L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-18-2023

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GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2023 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Il Bocolo racconta l'amore tra la nobile Maria e il cantastorie Tancredi (© Maurizio Fabbro | Dreamstime.com) La rinascimentale Scuola Grande di San Marco a Venezia (Ph© Ssizzcraft | Dreamstime.com) La leggenda del 'Bocolo d'amore' rivive tra i suggestivi Sestieri e fa scoprire le Scuole di Venezia N ella piazza per eccellenza di Venezia, cuore del- l'antica Serenissima, a distanza di nove anni dalla performance di "Venezia rivela- ta" che portò in piazza San Marco mille persone per formare un gigantesco "bocolo", il simbo- lo più tipico e amato di ogni 25 aprile veneziano, è andata in scena una nuova esperienza col- lettiva intitolata "Una rosa per Venezia – A rose for Venice". Nata da un'idea di Elena Tagliapietra, la performance in Piazza San Marco ha visto il coinvolgimento di oltre 600 per- sone che hanno così risposto alla call pubblica, dando vita a 850 metri quadrati di petali rossi e altri 150 di gambo e foglie verdi, facendo così rivivere la leggenda legata al fiore donato nel giorno di San Marco: quella dell'amore tra la nobile Maria Partecipazio e il cantastorie Tancredi. A com- pletare la performance artistica collettiva, un flash-reading dello scrittore Alberto Toso Fei, che ha raccontato la leggenda del "Bòcolo" in italiano, inglese e veneziano. Una performance bagnata, che si è dovuta adattare al maltempo utilizzando ombrelli di colorazio- ne verde e rosso (petalo). Così, se da una parte l'arte figurativa sfi- dava il maltempo e le tante ceri- monie di sentita commemorazio- ne del 25 aprile si rincorrevano in tutto il Comune, per la prima volta è andata in scena "La voce grande di Venezia", performance canora con le 200 voci della Big Vocal Orchestra e del gruppo Vocal Skyline, dirette da Marco Toso Borella, artista muranese e ideatore dell'iniziativa. Un viag- gio culturale tra pittura, scultura, musica, storia e cittadini, residen- ti e non, dentro e fuori le Scuole Grandi di Venezia, per avvicina- re e far conoscere di più e meglio l'immenso patrimonio della città. Il percorso è iniziato la matti- na ed è terminato la sera, attra- verso tutti i sestieri di Venezia, dalla Scuola Grande di S. Marco (Ospedale Civile) – Scuola Grande di S. Maria del Rosario (S. Giovanni e Paolo) alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista. Lì nel mezzo, altre otto tappe: Scuola Grande di S. Maria di Valverde (Misericordia), Arciconfraternita di S. Cristoforo e della Misericordia (S. Giacometto di Rialto), Scuola Grande di S. Teodoro, Scuola Grande di S. Fantin (Ateneo Veneto), Scuola Grande di S. Maria della Carità (Accademia), Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone, Scuola LUCA FERRARI Grande di S. Maria del Carmelo (Carmini) e Scuola Grande di S. Rocco. Tra le cornici più suggestive, l'imponente sede monumentale della Scuola Grande di San Rocco (sestiere di San Polo), fon- data nel 1478, e nella quale è conservato il più famoso ciclo pittorico del Tintoretto con episo- di del Vecchio e del Nuovo Testamento. Curiosità: è l'unica delle antiche Scuole Grandi a essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica, ed è pratica- mente rimasta la stessa di allora, inclusa la collocazione originaria degli oltre 60 dipinti. Al secondo piano dell'edificio, riaperto solo nel 2009, è ospitato il Tesoro della Scuola Grande di San Rocco: grandi armadi settecente- schi ospitano oggetti destinati al culto religioso, argenti e sacre reliquie, di particolare pregio l'Altarolo con la Madonna e il Bambino, e un candeliere ricava- to da un ramo di corallo. Spostandosi nel più "popola- no" sestiere di Cannaregio, all'i- nizio della fondamenta della Misericordia, ecco l'omonima Scuola con una storia a dir poco travagliata, a cominciare dalla sua sede originaria, nel vicino campo dell'Abazia. La Scuola Nuova ebbe l'onore di essere rea- lizzata da Jacopo Sansovino nel 1532, con un imponente impianto quadrangolare. Molti artisti del- l'epoca contribuirono per le decorazioni pittoriche (Veronese, Zanchi, Lazzarini, Pellegrini). Incompiuta causa morte dell'arti- sta, interventi di completamento dell'edificio continuarono per altri duecento anni fino a quando, causa definitiva caduta della Serenissima, i confratelli abban- donarono la sede. Iniziò così un lungo periodo dove fu adibita a diverse destinazioni d'uso, tra cui quella sportiva, nella seconda metà del '900, con la Reyer Venezia di pallacanestro. Oggi è loco di eventi e mostre tempora- nee. Tra le Scuole che hanno accolto concerto e flash mob all'aperto, la Scuola Grande di San Fantin, dove ha sede la più antica istituzione culturale vene- ziana in attività, l'Ateneo Veneto, fondato per decreto napoleonico nel 1812. In princi- pio la Scuola fu costruita per ospitare le confraternite di San Girolamo e di Santa Maria della Consolazione, in seguito untesi per dare sostegno spirituale ai condannati a morte per impicca- gione, da cui gli derivò il nome popolare di "Scuola dei Picai (impiccati)" o "della buona morte". Distrutta da un incendio nel 1562, la sede subì un impor- tante ristrutturazione, con l'inter- vento di importanti architetti, pit- tori e scultori (Alessandro Vittoria, Tintoretto, Palma il Giovane, Veronese, Leonardo Corona) che, tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, la portarono all'attuale configurazione. Arte musicale. Arte scultorea, architettonica, pittorica. Memoria umana. Veneziani e turisti ascol- tano e ammirano insieme. Si guardano intorno. Qualcosa di straordinario è successo tanto tempo fa, nel cuore e nelle azioni delle genti. Oggi la storia si rin- nova nel segno e nell'anima di una città unica al mondo.

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