacolo; e l'o- pera suggestiva posizionata su un angolo smussato dell'edificio tra via del Leone e via della Chiesa, attribuita al figlio di un allievo di Giotto. Per chi è interessato a percor- si più articolati, sono stati pensa- ti cinque itinerari suddivisi per zone. Si inizia con Sant'Ambrogio e S a n t a M a r i a N u o v a , e d a l Tabernacolo dei condannati di borgo La Croce per continuare in piazza Sant'Ambrogio con l'o- m o n i m o s a n t o p o l i c r o m o d i G i o v a n n i d e l l a R o b b i a , l'Annunciazione in piazza dei Ciompi, la Sacra Famiglia in via Sant'Egidio e la Madonna col Bambino di Matteo Rosselli in via Folco Portinari, con l'emble- ma della stampella sulla cornice. Conclusione con l'elegante edi- cola all'angolo tra via Bufalini e via dei Servi e il celebre affresco con la Madonna in trono, circon- d a t a d a S a n Z a n o b i e S a n Giovanni Battista, dipinto da Cosimo Rosselli tra via Ricasoli e via dei Pucci. N e l l ' a r e a d i S a n L o r e n z o potrà essere ammirata una Sacra Famiglia con San Giovannino e San Rocco, probabile pittura votiva legata a un'epidemia di peste e, addentrandosi in via P a n i c a l e , d u e M a d o n n e c o l Bambino sul muro che delimita- va il perimetro dell'antico con- v e n t o d i S a n B a r n a b a . All'incrocio con via Chiara, d o v e n e l 1 5 0 0 n a c q u e Benvenuto Cellini, si trova uno splendido esempio di maiolica toscana, mentre all'angolo tra via Taddea e via de'Ginori il C r i s t o i n c r o c e d i G i o v a n n i Antonio Sogliani, per arrivare p o i i n v i a N a z i o n a l e c o n l o s p l e n d i d o T a b e r n a c o l o d e l l e F o n t i c i n e d i G i o v a n n i d e l l a Robbia, figlio di Andrea. Ricchissima di storia è anche la zona compresa tra via Faenza e via Sant'Antonino. Si parte in piazza dell'Unità col medaglione di terracotta smaltata in azzurro su cui aggettano le figure della Madonna col Bambino, attribui- to a Andrea della Robbia, per continuare in via Sant'Antonino con due immagini mariane tre- centesche, entrambe ad opera di pittori fiorentini. In via Faenza ecco due mira- b i l i c o p i e d i M a d o n n a c o l Bambino: quella di Benedetto da Basta un Qr code per fare un tuffo tecnologico tra le vie di Firenze e lasciarsi guidare dai 'Tabernacoli parlanti' NICOLETTA CURRADI FABRIZIO DEL BIMBO Maiano, eccellente architetto e scultore fiorentino della seconda metà del XV secolo, autore di un'identica Madonna conservata ora alla National Gallery of Art d i W a s h i n g t o n , e q u e l l a d i Antonio Rossellino, individuata nel rilievo in marmo conservato n e l l a c o l l e z i o n e d e l M o r g a n Library and Museum di New York; senza dimenticare una c o m p o s i z i o n e s e i c e n t e s c a d i Giovanni da San Giovanni. Si prosegue tra Santa Maria Novella, via della Scala e via Palazzuolo. Da piazza Santa Maria Novella si entra in via d e l l a S c a l a , t r o v a n d o s u b i t o sull'angolo la copia dell'affresco di Francesco d'Antonio (1467), realizzato nel 1960 da Tullio Micheli. Tra via del Porcellana e via Palazzuolo un dipinto trecen- tesco di scuola di Taddeo Gaddi, mentre ai diversi incroci di via d e l l a S c a l a t r o v i a m o u n a Madonna col Bambino di foggia botticelliana, una Madonna inco- r o n a t a , u n a " M a d o n n a d e l Giglio" realizzata negli anni '50 da Pellegrino Banella, e, all'in- terno di un'edicola, una giovane, tenera Madonna che stringe a sé il Bambino forse commissionata da Nannina de' Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico. Infine una Sacra Famiglia seicentesca, in via Palazzuolo all'altezza del civico 89. S p a z i o a l l ' O l t r a r n o : d a l l a Pietà e la Vergine di piazza San F e l i c e a l l a M a d o n n a c o l Bambino all'angolo tra via dei Preti e via delle Caldaie, databile intorno alla pestilenza del 1495 per i due santi protettori contro la peste Rocco e Sebastiano. Dalla Madonna in Gloria tra via Maffia e via Sant'Agostino a quelle col Bambino tra piazza del Carmine e piazza Piattellina, una trecentesca e una del '500. E poi il grande tabernacolo con l'arco a tutto sesto animato da numerosi lobi con gli stemmi gentilizi scolpiti nei pennacchi tra piazza Piattellina e via del Leone, al termine della quale troviamo una Madonna dipinta da Giottino, che si dice si trovas- se nella piazza di Santo Spirito. In via del Campuccio si incon- t r e r à u n a V e r g i n e c o n S a n G i o v a n n i B a t t i s t a e S a n B e r n a r d i n o d a S i e n a , e u n a Madonna col Bambino del pitto- re novecentesco Ennio Cocchi. Si termina in viale Pratolini, con una sacra edicola il cui rispetto è testimoniato dall'epigrafe a fian- co: "Il bando del 16 ottobre 1618 vieta ogni atto improprio nelle vicinanze del tabernacolo affin- ché non vengano pregiudicati il decoro e la sacralità del luogo; per la sua violazione è prevista una sanzione pecuniaria o una pena corporale".