L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-29-2025

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www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2025 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Dall'Italian Sounding al cybercrime: in dieci anni il business delle agromafie è salito a 25,2 miliardi di euro Il presidente Mattarella riceve un cesto di prodotti Made in Italy (Ph courtesy Coldiretti Puglia) S ale a 25,2 miliardi il busi- ness delle agromafie che nel giro di poco più di un decennio ha praticamente raddop- piato il volume d'affari, recupe- rando in breve tempo il terreno perso con la pandemia ed esten- dendo la sua azione a sempre nuovi ambiti, dal caporalato alla falsificazione e sofisticazione dei prodotti alimentari, dal controllo della logistica all'appropriazione di terreni agricoli e fondi pubbli- ci, fino all'usura, al furto e al cybercrime. Il nuovo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio agro- mafie racconta di infiltrazioni cri- minali che si espandono dal capo- ralato alle frodi alimentari. Il set- tore agroalimentare è diventato sempre più attrattivo per le orga- nizzazioni criminali che, secondo quanto illustrato nel rapporto, aumentano sempre più i tentativi di estendere i propri tentacoli su molteplici asset legati al cibo. Un esempio è lo sfruttamento degli immigrati attraverso il caporala- to, gestito da reti criminali italia- ne e straniere. Ma le agromafie usano le pieghe della burocrazia per promuovere il credito illega- le, acquisire aziende agricole e riciclare denaro, mentre gli imprenditori subiscono minacce e danni per cedere terre e attività, anche a causa della crisi legata alle tensioni internazionali e all'aumento dei costi di produzio- ne che ha caratterizzato questi ultimi anni, indebolendo molte imprese. Capitolo frodi agroalimentari: dall'italian sounding ai prodotti adulterati, i settori più colpiti. L'obiettivo principale sono i fondi pubblici e il controllo di mercati e appalti, con l'aiuto di professionisti compiacenti e documenti falsi. Ma le infiltrazio- ni si estendono a ristorazione, mercati ortofrutticoli e grande distribuzione, senza risparmiare vere e proprie le frodi alimentari, con prodotti adulterati o senza eti- chetta, spesso venduti nei discount. I settori più colpiti sono vino, olio, mangimi e riso, usando agrofarmaci vietati e false certifi- cazioni bio da importazioni dell'Est Europa. Un capitolo a parte è poi rappresentato dal dila- gare dell'Italian Sounding e delle frodi sul packaging. Eurispes e Coldiretti: "Le mafie, grazie alla loro liquidità, offrono prestiti usu- rari o acquistano aziende agricole in difficoltà, seguendo un model- lo simile al land grabbing". A questo si aggiungono la crisi internazionale e i cambiamenti climatici che stanno mettendo in crisi la filiera agroalimentare, "che appare sbilanciata a favore Il pericolo alimentare spesso non si vede al momento dell'acquisto (© Nitr | Dreamstime.com) della distribuzione e penalizza i produttori – sottolinea Gian Maria Fara, presidente di Eurispes –. Molte aziende agrico- le, pur operando nel contesto del successo del Made in Italy, fatica- no a sostenere l'aumento dei costi, la riduzione delle rese, i prezzi imposti dalla Gdo e la dif- ficoltà di accesso al credito. Le mafie, grazie alla loro liquidità, offrono prestiti usurari o acquista- no aziende agricole in difficoltà, seguendo un modello simile al land grabbing. Questa nuova stra- tegia punta direttamente alla terra e alla produzione primaria, ampliando il controllo lungo tutta la filiera: dalla produzione ai fondi pubblici, fino alla manodo- pera sfruttata". Per Coldiretti difendere la filiera agroalimentare significa garantire il giusto prezzo lungo tutto il percorso. "Se i consuma- tori comprano prodotti a prezzi stracciati, e se settori deviati della Gdo o dell'industria acquistano e vendono sottocosto, quel sottoco- sto qualcuno lo paga e – sottoli- nea il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – sono quasi sempre gli agricoltori e i lavoratori agricoli". I l cibo e le bevande straniere sono otto volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimenta- ri provenienti dall'estero con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto ad appena lo 0,7% di quelli di pro- venienza nazionale. È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati Efsa diffusa in occasione della Giornata per il vero Made in Italy promossa da Fondazione Campagna Amica nei mercati contadini lungo la Penisola, con il rilancio della raccolta di firme per una propo- sta di legge di iniziativa popolare che renda obbligatoria l'origine degli ingredienti su tutti gli ali- menti in commercio nella Ue. Il problema sono i controlli insuffi- cienti se cosce di maiale olandesi diventano prosciutti tricolori o i semilavorati cinesi vengono usati nei trasformati di frutta e ortaggi. Meno del 10% dei prodotti in arrivo in Europa dai Paesi extra Ue si stima sia sottoposto a veri- fiche fisiche tese a testarne la salubrità con porti "colabrodo" come quello di Rotterdam dove passa di tutto. Non si tratta di protezionismo ma di salute: il cibo straniero è 8 volte più pericoloso

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