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GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2023 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Una delle porte che attraversano la cinta muraria di Montefalco (Ph Nicoletta Curradi) Due vedute del castello medievale di Montefalco, che domina l'abitato umbro (ph Nicoletta Curradi e © Alfredoghidini | Dreamstime.com) Uniti affiancati da Germania e Regno Unito. In epoche passate questo vino era usato solo per le feste religio- se, per le ricorrenze familiari e dai sacerdoti per officiare la comunione ed era prodotto solo nella versione passita. Dopo la vendemmia, i grappo- li di uva venivano lasciati appas- sire per alcuni mesi, ottenendo una variante appunto "passita" del vino. La ragione è semplice: il Sagrantino è caratterizzato da bacche piccole e non dà raccolti abbondanti. Per questo i tannini sono molto alti. Il periodo di invecchiamento è piuttosto lungo, di almeno 33 mesi, di cui 12 in barriques di rovere; seguono poi altri 4 mesi di affinamento in bot- tiglia prima della commercializ- zazione. La gradazione alcolica minima è di 13°. Il colore è un rosso rubi- no scurissimo, violaceo, che con l'invecchiamento tende al grana- to. L'aroma è intensamente frut- tato con sentori di frutta a bacca rossa e note floreali di violetta. La maturazione in legno, poi, arricchisce l'aroma di sentori di vaniglia, tabacco, cuoio, cioccola- to, caffè e spezie, come cannella e anice stellato, oltre ad una nota balsamica di mentolo ed eucalip- to. Al palato risulta corposo e tan- nico, ma non pungente, grazie al lungo invecchiamento. Nelle scorse settimane si è svolta l'Anteprima Sagrantino annata 2019 che ha richiamato un gran numero di esperti del settore. Un'annata a cinque stelle, valutata con 95 centesimi, che entra nello storico delle migliori annate di Montefalco. Però non si produce solo Sagrantino in questo ricco territo- rio viticolo: qui sono coltivati anche vitigni come Trebbiano Spoletino e Grechetto, tra i bian- chi, e Sangiovese, tra quelli a bacca nera. Giampaolo Tabarrini, presi- dente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, si è detto molto sod- disfatto per la promozione del ter- ritorio che rivolge una estrema attenzione all'ambiente. Le canti- ne di Montefalco hanno incontra- to il mondo grazie agli operatori internazionali, facendo conoscere ancora di più la singolarità dei vini che nascono da un territorio che è unico ed irripetibile. Tra le numerose cantine ade- renti al Consorzio spicca una delle più prestigiose, quella fon- data nel 1971 da Arnaldo Caprai, un imprenditore tessile di succes- so con il sogno di cambiare vita e produrre vino, intuendo le grandi potenzialità di un vitigno allora sconosciuto al grande pubblico, il A Montefalco, la 'Ringhiera dell'Umbria', passeggiate e assaggi tra leggende ed eccellenze enogastronomiche cantina riguardano Montefalco Sagrantino Docg 2019 e Spoleto Doc Trebbiano Spoletino 2020. Tra le aziende più longeve della denominazione, la Antonelli San Marco è di pro- prietà dell'omonima famiglia fin dal 1881. Composta da 190 ettari dal 2009 ha effettuato la conver- sione integrale all'agricoltura biologica certificata per tutte le produzioni. Coltiva Grechetto e Trebbiano Spoletino per i bian- chi, Sangiovese, Montepulciano e Sagrantino per i rossi. Piccola e giovane cantina La Veneranda vanta una tradizione antica risalente al 1568. Porta questo nome in omaggio a Maria Aloisa Moncelli, donna di grande cultura e saggezza, così sopran- nominata, che ha gestito la tenuta nella seconda metà dell'800. Grande aromaticità caratterizza i vini tra cui gli ottimi Aureo, Montefalco Grechetto e Montefalco Rosso. Terre de la Custodia, azienda moderna della famiglia Farchioni custodisce la tradizione antica di fare vino e anche olio. I risultati sono eccellenti: Plentis Montefalco Bianco, Rubium Montefalco Rosso Riserva, Merlot Riserva Colli Martani, Exubera Montefalco Sagrantino Docg. Lungarotti, La Fonte, Di Filippo (che fa visitare i vigneti in carrozza), Lunelli- Castelbuono, Montioni, Colle Ciocco sono altre realtà vitivini- cole che meritano tutte di essere conosciute sia localmente che attraverso i loro pregiati vini. Sagrantino. Sarà il figlio Marco, a partire dal 1988, a coinvolgere grandi personalità e professionisti del settore per valorizzare al meglio questo vitigno autoctono e rendere la cantina il fiore all'occhiello e protagonista indi- scussa della propria terra. Eccellenti gli assaggi di Montefalco Rosso, Collepiano Montefalco Sagrantino Docg e Grecante Colli Martani Grechetto Doc. La storica cantina Scacciadiavoli vanta più di cento anni e racconta di generazioni di vignaioli che hanno saputo tra- smettere l'amore per la terra e per il territorio, giungendo alla quarta generazione. Il nome Scacciadiavoli risale ad un episodio d'esorcismo del XIV secolo: ad una giovane pos- seduta dal Diavolo l'esorcista fece bere del vino locale, riuscen- do in quel modo a scacciare il Demonio. I migliori assaggi di questa SEGUE DA PAGINA 36