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10 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE 2013 Obiettivo Serie A. Appena 12 punti in undici partite: Milan in crisi e mai così in basso in classifica STeFANo CARNeVALI Dodici punti in undici partite, undicesimo posto: a tre lunghezze dalla zona retrocessione e a 16 da quella Champions. Il Milan, così in basso, non è mai stato. Almeno nell'era Berlusconi. Lo sconfortante 0-2 interno contro la Fiorentina rappresenta la cessione degli ultimi due campioni (Ibrahimovic e Thiago Silva), la fiducia a 'denti stretti' ad Allegri e la partenza disastrosa. Poi, però, la società aveva fatto quadrato, il tecnico aveva trovato soluzioni tattiche e uomini nuovi e, infine, era arrivato Balotelli. Quest'anno la situazione è deci- L'allenatore del Milan Massimiliano Allegri solo l'ultimo capitolo di una crisi che pare davvero senza fine. Avvisaglie ce ne erano state anche nella scorsa stagione: la partenza in blocco dei 'senatori', samente peggiore: in estate non si è smantellato, ma si è speso poco e male; l'allenatore è stato confermato più per mancanza di alternative, che per vera convin- zione; ma soprattutto, per la prima volta, la società sembra caduta nel caos più totale. Ci sono stati altri momenti duri, negli ultimi 20 anni (si pensi al breve regno di Tabarez o ai ritorni di Capello e Sacchi), e il Milan non ha sempre vinto. Ma ogni anno, i rossoneri hanno presentato rose colme di uomini carismatici e grandi giocatori, sempre protette da una società forte e coesa. Ora questo 'incantesimo' si è spezzato. Il Milan del 2014 è una squadra povera in termini tecnici (forse la più 'scarsa' di tutto il ciclo berlusconiano) e drammaticamente priva di carisma (Kakà non è mai stato un leader, Balotelli ha un carattere troppo bizzoso per essere un trascinatore e il capitano 'promosso sul campo' – Montolivo – non è mai stato famoso per la propria autorità), guidata da un allenatore che non è mai riuscito a trasmettere una vera identità ai propri uomini. In più, è anche 'saltata' la copertura garantita dalla società. Quando le cose andavano male, in passato, il massimo che si poteva avvertire, da Milanello, era qualche 'scricchiolio'. Oggi, in- CLASSIFICA DI SERIE A CLASSIFICA DI SERIE B L'attaccante del Milan Kakà vece, le crisi di nervi sono all'ordine del giorno: Balotelli, che ha segnato solo tre gol in campionato, non cessa di far parlare di sé per lo scarso rendimento, le liti o il desiderio di lasciare Milano; Galliani seguita a confermare, osteggiato dai Berlusconi, Allegri, ma non manca di sottolineare, anche in pubblico, gli errori di tecnico e giocatori; la presidenza, le cui priorità sono ormai altre, latita e, quando interviene, non risparmia critiche feroci, alternate a poco credibili proclami trionfali. Se il presente è nero, non migliore appare il futuro: soldi ce ne sono pochi e vengono investiti malamente; manca una vera rete di osservatori che consenta di portare in rossonero giovani talenti e gli ultimi colpi di mercato sono anche frutto di una limitatezza di vedute (Kakà, Matri), figlia di un'evidente mancanza di aggiornamenti da parte dello staff, che fa sempre capo a Galliani (anche lui, pare, finito nel mirino dei Berlusconi), grande dirigente, ma alle soglie dei 70 anni. In tutto questo, anche la Curva Sud ha cominciato a farsi sentire, esprimendo disappunto e 'scaricando' la squadra. Il Milan è in ritiro (punitivo?), per cercare di preparare le decisive partite contro Barcellona e Chievo. La fiducia per Allegri è a termine, ma sembra alquanto riduttivo circoscrivere i problemi dei rossoneri solo alla guida tecnica. Il caos a Milanello è pressoché totale e individuarne tutte le ragioni, attualmente, pare impresa davvero improba.