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GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2025 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Gasperini lascia l'Atalanta dopo 9 stagioni e tanti record che hanno reso la società bergamasca una 'big' STEFANO CARNEVALI S alvo clamorosi ribaltamenti dello scenario - ma, mentre scriviamo, pare un'ipotesi decisamente remota - Gian Piero Gasperini ha deciso di dare l'ad- dio, dopo 9 straordinarie stagio- ni, all'Atalanta, chiudendo di fatto un'era che ha reso la società bergamasca una 'big' del calcio italiano e una seria protagonista anche a livello continentale. PERCORSO DI GRAN - DEZZA - Gasperini è approdato all'Atalanta nel 2016, incomin- ciando a lavorare in un ambiente che aveva come obiettivo la per- manenza in Serie A. Nel giro di qualche anno - grazie ai suoi metodi innovativi e ad ispirate scelte tattiche - gli orobici si sono trasformati in una delle realtà più serie e competitive d'Italia, finendo per ottenere grandi soddisfazioni anche in campo europeo. Agli ordini del 'Gasp', l'Atalanta è definitiva- mente entrata nell'élite del calcio italiano raggiungendo un secon- do posto in Campionato, centran- do 5 qualificazioni alle Coppe Europee, sfiorando la semifinale di Champions nella stagione 2019/20 e trionfando nell'Europa League della scorsa stagione (primo trofeo continentale per la 'Dea' e ritorno della coppa in Italia dopo 25 anni). Il tutto praticando un calcio offensivo ad alto ritmo (in linea con la velocità che si vede nelle competizioni continentali), ma prestando una cura maniacale alla fase difensiva (improntata sull'aggressività, sul recupero palla veloce e sugli uno contro uno: concetti moderni ed 'euro- pei', che la Serie A si sta sempre più sforzando di mutuare). AIUTO RECIPROCO - Certamente va anche sottolineato quanto l'Atalanta abbia fatto per Gasperini, mettendogli a disposi- zione un ambiente sano e caratte- rizzato da pressioni ridotte, in cui insegnare calcio; costruendo via via squadre con le qualità neces- sarie per esaltare il gioco predi- cato dall'allenatore piemontese, comprando calciatori 'di gamba', giovani e soprattutto affamati, in grado di mettersi a disposizione del complesso e dispendioso 'meccanismo' gasperiniano; 'puntellando' la rosa anche con calciatori di alto livello, quando se ne presentava l'occasione; avendo la capacità di non 'sman- tellare' l'organico al termine di ogni stagione, riuscendo così a rimpiazzare con ordine ed effica- cia gli atleti che si lasciavano sedurre dalle sirene (e dai soldi) delle cosiddette 'big' (atleti che, in molti casi, non sono riusciti a replicare le prestazioni offerte seguendo i dettami del 'Gasp'); trasformando la società in una realtà strutturata, multinazionale e con importante disponibilità economica, di modo che le ambi- zioni proprietarie potessero seguire equilibratamente lo svi- luppo delle prestazioni sportive. RICUCIRE GLI STRAPPI - In tutto questo incredibile per- corso, non sono mancate le ten- sioni. Gasperini è tecnico genia- le, ma estremamente pretenzioso e dotato di una personalità molto forte. La piazza, i media e anche alcuni giocatori, di tanto in tanto, lacerare il giocattolo orobico. Dopo 9 anni, però, era con ogni probabilità arrivato il momento di interrompere il rap- porto. Non che, all'origine di questa probabilissima separazio- ne, ci siano stati screzi particola- ri: semplicemente, sia la società, sia l'allenatore hanno progressi- vamente capito come fosse giun- to il momento di separare le pro- prie strade. Anche - se non soprattutto - per il bene della stessa Atalanta. Nella scorsa estate, infatti, la società aveva preferito rinnovare gestione delle cessioni avvenute o mancate (su tutti il caso Lookman). Gasperini, poi, forse con tempismo rivedibile, nella fase finale della stagione, aveva cominciato a parlare sempre più apertamente di un suo probabile addio a fine anno (contribuendo - chi lo sa? - a rendere meno sicura la rincorsa atalantina al Napoli). Del resto, la pressione che Gasperini - con i suoi metodi e le sue modalità relazionali - mette a tutto l'ambiente in cui lavora è alta e - per quanto questo 'pres- sing' sia parte dei motivi del suo Campionato (culminato con un ottimo terzo posto) sembrava aver riportato il sereno e le voci di separazione avevano smesso di circolare. Gli ultimi tentativi importanti, per far sì che Gasperini restasse a Bergamo, ci sono stati: i tifosi, durante l'ulti- mo turno di Campionato, hanno esposto uno striscione dai conte- nuti inequivocabili ("Gasperini vattene… a rinnovare il contrat- to") e la società, nella settimana successiva alla conclusione del torneo, ha organizzato un summit (alla presenza, oltre che di Gasperini, di Percassi padre e figlio e del Ds Tony D'Amico). L'incontro, pur condotto in termini cordiali, non ha portato alla 'fumata bianca', con l'alle- natore che avrebbe ribadito la propria volontà di mettersi alla prova su altre piazze e con la convinzione, via via palesatasi, che il mondo-Atalanta avesse bisogno di voltare definitivamen- te pagina. Per continuare a cre- scere. CHE FUTURO? Radio mer- cato suggerisce che nel futuro di Gasperini ci sia la Roma: 'Gasp' andrebbe così a raccogliere la pesante eredità di Claudio Ranieri (che resterebbe in società, anche come tutor del nuovo tecnico) e lavorerebbe con una società affamata di successi e dalle ampie disponibilità eco- nomiche. Suo il profilo ideale individuato dalla proprietà che avrebbe offerto un contratto triennale da 5 milioni di euro a stagione più bonus. Per accettar- lo, naturalmente, Gasperini dovrà portare la risoluzione anticipata con la Dea, visto che il tecnico è sotto contratto fino al 2026. A giorni è atteso un nuovo incontro con la Roma per definire alcuni dettagli prima di arrivare all'ac- cordo definitivo. Poche settima- ne fa, come riporta la Gazzetta dello Sport Gasperini aveva lasciato ben intendere il suo oriz- zonte: "A chi non piacerebbe allenare la Roma? È come la nazionale e ha una grande tifose- ria". A questo punto resta sola- mente una domanda da scioglie- re: il mondo-Roma e il gruppo- squadra saranno pronti per accet- tare non tanto la nuova panchima il credo e i metodi gasperiniani che sono il suo marchio? Sul fronte Atalanta, invece, sembra prendere corpo l'ipotesi Thiago Motta (anche se si sta muovendo anche il Milan): un allievo di Gasperini che, però, ha via via modificato in modo piut- tosto marcato i propri metodi di lavoro e il proprio credo tattico. Reduce dal clamoroso fallimento alla Juventus, l'ex centrocampi- sta azzurro è in cerca di riscatto: Bergamo potrebbe essere la piaz- za giusta. L'allenatore Gian Piero Gasperini (Ph© Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) hanno avuto degli attriti con lui, ma la società - non sempre senza fatiche e dovendo anche scende- re a qualche compromesso - è sempre riuscita a ricucire gli strappi che avrebbero potuto il contratto di Gasperini per un solo anno (e inserendo più di un clausola liberatoria nell'accor- do). C'erano poi state delle incomprensioni sia durante la campagna di rinforzo, sia nelle successo - trovare continuamente nuovi stimoli per adeguarvicisi non è facile. ULTIMI TENTATIVI - Dopo le tensioni di inizio prima- vera, il buon finale di