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GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2023 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI (Ph© Vividaphoto | Dreamstime.com) Ai romagnoli alluvionati 50mila $ dagli italoamericani del Niaf Danni pesantissimi ai campi della Romagna S ale a 120 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con gli Stati Uniti che si classifi- cano come il Paese dove le pro- duzioni tricolore taroccate regi- strano i più elevati fatturati. E' l'allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia in occa- sione del più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, il Summer Fancy Food a New York City dove è stata inaugurata la prima esposizione del Made in Italy tarocco a tavola con le più grot- tesche imitazioni delle specialità nazionali scovate negli Usa che tolgono spazio e valore sui mer- cati ai veri prodotti tricolori. Gli Stati Uniti sono il Paese che detiene la leadership produt- tiva del falso Made in Italy con il fenomeno delle imitazioni di cibo tricolore che è arrivato a rappresentare oltre 40 miliardi di euro. In pratica solo un prodotto che richiama l'Italia su sette, venduti negli States, arriva real- mente dal Belpaese con le espor- tazioni che sono state pari a 6,6 miliardi nel 2022 secondo Coldiretti e Filiera Italia. Basti pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora. La produzione di imi- tazioni dei formaggi italiani nel 2022 ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di oltre 2,7 miliardi di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da aver superato addi- rittura la stessa produzione di formaggi americani come Cheddar, Colby, Monterrey e Jack che è risultata nello stesso anno pari a 2,5 milioni di chili. Il problema riguarda tutte le categorie merceologiche: l'olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano. Ma ci sono anche le imi- tazioni di Gorgonzola, Asiago, Fontina o Provolone. Tra i salu- mi clonati i più prestigiosi: dal Parma al San Daniele, ma anche le conserve come il pomodoro San Marzano. L'industria del falso Made in Italy a tavola è diventato un pro- blema planetario con il risultato A lla Romagna alluvionata sono stati donati dall'as- sociazione italoamericana (Niaf) 50mila dollari in un'ini- ziativa in collaborazione con Coldiretti e Filiera Italia in occa- sione della candidatura della pra- tica della cucina italiana per l'i- scrizione nella Lista dei patrimo- ni culturali immateriali dell'uma- nità dell'Unesco organizzata a New York dal ministero dell'Agricoltura e Sovranità ali- mentare in collaborazione con l'Ice. L'assegno è stato staccato dal presidente della Niaf Robert Allegrini con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e l'am- ministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del presidente dell'Ice Matteo Zoppas. L'impegno per la solidarietà è proseguito al Summer Fancy Food di New York dove è stato servito un menù tipico romagno- lo, dagli strozzapreti allo squac- querone, dalla piadina al ciam- bellone fino al Sangiovese di Romagna e molto altro con la possibilità di donare sul sito della National Italian American Foundation. C ontinua la conta dei danni mentre in Romagna l'ac- qua su oltre centomila ettari coltivati ha lasciato il posto ad un pesante strato di limo e sabbia che crea una crosta imper- meabile che soffoca il terreno e rende impossibili gli scambi gas- sosi fondamentali per le radici e la vita delle piante. In collina si fanno i conti con circa mille frane attive con terreni agricoli distrutti, interi vigneti ed uliveti trascinati a valle e strade inter- rotte. I raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia coperti dal fango sono andati completamente perduti ma per recuperare la funzionalità dei campi e tornare a seminare è necessario arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. Frutteti e vigneti stanno morendo per asfis- sia radicale con la perdita di pro- duzione per i prossimi quattro o cinque anni. In pericolo – sottolinea la Coldiretti – è un territorio con oltre 25mila ettari di frutteti con nell'ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orti- cole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la pro- duzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le colti- vazioni di girasole, colza e soia. L'alluvione – spiega l'asso- ciazione dei coltivatori – ha devastato un territorio con 21mila aziende agricole e alleva- menti in una delle aree più agri- cole del Paese con una produzio- ne lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliar- di di euro all'anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazio- ne e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione si aggiungono quelli alle strutture: gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i mac- chinari, le attrezzature senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade. Solo un prodotto su 7 è davvero italiano: il falso Made in Italy a tavola vale 40 miliardi di euro sul mercato Usa che per colpa del cosiddetto "ita- lian sounding" oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. "Il contributo della produzio- ne agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare inter- nazionale" ha affermato il presi- dente della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando che "ponendo un freno al dilagare dell'agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia". "In tutto il mondo cresciamo grazie alla distintività dei nostri prodotti che sono frutto di terri- tori ma anche di una cultura anti- ca inimitabile. Falsificarli, snatu- rarne le ricette, cambiarne gli ingredienti vuol dire distruggere ciò che rende unico al mondo il nostro stile di vita di cui la cultu- ra alimentare è parte essenziale" hadettoLuigi Scordamaglia Amministratore Delegato di Filiera Italia. (Ph© Barmalini | Dreamstime.com)