L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-22-2013

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  22  AGOS TO  2013 PAGINA  5 Per quest'anno non cambiare stessa spiaggia, stesso mare: il rito della partenza agostana per le sospirate ferie estive LAuRA ROssI Anche quest'anno l'estate e il suo rovente sole sono arrivati: siamo in agosto. In Italia, da anni, tentiamo di seguire modelli maggiormente organizzati rispetto al nostro e di spalmare le ferie durante tutto l'arco dell'anno: sforzo inutile. Un po' per necessità, un po' per volontà, la maggior parte degli italiani va in ferie ad agosto. Sulle mete da raggiungere non è cambiato molto il nostro gusto da oltre cinquant'anni a questa parte: il mare resta il luogo più gettonato. Come succedeva negli anni Sessanta, le signore continuano a crogiolarsi al sole come lucertole, i ragazzi sono alla ricerca di fugaci avventure estive e divertimento, gli uomini si radunano al bar dei bagni per fare pronostici sulla prossima stagio- ne calcistica. Insomma, tutto regolare da cinquant'anni a questa parte. Negli anni Sessanta Piero Focaccia cantava: "Per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare": il ritornello torna attuale ogni agosto italiano. Le città si svuotano diventando surreali scenari da far west metropolitani. Il rito si ripete inesorabile in tutte le sue tappe. Una delle più cruciali è sempre la solita: caricare i bagagli in auto. Provate a fare un ragionamento razionale: cosa vi serve realmente per quindici giorni, dove in prevalenza vi vestirete con costume ed infradito? A logica verrebbe da supporre che il vostro bagaglio sarà ridotto…ebbene no, non funziona così! Pile, immense, pile di bagagli sono di fronte alle auto per essere caricate. Il canotto? Ovvio! Non ci si può rinunciare! Dove sono i braccioli dei bambini? Un piccolo spazio per le pinne bisogna pur trovarlo: in fondo si potrebbe fare un po' di immersione nel tempo libero ed è inutile tenerle in cantina! A seguito di strani fenomeni, gli oggetti, alcuni dei quali erano addirittura sconosciuti alla nostra conoscenza, appaiono e si moltiplicano. Sembra quasi che senza di essi la vacanza non possa avere un senso. Di fronte a questo quantitativo di bagagli bisogna avvicinare l'auto il più possibile alla porta di casa. Lo scenario si ripete puntualmente ogni estate: le auto tutte in fila sono pronte per essere caricate e, di solito, l'ingrato compito tocca agli uomini di famiglia. Provate a guardare l'espressione di uno di essi intento a caricare la propria vettura: è la stessa che potrete notare sul volto dei finalisti di una partita di scacchi. Ebbene sì, ci vuole metodo, concentrazione ed esperienza per completare l'ardua manovra. Il gioco è delicato e gli incastri vanno studiati con meticolosa attenzione. Il solo modificare posizione ad uno degli oggetti in questa complicata composizione, potrebbe sconvolgere l'equilibrio del microcosmo "auto" in fase di partenza, con inimmaginabili conseguenze per tutta la vacanza. Chi oserebbe mai provocare una così grave catastrofe? Avete smarrito il cappellino e vorreste cercarlo a macchina caricata? Non ponetevi la questione: il cappellino c'è ed è in qualche meandro dell'auto, lo ritroverete a tempo debito. Così è scritto e così sarà. In ogni caso non cercatelo ora: ricordate sempre l'equilibrio delicato del mi- Partenze intelligenti o bollino rosso sulle strade italiane del controesodo? crocosmo auto. Una volta terminato questo rito, la cui durata varia dalla mezz'ora a qualche ora, si è pronti per partire. L'italiano guarda il telegiornale per capire che giorno sarà: ogni giorno di partenza nel momento più caldo dell'esodo estivo è catalogato con un bollino. Bollino rosso? Troverete fila quindi armatevi di acqua, qualche cibaria e prima o poi arriverete. Bollino nero? Attenzione siamo alla soglie di una prova di sopravvivenza: milioni di persone affolleranno l'autostrada, pronti ad ogni costo a raggiungere la meta, carichi di cibo, acqua e pazienza perché solo i più fortunati arriveranno senza stress alla meta finale. Per gli altri? Sarebbe necessaria una terapia post viaggio direttamente sulla spiaggia. Eppure come ogni anno il tutto si ripete perché per quanto sia duro, faticoso e anche un po' snervante, agosto è sempre agosto e in ogni caso, per i sopravvissuti dell'esodo, appuntamento alla stessa spiaggia e stesso mare per una nuova fantastica estate. Incentivare il turismo difendendo l'ambiente. Inquinato un km ogni 57 di costa italiana, soprattutto in prossimità dei fiumi Inquinato un chilometro ogni 57 di costa italiana in quest'estate 2013. Sono 130 i campioni risultati contaminati dalla presenza di scarichi fognari non depurati sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde, la nave di Legambiente che annualmente monitora lo stato di salute dei mari italiani. Trentaquattro tappe lungo le coste d'Italia, per dar seguito alle tante battaglie in difesa dell'ecosistema marino e del territorio che Legambiente porta avanti dal 1986, denunciando, informando, coinvolgendo i cittadini con l'auspicio di promuovere esempi positivi all'insegna della sostenibilità ambientale. In pratica non è pulito quasi il 50 per cento dei punti monitorati lungo i 7412 chilometri di territori costieri toccati dall'imbarcazione ambientalista. E di questi campionamenti risultati oltre i limiti di legge ben 104, pari all'80%, hanno avuto un giudizio di fortemente inquinato, cioè con concentrazione di batteri di origine fecale pari ad al- meno il doppio di quanto consentito. Il 90% dei punti inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi di depuratori malfunzionanti, che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. In questo quadro a tinte fosche, piuttosto che far fronte alle criticità con progettua- lità puntuali e definitive, nelle regioni del Mezzogiorno si rischia anche di perdere ben 1,7 miliardi di fondi per opere di adeguamento del sistema di depurazione. Una perdita alla quale si aggiungerebbe una possibile e salatissima multa per la procedura di infrazione che ha portato alla condanna dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva europea sul servizio di depurazione e fognatura. Soldi che invece potrebbero essere investiti per aprire nuovi cantieri per la depurazione. "Realizzare sistemi efficienti e moderni dice Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente deve trasformarsi in una priorità nell'agenda politica italiana. È l'ennesima vergogna che questo Goletta Verde, la nave laboratorio di Legambiente che ogni anno monitora lo stato di salute dei mari italiani Paese non merita. Non si tratta più soltanto di difendere fiumi e mari, vera grande risorsa di questa nazione, ma ne va dell'intera economia nazionale, buona parte della quale è basata sul turismo". Mari e coste italiane finiti nel mirino di sei killer: maladepurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo edilizio, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari. Nessuna regione è risultata indenne dall'attacco della mala depurazione: un mancato o inadeguato trattamento dei reflui fognari che, stando alle elaborazioni di Legambiente su dati Istat, riguarda ancora il 25% dei cittadini, che scaricano direttamente in mare o indirettamente attraverso fiumi e canali utilizzati come vere e proprie fognature. Una criticità che non riguarda soltanto i comuni costieri, ma anche quelli dell'entroterra, causata non solo dalla cronica carenza di impianti ma anche dall'apporto del carico inquinante dei reflui che non sono adeguatamente trattati dagli impianti in attività, perché obsoleti o malfunzionanti.

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