L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-24-2013

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8 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2013 Trasferiti in segreto a L'Aquila tutti gli ebrei sfuggiti, 70 anni fa, al terribile rastrellamento del Ghetto di Roma AMedeo esposITo "Trasferire in segreto all'Aquila tutti gli ebrei sfuggiti alla retata del ghetto di Roma e tutti coloro che sono nei monasteri o nei conventi del Reatino". Questo l'ordine perentorio ed accorato che diede il 16 ottobre del 1943 l'Antico Arcivescovo, il cardinale Carlo Confalonieri ad alcuni parroci e guardiani (quelli fidatissimi) dei conventi di Città ducale, Castel S.Angelo, Borgo Velino e Antrodoco, facenti parte allora dell'Arcidiocesi aquilana. L'ordine affidato a corrieri in bicicletta, partì immediatamente dopo che allo stesso cardinale fu recapitata una nota con cui la libraia di Corso Umberto, Amalia Agnelli, lo informava "di aver ricevuto con molta urgenza, 36 copie delle poesie del Pascoli, inviate ad alcuni studenti dei gesuiti e ai novizi dei francescani". Che si trattasse di ebrei e non di libri di poesie lo si evince dalla dicitura apposta sulla nota di pugno di Confalonieri: assistenza agli ebrei. Quegli "ebrei-libri", secondo le Sabato 16 ottobre 1943. Con il rastrellamento nazista del Ghetto di Roma, 1259 persone furono deportate ad Auschwitz. Solo 16 di loro sopravvissero e tornarono direttive dell'Arcivescovo Confalonieri, erano stati "smistati" da Amalia Agnelli, in parte nei conventi di Santa Chiara e di San Giuliano e in parte nel collegio dei Padri Gesuiti di piazza Santa Margherita. L'urgenza fu dovuta ai riferimenti di alcuni "ebrei-libri" circa il rastrellamento dei tedeschi nei luoghi di culto del Reatino, attuato dalle SS subito dopo la retata di Roma. Infatti, il 16 ottobre precedente, la Ghestapo e le SS, entrati in forze nel ghetto romano, prelevarono 1259 ebrei che vi abitavano per deportarli ad Auschwitz. Solo 16 di loro sopravvissero. La libreria di Amalia Agnelli era allora il "punto di approdo" per la salvezza dei prigionieri inglesi, diretti oltre il fronte del Sangro per ricongiungersi ai propri reparti, per gli antifascisti ricercati e per oltre duecento ebrei, provenienti in massima parte da Roma, nonché i moltissimi al confino, disposto dal fascismo, disseminati in vari comuni dell'aquilano, come Leone e Natalia Ginzburg che risiedevano a Pizzoli. A quel tempo la silenziosa e pericolosa lotta contro i crimini Targa del 1944 in ricordo del rastrellamento nel Ghetto di Roma nel 1943 tedeschi era condotta unitariamente da cattolici (come Amalia Agnelli), da comunisti, da azionisti, da monarchici etc. Valgano a questo proposito le dichiarazioni rilasciate (a chi scrive) nel 1994, da Vittorio Giorgi, personaggio di spicco del comunismo abruzzese e parlamentare scomparso alcuni anni fa, impegnato nella Resistenza con Leone e Natalia Ginzburg: "Natalia (Ginzburg) mi disse chiaramente: se non avete altro per gli ebrei, il 'rifugio' è donna Amalia Agnelli. Fu però l'organizzazione che mi segnalò donna Amalia, alla quale potevo presentarmi solo io, non potevo delegare alcuno, per ottenere asilo per i ricercati. I rapporti erano questi: io andavo da lei e lei sapeva chi ero. Accoglieva solo quelli che io accreditavo. Era molto riservata. Le uniche parole che ci scambiavamo, prima di salutarci, erano: speriamo di uscirne vivi!". A 70 anni dalla criminale e dolorosa deportazione degli ebrei del ghetto romano, L'Aquila si è idealmente unita alle manifestazioni, per il ricordo di quell'avvenimento, che si sono svolte a Roma. Il comandante Forman, protagonista e testimone delle vicende della Wigforce durante la II Guerra Mondiale ANToNIo BINI Il 24 febbraio 2013 è scomparso Sir Denis Forman. Era nato a Cragielands in Scozia il 13 ottobre del 1917. Con la sua morte viene meno un protagonista della II Guerra Mondiale e un testimone fondamentale per la ricostruzione delle vicende della Wigforce, alle origini della Brigata Maiella. I media britannici lo ricordano come personaggio significativo per l'industria cinematografica e televisiva britannica. Nel corso di un servizio della BBC, Peter Fincham direttore della Itv, ha detto: "Sir Denis Forman era un uomo straordinario, oltre che essere stato uno dei grandi pionieri della televisione inglese". Il Telegraph del 25 febbraio, in un lungo articolo, ricorda come allo scoppio della guerra il giovane Forman, nel considerare scarsa la preparazione militare del comando scozzese, chiese ai suoi superiori di potersi formare nella Scuola di guerra di Barnard Castle, di cui aveva sentito parlare. È in quest'occasione che il giovane Forman conosce l'istruttore capo, Lionel Wigram, di cui diventerà amico. Si ritroveranno nel settembre 1943 a Termoli, Forman proveniente dalla Tunisia e Wigram dalla Sicilia, dove aveva svolto le funzioni di osservatore. Quest'ultimo era stato da poco declassato da Montgomery da tenente colonnello a maggiore, per una relazione critica su alcune strategie militari seguite allo sbarco in Sicilia. L'eroico maggiore Wigram morirà a Pizzofer- rato il 3 febbraio 1944, nel corso degli scontri tra la Wigforce, la formazione mista italo-inglese che Forman aveva contribuito a favorire, e la Wehrmacht. Il Telegraph rivela come Forman fu devastato da quella morte. "Lionel - dichiarò Forman - il mio amico e per molti versi il mio eroe". Forman continuò ad "essere ossessionato dalla morte Wigram, per il quale, senza una buona ragione, si riteneva in parte responsabile". Sulla questione è intervenuto Philip Pulser sul The Guardian del 25 febbraio per precisare che Forman scrisse "A Reason why" (1991) per "difendere Wigram, che fu ucciso nel 1944 mentre conduceva una schiera di partigiani italiani". Sei settimane dopo, la guerra finì anche per Forman, che durante gli scontri di Cassino fu colpito ad una gamba da una bomba, con successiva amputazione. Personalmente ricordo con emozione e gratitudine Sir Denis Forman per aver gratuitamente concesso i diritti per l'edizione italiana del suo racconto sulla guerra in Italia e sulla storia di Lionel Wigram e della Wigforce, e per il desiderio di voler comunicare la sua versione dei fatti in Italia, e in particolare in Abruzzo. Non posso che rimarcare la signorilità, l'umiltà e la disponibilità nell'aderire alle richieste che tendevano al suo massimo coinvolgimento nell'opera, sia nel titolo da scegliere per l'edizione italiana, considerato che la semplice traduzione di "To rea- son why" poteva risultare poco comprensibile, che per una nuova prefazione che fosse più funzionale per i lettori italiani. Mi piace ricordare che "Wigforce story" (edito da D'Abruzzo-Menabò) fu la sua prima ipotesi di lavoro e credo di poter dire che la scelta sia da ritenere l'estremo atto di riconoscenza verso l'amico Lionel e ai morti della resistenza abruzzese, con cui mantenne vivi rapporti, tornando nel 1947 a Casoli, dove ricevette una "accoglienza regale", mentre per raggiungere Civitella Messer Raimondo, gli furono messi a disposizione due cavalli, in un territorio ancora fortemente ferito dalla guerra. Ed è a Civitella che si riferiscono le gesta di un partigiano rientrato in Italia dopo anni di emigrazione a Chicago, finito in copertina della prima edizione di "To Reason why". Dietro il suo nome di battaglia, Nick Williams, si celava uno dei 5 Nicola Di Guglielmo che fecero parte della Brigata Maiella. Forman tornò ancora nel 1966 e nel 1990 senza ritrovare i partigiani che conosceva, scomparsi o emigrati, ma compiendo il suo ultimo pellegrinaggio sui luoghi della battaglia di Pizzoferrato. Il libro "Wigforce Story" ha suscitato interesse. È stato presentato nel 2012 ad Ortona, Casoli, Pizzoferrato, Bologna e Pescara, ad opera della Fondazione Brigata Maiella. Grazie alla preziosa collaborazione di Bimbi Bellhouse, designer londinese che ha eletto Casoli come seconda patria, è stato possibile coinvolgere i figli del maggiore Wigram, Anthony e Michael, i quali hanno organizzato un memorabi- Il comandante Sir Denis Forman nel 2011 Wigram con Churchill nel 1943 le raduno in Abruzzo con figli e nipoti Wigram, sulle tracce della Wigforce. Un gruppo di 26 persone di cui faceva parte il primo nipote maschio, Lionel Wigram, famoso produttore cinematografico, che ha raggiunto i familiari volando da Los Angeles. A Pizzoferrato sono stati accolti dalla banda locale con le note dell'inno inglese e da Nicola Troilo (figlio del comandante della Brigata Maiella), mentre il comune di Casoli ha voluto dedicare una sala del palazzo ducale, già sede del comando inglese, all'eroico maggiore Wigram, amico dell'Italia. A Sir Denis è stato recapitato un fazzoletto della Brigata Maiella per rinsaldare i legami di riconoscenza ed amicizia tra i partigiani e lo storico comandante del presidio dell'VIII Armata di Casoli, che rappresentò per tanti italiani (tra cui il futuro presidente della Repubblica Ciampi) e prigionieri alleati una fondamentale via di salvezza a sud della linea Gustav.

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